Inaugurata il 7 dicembre scorso, dal gennaio prossimo sarà aperta al pubblico la mostra documentaria “Il Palazzo Foresto da residenza nobiliare a sede ministeriale“. L’inaugurazione si è svolta nel giorno di S. Ambrogio patrono del Corpo Prefettizio, alla presenza del Prefetto Maria Patrizia Paba e delle massime autorità provinciali civili, militari e religiose, nel Palazzo del Principe Foresto, sede di rappresentanza della Prefettura di Modena, Corso Canalgrande n. 30 . La mostra, progettata e coordinata dal Direttore dell’Archivio di Stato Patrizia Cremonini, e a cura di Miles Nerini e Riccardo Pallotti, si sviluppa in una serie di pannelli collocati all’interno del salone principale dello stesso Palazzo, ed è il risultato della collaborazione tra la Prefettura e l’Archivio di Stato di Modena, inserendosi in un progetto pluriennale di valorizzazione dell’edificio.
L’esposizione ripercorre le vicende del Palazzo attraverso una serie di documenti che ne attestano la ricca storia, fortemente intrecciata con quella di Modena, frutto di un legame creato dai vari proprietari che si sono succeduti: i Fogliani, i Rangoni, gli Este di Scandiano, la famiglia ducale. L’antica dimora rinascimentale venne quindi rimaneggiata nel Settecento, per diventare sede del potere pubblico, ruolo conservato poi, in qualche modo, fino ad oggi.
La mostra sarà visitabile a partire dal mese di gennaio, tramite percorsi guidati inseriti nei circuiti del Comune di Modena e condotti dal personale dell’Archivio di Stato.
CENNI DI STORIA
Il Principe Foresto, che dà il nome al Palazzo di Corso Canalgrande 30, visse negli anni dal 1652 al 1725 fra la Francia di Luigi XIV, il Re Sole, e la Modena estense. Spese la sua vita fra esperienze militari, nell’esercito imperiale al seguito del Maresciallo Raimondo Montecuccoli, e le vicende politiche modenesi che lo videro protagonista alla fine del secolo XVII. Figlio di Borso d’Este e di Ippolita, ereditò il Palazzo nel 1698 insieme al fratello Cesare Ignazio dallo zio Luigi d’Este, per divenirne unico proprietario nel 1713, alla morte del fratello
Costruito attorno alla metà del Seicento sulla base di un edificio cinquecentesco più complesso a due corti collegate, appartenne ai Fogliani, passò ai Rangoni nel 1481 e quindi a vari membri della famiglia etense (Luigi, fratello di Alfonso III e i nipoti Cesare Ignazio e Foresto, figli di Borso, fratello di Alfonso e figlio di Cesare); dall’ultimo di questi, il principe Foresto, prese il nome del palazzo.
L’edificio era Sede di una piccola corte parallela a quella principale, a Palazzo Ducale. Passò poi al duca Rinaldo e a Francesco III. In esso furono ospitati illustri personaggi come il futuro papa Leone X, Francesco I re di Francia, Lorenzo dè Medici, Vittorio Emanuele II, Re d’Italia.
Con Francesco IV diventò sede del Ministero Estense delle Finanze.
Il lungo porticato della facciata del palazzo sul Canalgrande venne abbattuto nel 1773-5 all’epoca delle riforme edilizie di Francesco III. L’edificio fu riprogettato da Pietro Termanini e, nell’occasione, fu chiusa la Via degli Esecutori, forse prolungamento di Vicolo del Cane, che dal Canalgrande andava verso est fino alle mura.
All’epoca l’edificio aveva 271 vani. Fu chiamato anche il Palazzo della Ferma, perchè, appartenendo al Rangoni, questi avevano l’appalto delle imposte indirette e della posta.
Il prospetto attuale del palazzo presenta una facciata a tre piani e ammezzato.
http://www.prefettura.it/modena/contenuti/Le_sedi-12014.htm
https://www.interno.gov.it/it/notizie/mostra-modena-sul-palazzo-principe-foresto
Prima pubblicazione 12 dicembre 2019