
Ferrara, il Po diventa un’enorme distesa di sabbia. L’appello del consorzio e degli agricoltori: «Intervenite» Acqua in ritirata, cuneo salino in aumento, campi di mais devastati: « Servono interventi strutturali» di Federica Nannetti *
Isole e ampi spazi sabbiosi. Talvolta si vede sbucare l’erba. Eppure, una volta, in quei punti scorrevano le acque del Po. La desertificazione sta mangiando tratti via via sempre più lunghi e profondi di fiume, lasciando alle sue spalle uno stato di siccità ormai perenne: vi sono zone non più bagnate da tempi immemori e corsi d’acqua sempre più esili. Alcune immagini relative a Pontelagoscuro e a Francolino, nel ferrarese, sono state divulgate nei giorni scorsi dal Consorzio di bonifica pianura di Ferrara, scatti aerei che testimoniano ancor meglio delle parole una situazione sempre più strutturale, lì come in tutto il bacino del fiume; e non solo.
Coltivazioni sempre più a rischio
I rischi per le coltivazioni, per la biodiversità e per il settore idroelettrico potrebbero rivelarsi gravi anche nel breve periodo, tenendo conto di una situazione sempre meno straordinaria e sempre più evidente, esattamente come testimoniato dai numerosi e periodici report diffusi dall’Autorità distrettuale del fiume Po (Adbpo) in seno al ministero della Transizione ecologica degli ultimi mesi. Bollettini che si stanno ripetendo, con dati sempre più preoccupanti tra la severa