Solstizio d’estate 2024, il giorno più lungo

Stefano Fortini
Alle ore 22:50 di oggi, 20 giugno 2024, ci sarà il solstizio d’estate, ovvero l’istante in cui la declinazione solare raggiunge un valore di 23° 27’ Nord. Ma che cosa significa esattamente “solstizio d’estate”?
La declinazione, in genere indicata con la lettera greca δ (delta), è l’angolo che i raggi del Sole formano con il piano equatoriale terrestre. Si precisa “Nord” se il Sole è al di sopra del piano stesso, “Sud” se è al di sotto.
Il moto di rivoluzione della Terra e l’inclinazione dell’asse di rotazione terrestre rispetto al piano dell’eclittica sono responsabili dell’alternanza delle stagioni e della diversa durata del giorno e della notte nel corso dell’anno. L’inclinazione dell’asse terrestre fa sì che le stagioni siano invertite nei due emisferi del pianeta: quando nell’emisfero meridionale è estate, nell’emisfero opposto è inverno e viceversa.
L’eclittica è il percorso apparente del Sole sulla sfera celeste nel corso di un anno. L’asse terrestre è inclinato rispetto al piano dell’eclittica di 23° 27’. Per questa ragione la declinazione solare può variare tra 23° 27’ N, in corrispondenza del solstizio d’estate, e 23° 27’ S, in corrispondenza del solstizio d’inverno, mentre in corrispondenza degli equinozi vale 0°.
Quando il Sole si trova esattamente sopra la testa di un osservatore, a 90° rispetto all’orizzonte, si dice che il Sole è allo Leggi Tutto

La Divina Commedia, dalla lingua del fiorentino Dante… al dialetto bolognese

LA DIVINA COMMEDIA TRADOTTA IN DIALETTO BOLOGNESE
Da Oriano Tommasini
– Nota di Gian Paolo Borghi
Il settimo centenario dantesco ha stimolato in vari autori il desiderio di realizzare, anche con diverse modalità espressive, nuove opportunità di divulgazione della Divina Commedia nel nostro confuso terzo millennio. Oriano Tommasini, scrittore-poeta residente ad Alberone di Cento e originario della modenese Ravarino, dopo avere apprezzato le magistrali letture dantesche di Roberto Benigni, si è prefisso di cimentarsi in una non agevole prova: una (sia pure parziale) traduzione del poema in un dialetto che definisce della bassa bolognese. I risultati del suo lavoro, che ha affidato alla stampa della casa editrice Freccia d’Oro di Cento, si prefiggono in particolare di contribuire alla conoscenza e alla diffusione del vernacolo tra le nuove generazioni.
Con uno stile propositivo finalizzato alla divulgazione, il traduttore non si limita a trasporre in dialetto diversi canti della Divina Commedia (in particolare dell’Inferno), ma si impegna pure a considerazioni su aspetti e origini dei vernacoli italiani e, soprattutto, alla proposta ai lettori di utili commenti e note introduttive a celebri canti del “divin poema”.
Interessanti si rivelano, a questo proposito, i confronti tra i versi danteschi e i corrispondenti in dialetto.
Riporto, Leggi Tutto

25 aprile 1945-2024 -79 anni di libertà conquistata a caro prezzo.

25 aprile | Festa della Liberazione
Per conoscere  e ricordare, visita il portale
www.storiaememoriadibologna.it/la-lotta-di-liberazione-1943-45
La città di Bologna ha decine di memorie dedicate agli eventi della Seconda Guerra Mondiale. Nelle strade, nei giardini, nei cortili delle case, sui marciapiedi vengono ricordati atti eroici, fucilazioni, battaglie. Per questa occasione segnaliamo quattro monumenti:
Il Sacrario dei Partigiani di Piazza Nettuno
Il Monumento alle Cadute Partigiane
Il Memoriale della Shoah
Il Monumento ossario ai Caduti Partigiani
Bologna fu una delle città italiane più colpite dalla guerra, sia per la sua centralità nel sistema delle comunicazioni, sia per la sua posizione di retrovia della Linea Gotica.
Fra il settembre 1943 e l’aprile 1945, con l’insediamento del comando militare tedesco e della RSI (Repubblica Sociale Italiana, o “di Salò”),  la città conobbe un duro regime di occupazione, il freddo e la fame per la popolazione civile, i bombardamenti alleati, rappresaglie naziste come quella di Monte Sole, ma anche la coraggiosa azione dei gruppi partigiani e la resistenza degli antifascisti.
Alto fu il Leggi Tutto

Vita di paese, tra storie di Ficarolo e cantastorie di oggi

Al MAF- Mondo Agricolo Ferrarese di S. Bartolomeo in bosco
Domenica 25
febbraio 2024 ore 15.00
VITA QUOTIDIANA E FESTE DI PAESE IERI E OGGI
Piccoli e affascinanti mondi alle porte di casa nostra
– Presentazione del libro
Gente di paese. Volti, storie e ricordi raccolti a Ficarolo
a cura di Dino Chieregati (Editoriale Sometti, Mantova, 2023)
Donne e uomini di Ficarolo, piccola comunità polesana adagiata lungo il corso del fiume Po, che si accompagnano ad altrettanto brevi racconti scritti da Stefano Chieregati, con ritratti di Cinzia Bellinazzi, tasselli di un mosaico che restituisce l’immagine di un microcosmo padano dove il tempo pare essersi fermato. Emiliano Rinaldi ne parla con gli Autori
– A seguire: In chiusura del Carnevale 2023… Intervento di Gian Paolo Borghi
– Indi: CANTASTORIE, OGGI
Incontro con Uber Bampa Trevisani “cantastorie per eredità”, cantante e chitarrista, che porta avanti la tradizione dei nonni, della madre Teresa e degli zii Ada ed Enzo, attivi per venticinque anni nel mondo padano.
– In conclusione: Buffet riservato a tutti i partecipanti
Ingresso libero e gratuito

La Festa della storia 2023 compie 20 anni e offre tanti eventi, per imparare e ricordare

La XX edizione della Festa internazionale della storia si terrà dal 21 al 29 ottobre 2023 e con eventi correlati già dal 15 settembre.
Con l’edizione di quest’anno dal titolo “ La Storia ci appartiene” si intende richiamare il valore di risorsa personale e collettiva della conoscenza storica, oggi particolarmente necessaria per affrontare le questioni drammaticamente proposte dall’attualità con consapevolezza e responsabilità. Nella Storia remota e recente si sono infatti verificate tutte le premesse, le origini e le evoluzioni che hanno portato alle situazioni e alle dinamiche attuali. Per questo è necessario indagarla con spirito critico e aperto, facendo riferimento alle fonti ed evitando strumentalizzazioni di parte. Su questi temi si attiverà la grande rete dei soggetti che in questi due decenni hanno collaborato alla promozione e alla realizzazione della manifestazione ideata 20 anni fa dall’Università di Bologna- Alma Mater studiorum, Dipartimento di Scienze dell’Educazione: istituzioni, associazioni, scuole, docenti, studenti, esponenti e operatori di enti culturali, di archivi e di sedi museali della città di Bologna e del territorio.
Nel ricco programma, conferenze, presentazioni di libri, mostre e anche spettacoli:
**Tutti gli appuntamenti della Festa della Storia 2023, giorno per giorno, a partire dal 15 settembre:
https://site.unibo.it/festadellastoria/it
https://site.unibo.it/festadellastoria/it/agenda

La piazza di Castello d’Argile. Cenni di storia dall’Ottocento al Novecento

Porta dal 1946 il nome di Attilio Gadani (già sindaco socialista, vittima nel 1944 di una feroce rappresaglia fascista)la piazza di Castello d’ Argile. Vi si affacciano gli edifici pubblici simbolici e rappresentativi del vivere civile e religioso del paese: il Municipio (1874) e la Chiesa parrocchiale dedicata a S. Pietro, costruita nel 1863 dopo l’abbattimento di  quella precedente costruita nel 1380 (v. vol. II pag 169 e seg. e pag. 465-485 e seg.); e, inoltre, palazzo Artieri (1870), e, al centro della piazza, il monumento ai Caduti argilesi nelle guerre del 1900 (costruito nel 1924, con lapidi aggiornate al 1946 e 1996). E’ affiancata, sul lato ovest, dalla centrale via Matteotti, e vi confluiscono le vie Marconi, Mazzoli e Roma.
La piazza di Argile non è antichissima, e non risale ai tempi di costruzione del “Castello” (1380), ma è nata di fatto nel 1870, quando furono abbattuti i 4 caseggiati che sorgevano su questa area e che formavano un quadrilatero con un piccolo spiazzo al centro, detto “ la piazzetta dei 4”. Fino alla fine del secolo 1700, dalle mappe del centro storico risulta solo l’esistenza di questa piccola piazzetta, contigua tra l’altro ad un piccolo Leggi Tutto

Monumenti ai caduti, visibili in collezione sul web

Aggiornata la collezione digitale dei Monumenti della Grande Guerra 1915-1918
La Prima guerra mondiale lasciò in tutta Europa un’eredità di milioni di morti, in ricordo dei quali ogni città e villaggio eresse monumenti dando forma alla più capillare e diffusa testimonianza di quella tragedia. Questo archivio on line, aperto alla collaborazione di istituzioni, privati e associazioni, presenta la documentazione iconografica dei Monumenti italiani ai Caduti della Grande Guerra raccolta dal Museo Civico del Risorgimento di Bologna e dal Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto. Suoi scopi sono ricordare il grande lutto che seguì il primo conflitto mondiale, segnalare il patrimonio storico-artistico che caratterizza il nostro paesaggio urbano e sottolinearne l’importanza civile e il valore di testimonianza.
Con questo aggiornamento sono state inserite oltre 500 immagini relative a circa 200 nuove località o a monumenti/lapidi fino ad ora non presenti nel database.
* Le foto dei tanti monumenti di Bologna e dei comuni della provincia sono visibili da pag. 57 a pag. 78 del sito:  – http://www.monumentigrandeguerra.it/index.aspx

Aspettando la Pasqua.. tra libri, illustrazioni e cibarie ferraresi

Al MAF- Mondo Agricolo Ferrarese di S. Bartolomeo in bosco
Domenica 2 Aprile, ore 15.30
ASPETTANDO LA PASQUA CON IL MAF tra esposizioni, libri e cucina ferrarese
– Inaugurazione della mostra “in Fabula” il bestiario immaginario di Gianni Cestari
– A seguire: Presentazione del volume
Le strade mutevoli di Corrado Pocaterra (Festina Lente Edizioni, Ferrara, 2022)
Gian Paolo Borghi e l’editore Marco Mari ne parleranno con l’autore
– Indi : In cucina con Fabio e Caterina
IL PRANZO DI PASQUA:
Pasticcio Ferrarese, Salame Zia, Zuccherini ferraresi, con dimostrazione di preparazione
** In conclusione: Buffet riservato a tutti i visitatori con le specialità proposte da Fabio e Caterina
Ingresso libero e gratuito
* Iniziativa promossa da: Comune di Ferrara, MAF- Centro di Documentazione del Mondo Agricolo Ferrarese, Associazione “MAF”
https://www.mondoagricoloferrarese.it/ https://www.facebook.com/mondoagricoloferrarese/

La Rus’ di Kiev, origine e fine, tra IX e XIII secolo

PREMESSA. Secondo articolo di approfondimento  storico sull’argomento Ucraina
La Rus’ di Kiev, l’origine di Russia e Ucraina-

Articolo di Matteo Cartechini-  10 maggio 2022- da Storica National Geographic
Destinata ad essere oggetto di speculazioni storiografiche, la Rus’ di Kiev nacque attorno al IX secolo d.C., quando tribù vichinghe si insediarono nella pianura sarmatica imponendosi e mescolandosi alla popolazione autoctona.
Ancora oggi la sua memoria storica, strumentalizzata e politicizzata, è contesa tra le nazioni eredi di quello che fu il primo stato slavo orientale
Il concetto di nazione è frutto della percezione di chi vi abita: la società segue una traiettoria determinata dalla concezione che ha di sé stessa. Quando però questa percezione viene strumentalizzata per costruire un disegno politico e strategico, si tende a semplificare il racconto di epoche storiche decisamente più complesse. È quanto succede con l’interpretazione della Rus’ di Kiev, il cui lascito viene reclamato da Russia, Ucraina e Bielorussia: le nazioni eredi della Rus’.
Data l’importanza storica che la Rus’ di Kiev riveste nello sviluppo della coscienza nazionale di questi tre stati, è importante contestualizzare le varie interpretazioni prodotte dalla storiografia, potenzialmente influenzata dalle esigenze strategiche perseguite nei diversi periodi storici.

Rus’ e slavi

Nella seconda metà dell’Alto Medioevo le steppe Leggi Tutto

C’era una volta il lavatoio a Pian del Voglio…oggi recuperato

San Benedetto Val di Sambro – Sabato 22 ottobre 2022, è stato inaugurato il restauro del vecchio lavatoio di Pian del Voglio, noto a tutta la comunità locale con il nome “2 Pozzi e situato a pochi metri dal centro urbano, in corrispondenza del Rio Lagaccio. Un tempo il lavatoio era alimentato da una sorgente nei pressi, oggi scomparsa. L’intervento di recupero dello storico lavatoio conclude le attività di sistemazione idraulica da parte della Bonifica Renana dei rii comunali: il Rio Lagaccio tra questi, infatti è stato pulito, rinforzato con difese spondali adeguate e dotato di brigliette in pietrame. La riqualificazione del lavatoio di Pian del Voglio è stata voluta dall’Amministrazione comunale di San Benedetto, con l’intento di conservare uno degli elementi di memoria storica e culturale del paesaggio tradizionale, che come tale contribuisce a rendere questo territorio un luogo ed un ambiente accogliente e fruibile.
Si ricorda infatti che nel territorio dell’alto Appennino, fino alla metà degli anni ‘50 del secolo scorso, pochissime erano le comunità ed abitazioni servite dall’acquedotto: ad esempio a San Leggi Tutto