1547. Il Concilio di Trento … a Bologna. Dino Chiarini

Il 15 marzo 1545
Papa Paolo III convocò il Concilio a Trento
(chiamato pure Concilio
tridentino, XIX concilio ecumenico della chiesa cattolica) per
contrastare la Riforma Protestante guidata da Martin Lutero. Due anni
dopo, mentre erano in corso i lavori, la città  di Trento fu colpita
da un’epidemia di colera e i cardinali furono invitati a
trasferirsi a Bologna
per continuare le loro assemblee sulla
Controriforma della Chiesa Cattolica.
I porporati arrivarono al porto
di Malalbergo
il 19 marzo 1547
accolti da due rappresentanti del
Senato Bolognese e qui probabilmente pernottarono, poichè arrivarono
al porto di Corticella il giorno seguente, navigando sul Canale
Navile (1); da questa località  il viaggio proseguì verso Bologna a
bordo di comode carrozze.
Il Concilio “bolognese” fu aperto il 27
marzo con una solenne cerimonia in S. Petronio, dove per l’occasione
fu inaugurato il nuovo altare del Vignola; le riunioni si tennero nel
palazzo Sanuti di proprietà  della famiglia Campeggi.
Luciano Meluzzi
ci informa che
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Religiosità  popolare. Una preghiera non “canonica” in dialetto. Magda Barbieri

Articolo-testimonianza personale per il Corso di Aggiornamento su “Dialetto e cultura contadina“. Museo della Civiltà  contadina. S.Marino di Bentivoglio (ott./nov. 2005)
  
       Sgnour a m’ trag zò ,

        liverm a n’ al sò.

        Casomai ch’a nu’ m ‘ livàss ,

        l’alma mi a Dio a la làss,

        ch’al la lìva,

         ch’al la pàisa,

       ch’al la métta in dù» ag’sovv .

Per chi non conosce il dialetto bolognese possiamo farne una libera traduzione in italiano:
“Signore mi corico, /se mi alzerò non lo so /. Casomai non mi alzassi, / l’anima mia a Dio la lascio, / che la sollevi, / che la pesi/ che la metta dove gli sovviene.”/

Si tratta di una breve preghiera che mia nonna recitava ogni sera come introduzione, o talvolta a chiusura, di una serie di orazioni, ovvero di preghiere canoniche , recitate a memoria in un latino un po’ deformato, tipico di chi non conosceva nè il latino nè l’italiano .
Questa breve preghiera, pur nella sua semplicità , è una piccola poesia, e al tempo stesso l’ espressione spontanea di un sentimento religioso forse più chiaro ed efficace di tante enunciazioni Leggi Tutto