Cosa sono i burattini? Un po’ di storia

Cosa sono i burattini tradizionali? Ce lo spiega il responsabile di una associazione di burattinai bolognesi. Pierluigi Foschi de “La Garisenda” (vedi scheda del gruppo in fondo all’articolo), che  a sua volta ha tratto le informazioni dal sito di Vittorio Zanella ( www.teatrinodelles.com,  ora non più attivo, ndr). Sono burattini a guanto mossi dal basso verso l’alto. La mano del burattinaio entra in un buratto di stoffa sotto il vestito, il quale è composto in questa maniera: si hanno due strati di stoffe. Il primo, quello interno, è il buratto di stoffa rigida (canapa) con le cuciture verso l’esterno. E’ un guanto che si fa sulla misura della mano del burattinaio. A questo  guanto detto buratto, si inchioda la testa di legno e le mani di legno. In fondo, dove si infila la mano, nella parte dietro rispetto alla faccia del burattino, si cuce un gancio o un anello per appenderlo a testa in giù all’asse dei burattini, la quale si trova all’interno della baracca, all’altezza della cintura del burattinaio, sotto la ribalta (proscenio della baracca).
Si infilano l’indice nella testa, il pollice in un braccio e le altre tre dita nell’altro.
In altri paesi si utilizza una diversa tecnica di manipolazione: in Spagna ad esempio, l’indice e il medio si infilano nella testa, il pollice in un braccio e l’anulare e il mignolo nell’altro. La mano del burattinaio diventa il corpo, il sangue e l’ossatura del burattino. E a seconda di come viene mossa, corrisponde un movimento del burattino. E’ chiaro quindi che il buratto non deve essere troppo largo rispetto alla mano, altrimenti non si ottengono accurati movimenti del burattino.
Il vestito, invece, è uno stoffa *finta* che non serve per il movimento ma serve per identificare l’appartenenza del personaggio ad una determinata classe sociale. Solitamente divisa in popolani, contadini, borghesi, ecclesiastici, nobili, re ed imperatori. I burattini generici (gendarmi, briganti, bambini/e, vecchie, ecc.), a differenza delle maschere (gli Zanni: Brighella, Arlecchino, Pantalone, Balanzone, Pulcinella, etc.) e delle maschere regionali (i personaggi rappresentativi delle diverse città italiane nati senza la maschera perché ideati da burattinai e marionettisti durante il periodo napoleonico, dove era vietato l’uso della maschera perché sotto di essa poteva celarsi un nemico o un ricercato (vedi: Fagiolino, Sganapino e Flemma (Bologna), Sandrone, Pulonia, Sgorghiguelo (Modena), Scunzamnestra, (Ferrara), Gerolamo, diventato poi Gianduia (Torino) perché il nome Gerolamo era quello del fratello di Napoleone; Meneghino, Flemma figlio di Gerolamo (Milano); Stenterello (Firenze); Gioppino, la moglie Margì,
Bartolo il padre e Maria Scatolera la madre, tutti coi tre gozzi (Bergamo); e l’ultima in ordine cronologico, creata da Italo Ferrari intorno al 1915 a Parma, Bargnocla, con l’osso del prosciutto come corno (da qui il nome: Bargnocla= grande bernoccolo), hanno un vestito intercambiabile, che viene spillato (fissato con uno spillo) al buratto, mentre gli Zanni e le maschere regionali lo hanno il vestito cucito al buratto.

L’etimologia del termine *burattino* deriva da *Buratto (burazzo in bolognese = strofinaccio)* che era una  stoffa di canapa che serviva per setacciare le granaglie quando si mischiavano sull’aia dove erano messe ad essiccare. La canapa veniva macerata nei maceri, filandola e sbiancandola al sole. Con questa stoffa si facevano anche i vestiti, le corde delle navi e i tiri dei teatri, comprese le stoffe dei burattini. Quando si mischiava il mais e il chicco
di grano o riso utilizzando questi setacci con la stoffa a trama larga, cadeva il chicco piccolo e rimaneva nel setaccio il chicco grosso.
Altra derivazione del nome burattino proviene da burro: da imburattare, buratto, burattino. Per fare il burro e i formaggi, si separa la caseina dal siero, utilizzando il burazzo, stoffa a trama larga di canapa. E’ chiaro in definitiva che lo strumento burattino, in antichità , cioè, il divertimento dei poveri, è nelle campagne durante le lunghe e fredde notti dell’inverno, quando in campagna non c’era più *nulla da fare*, i contadini intagliavano nei ciocchi di legno le teste e le mani, le moglie cucivano i vestiti e tirando una corda tra una colonna e l’altra della stalla, facevano i burattini per il proprio contado. La stalla è quindi, in Emilia, anche il luogo dove si fa filò, cioè il luogo più caldo dove si chiacchierava e dove si filava.

Scheda informativa del  TEATRO LA GARISENDA

La Compagnia Teatro dei Burattini “LA GARISENDA”, nata nel 1982 a Bologna e composta principalmente da attori della Associazione Teatrale A. Lucchini, é oggi formata da burattinai, apprendisti burattinai ,animatori, mago e tecnici’ è un ‘associazione culturale associata UILT, regolarmente iscritta all’albo delle associazioni del comune di Bologna.
Burattinai: PierluigiFoschi, (attore,regista burattinaio) Presidente con 40 anni di esperienza, Stefano Perillo (attore-burattinaio) da circa 10 anni
opera coi burattini da parecchi di più come attore.Vicepreisdente Gianni Giuliano, Magda Foschi, animatrice ,truccatrice, pittrice ecc…Roberto Rabbi Burattinaio con 30 anni di teatro e altri.., Questa compagine opera sul territorio nazionale con 4 strutture, cosidette “Baracche”, e 4 mute
di burattini. Produce spettacoli di Burattini della tradizione bolognese e pupazzi Il pubblico è preso per mano e portato nella memoria del  Teatro, attraverso meccanismi comici ancestrali.Ci si immerge in affascinanti storie che vivono di colore, sentimento e saggezza popolare, per essere poi condotti alla paradossale verità che ogni Teatro, anche se antico, è ancora lo specchio dei tempi.
Il Teatro dei Burattini ha sempre avuto grandi connotazioni sociali, addirittura di denuncia; e per questo motivo è sorto nelle piazze, tra il popolo e con il popolo. Si direbbe una rappresentazione adatta ad un pubblico di adulti, come in realtà sta tornando ad essere oggi: probabilmente
è oramai una performance aperta ad i bambini di ogni età

INOLTRE.

Animazione con Clown, truccabimbi, Magia, Palloncini (allestimenti e sculture) laboratori: costruzione burattini in vari materiali: cartapesta, materiali di recupero,bottigliette,gommapiuma ecc…,teatrini,spettacoli, laboratori di pittura su Carta,cartone, vetro,plastiche, ecc…,creazione maschere e oggetti di abbigliamento: collane, bracciali ecc…, creazione di oggetti di arredamento: vasi,  maschere , trecce,  ecc.

SCOPO DELL’ASSOCIAZIONE
Lo scopo primario è quello di mantenere e propagandare tutto quello che concerne la tradizione bolognese, primariamente i Burattini, Il dialetto, lo spettacolo dialettale , gli autori teatrali,poeti ecc.. che hanno operato nel settore. l’arte della cucina,le maschere e i caratteri (da Balanzone a Fagiolino) come burattini e in persona; insomma una visione più completa possibile di questo piccolo-grande mondo. Uno sforzo
disumano in quanto, trattandosi di associazione senza lucro, i volontari sono rarissimi, ciononostante da più di 20 anni riusciamo a mantenere fede ai nostri impegni.
CARATTERISTICHE DEGLI SPETTACOLI
Gli spettacoli, sempre “costruiti” sulla base delle esigenze dei fruitori (bambini o adulti), vengono realizzati rigorosamente dal vivo traendo spunto da canovacci, e utilizzano l’Interazione tra Burattini e Pubblico come chiave di unicità . Per venire incontro alle esigenze di un pubblico sempre nuovo ed arricchire e rendere più attraenti gli spettacoli, abbiamo affiancato : laboratori per bambini, truccabimbi, creazione di
maschere e burattini, sculture di palloncini e altro. Tengo a ricordare che questa operazione di affiancamento di intrattenimenti diversi,(a volte criticata) ha illustri precedenti, uno per tutti CIRO BERTONI che per 60 anni e forse più, ha portato la tradizione dei Burattini bolognesi in quasi
tutt’italia, affiancando spettacolo di magia. Ogni spettacolo viene quindi personalizzato e può contare anche sull’intervento di Maschere della
Commedia dell’arte e “Burattini in persona”.

LA GARISENDA è  in grado di rappresentare farse e commedie tratte da un vasto repertorio (circa 80 titoli), con opere tradizionali rivisitate ed altre completamente nuove.
CURRICULUM

Oltre alla partecipazione alle piùnote rassegne della provincia di Bologna (fra tutte Bologna Sogna), si annovera una frequente attività nell’ambito delle scuole, e la fondazione/gestione del Teatro Stabile dei Burattini (Teatro del Navile – Bologna).mantenuto per 3 anni.

Tra le rassegne teatrali fuori dai confini della provincia di Bologna, va ricordata la costante partecipazione al Festival dei Buskers di Ferrara, Faenza (RA), il Palio di Ostellato (FE), le “Fiere del teatro” di Sarmede (TV), le Fiere di Minucciano (LU), Petrella Guidi (PS), ed altre
presenze al di fuori dell’Emilia Romagna.

(*) nella foto  due burattini del Museo dei burattini di Budrio , creato da Vittorio Zanella

(**)  Articolo scritto nel 2009