Museo della Comunicazione a Bologna, patrimonio della cultura

Fra i tesori nascosti delle istituzioni museali bolognesi ce n’è uno che merita una segnalazione per chi ancora non lo conosce, visto che è stato insignito del titolo di Patrimonio Culturale  dell’UNESCO nel 2007 ed èvisitato da centinaia di scolaresche e turisti. Nelle sue ampie sale ci sono esposti oltre 2000 pezzi che testimoniano l’evoluzione degli strumenti della comunicazione da 250 anni fa ad oggi. E’ il
Museo della Comunicazione e del multimediale G. Pelagalli a Bologna,. Mille suoni – mille voci
Si trova nel centro della cittÃ
, in via Col di Lana 7/N, e offre ben 12 settori espositivi, oltre a Biblioteca,
Videoteca, Audioteca e Cineteca.
Due sale sono dedicate a Guglielmo Marconi e ai Fratelli Ducati e le altre a tutte le varie branche della Comunicazione. E’ visitabile su appuntamento , con la guida del fondatore – creatore di questa eccezionale raccolta, Giovanni Pelagalli.
Dal sito www.museopelagalli.com  riccamente illustrato, abbiamo tratto una sintesi delle sezioni del Museo
Sala storia della radio – Sezione Radiofonia
Questo settore espositivo illustra in modo cronologico e scientifico la preistoria della radio (con strumenti scientifici d’epoca) e la evoluzione della stessa dalle origini… ambra di Talete 2500 anni fa!… e dall’800 fino ai giorni nostri. Con questi strumenti d’epoca si realizzano al vero durante le visite guidate “interattive” gli esperimenti scientifici di elettrostatica, elettrodinamica, radiotelegrafia, radiofonia che consentono ai visitatori interessati a questo settore espositivo (in particolare le numerose scolaresche) di sperimentare e comprendere “come funziona la radio” e di conseguenza anche il funzionamento di ogni moderno mezzo di radiocomunicazione. Il settore “preistoria” è completato poi da una stazione radiotelegrafica navale primordiale e da una stazione ricetrasmittente in fonia che equipaggiava gli aeromobili durante la prima guerra Mondiale. Da qua poi si innesta il settore espositivo dedicato alla primitiva e pionieristica radio domestica.

Sala della fonografia

I numerosi ed affascinanti pezzi esposti in questo settore museale raccontano la storia dell’invenzione della fonografia (1877 c.a.) che, precedendo pure di pochi anni il cinema dei F.lli Lumiere e la Radiotelegrafia e Radiofonia di Marconi, fu considerato il primo “miracolo tecnico” che stupì il mondo: immortalare e tramandare ai posteri la voce umana! Thomas Alva Edison fu l’artefice di questa invenzione, da
considerarsi la bisnonna dei moderni compact disc e la nonna del “vinile” o “disco microsolco” degli anni ’50 ’60. Tra i numerosi pezzi che i visitatori potranno ammirare esposti in questo settore del museo, citiamo ad esempio il TIN FOIL di Edison (1877) con la voce incisa su un cilindro di carta stagnola, fonografi e dittafoni a rullo di cera, grammofoni a disco con stupende trombe in metallo, in cristallo, in legno, intagliate, multicolori ecc. Tutti pezzi restaurati e funzionanti: alcuni di questi, durante le visite guidate personalmente dal Titolare Direttore del museo, cav. Giovanni Pelagalli, vengono messi in funzione con sempre grande meraviglia e soddisfazione da parte degli ospiti!!

La storia delle macchine musicali meccaniche del ‘700 e dell’800:

orchestrion, organi a cilindro, carillon, automi, organetti di barberia, piano melodico, pianole.

La storia del cinema:
lanterne magiche metà ‘800, “moderni” proiettori per il cinema muto dell’inizio secolo, cineproiettori sonori degli anni ’30 e ’40, macchine da ripresa e proiezione del dopo-guerra, manifesti d’epoca, pellicole, curiosità e quant’altro mostrano la interessante evoluzione del mezzo di comunicazione visivo messo a punto dai fratelli Lumière sul finire del secolo scorso.

Canzone italiana e napoletana
Cantanti celebri, oltre 20000 incisioni, dischi originali 78-45-33 giri, dischi rari, spartiti musicali, le fiabe su dischi originali di cartone, le moderne
incisioni, ecc…

La storia del telefono
Dal telefono di Meucci – 1871 – ai telefoni in legno con manovella di fine ‘800 inizio ‘900, la telefonia nel ‘900 fino ai primi «satellitari» fine anni ’70, ecc.

La storia della televisione
Dalla lampada Raytheon per la «Radiovisione» meccanica del 1928 ai primi TV BN elettronici con immagine riflessa del 1935, la TV in Italia dal 1954, la TV sperimentale a colori con schermo tondo, la TV di «Lascia o Raddoppia?», e il cinema.

E infine: la storia del computer Dal «regolo calcolatore» di Quintino Sella (1850) alle prime «tastiere» con unità di memoria a cassetta fine anni ’70, calcolatori meccanici con «tastiera estesa» anni ’30 – ’40, i primi«personal», ecc…. la favola moderna del computer!