Storia delle religioni
Da Gesù alle “Chiese” di
oggi: un percorso lungo, tormentato e complesso
Contrariamente a quanto comunemente
molti pensano, Gesù di Nazareth, il “Messia”
nato a Betlemme in Palestina circa duemila anni fa, detto anche il
“Cristo” ( “unto” o consacrato da Dio secondo
la tradizione ebraica), non ha fondato personalmente nessuna
religione, né istituito alcuna Chiesa; non ha dettato o scritto
alcuna regola o dogma, non ha istituito sacramenti, messe o
cerimonie religiose nel corso della sua breve vita terrena (33 anni?)
e del brevissimo periodo di predicazione itinerante (circa 3 anni).
Il complesso sistema religioso, teologico e liturgico,
chiamato “Cristianesimo”, che a lui si ispira, è stato costruito
nei secoli successivi da suoi discepoli o seguaci, a partire da
qualche decina di anni dopo la sua morte (1).
Stando a quanto emerge dagli stessi
Vangeli e dalle scarne fonti storiche cristiane e non
cristiane, si può solo affermare che Gesù, figlio del falegname
Giuseppe e della sua giovane moglie Maria, abitanti – pare - nel
poverissimo villaggio di Nazareth, dopo circa 30 anni di vita di cui
non si sa quasi nulla, passati probabilmente ad aiutare il padre,
dopo essersi fatto battezzare dal predicatore Giovanni “il
battista”, ne seguì l'esempio e probabilmente molte sue idee,
e cominciò a viaggiare per la Palestina predicando, praticando
“guarigioni miracolose” e diffondendo il suo messaggio
con brevi discorsi e “parabole” morali, accompagnato da
un piccolo gruppo di amici e discepoli che lo consideravano il loro
“maestro”.
Dopo circa 3 anni di questa vita
“pubblica” e nomade, passando di villaggio in villaggio, amato e
considerato un “Messia” da taluni del popolo ebreo, ma
osteggiato e considerato un nemico o un bestemmiatore da altri, in particolare dalle autorità religiose del tempo, farisei e sadducei, fu
catturato a Gerusalemme, processato sommariamente dalle autorità
ebraiche e romane, e condannato a morte per crocifissione,
pena
applicata dai Romani nel loro Impero a delinquenti comuni e a quanti
si ribellavano all'autorità costituita. Gesù fu considerato
colpevole sostanzialmente di sedizione, per aver sobillato la folla
alla disobbedienza e per aver “bestemmiato”
presentandosi come “figlio
di Dio”.
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Inserito da redazione il Dom, 2012-04-15 09:05
Note sulle religioni dei popoli prima e dopo la diffusione del Cristianesimo
1) ANIMISMO
Si
può cominciare da questa definizione, anche se non è una religione
vera e propria, e non è legata ad un popolo o ad un profeta in
particolare. “Animismo”
è denominazione recente, attribuita ai culti
primitivi che
venivano, e vengono praticati ancora oggi, da alcune tribù o
popolazioni, in Africa, in America latina o in isole sperdute negli
Oceani.
E' stato peraltro rilevato che anche alcune popolazioni dei suddetti
continenti, pur convertite al cristianesimo o all'islamismo nei
secoli scorsi da missionari e da conquistatori, continuano a venerare
i loro idoli e a praticare vecchi e nuovi riti e culti nei quali
sopravvivono credenze di tipo animistico, a volte rinominati e
associati a immagini della religione importata, o imposta e
accettata, con commistioni e sincretismi.
Ma anche nelle religioni più complesse e strutturate, politeiste e
monoteiste, che si sono radicate e sviluppate nelle civiltà
mediorientali, asiatiche ed europee, è rilevabile la permanenza di
elementi o influssi di tipo animista.
L'animismo
si fonda sull'idea di un'anima, o spirito vitale, presente in tutte
le cose della natura: terra, acqua, fuoco, astri, animali, piante,
oggetti e uomini, vivi o defunti.
Tanti
erano i riti che accompagnavano tutte le stagioni, della natura e
della vita umana. Ogni tribù, ogni villaggio aveva ( e spesso ha
ancora) i suoi feticci,
maschere o
“totem”
da venerare e “stregoni”,
o “sciamani”,
o “santoni”
(uomo o donna) che amministrano i riti e le cerimonie per
propiziarsi gli spiriti, buoni e cattivi, o uno o più dèi, o un
Essere Supremo
che assume cento nomi diversi a seconda dei luoghi.
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Inserito da redazione il Lun, 2012-03-26 06:45
Recentemente sono stati pronunciati dal Papa e da alcuni cardinali e
monsignori (seguiti da dotte e controverse interpretazioni di
filosofi e teologi sulla stampa) severi anatemi contro il
“nichilismo”, il “bieco illuminismo”, il
"relativismo etico", l'”umanesimo ateo”
e il razionalismo, accostati indiscriminatamente al nazismo,
sfoderando termini di cui temiamo che la maggior parte dei comuni mortali non conosca il significato. Infatti, soprattutto in Italia, a tutti
i bambini e ai ragazzi si insegna il catechismo cattolico, nelle
parrocchie e a scuola con l'ora di religione; ma non viene data loro
la stessa opportunità di studiare, o almeno di conoscere altre
religioni e il significato delle sopra citate definizioni filosofiche
e della storia dei relativi movimenti di pensiero. Conoscenza
riservata, e quasi sempre in modo superficiale, a chi frequenta le
scuole superiori , ma soprattutto solo ai pochi che fanno studi
specialistici specifici di filosofia e teologia.
Ascoltando le sopra citate affermazioni di
condanna è ovvio che la maggior parte degli
italiani, “cattolici” per battesimo, sacramenti e
catechismo ricevuti nell'infanzia, anche se adulti tiepidamente
fedeli e poco praticanti, saranno indotti a considerare tali idee
negativamente, senza nemmeno fare lo sforzo
di cercare di sapere in proprio di che si tratti.
Proviamo quindi a fornire “lumi”, o
almeno alcuni rudimenti in proposito, per “par condicio”, colmare
le lacune cognitive di tanti e dar loro una opportunità di
conoscenza, da approfondire con altre letture, ovviamente, per chi
ha tempo e voglia.
Cominciamo dal termine più noto e
lontano nel tempo, riprendendo la spiegazione che ne dà il
Dizionario enciclopedico Zanichelli (Edigeo 1995), e
tralasciando la citazione dei concetti più complessi e dei filosofi
e scrittori di non comune conoscenza.
- “Umanesimo:
movimento culturale che dalla metà del secolo XIV alla metà del
secolo XV, con la riscoperta o la rilettura o la reinterpretazione
dei testi della classicità greca e latina, pose le premesse della
civiltà del Rinascimento e ne costituì la base ideologica. In senso
lato indica un atteggiamento culturale, riscontrabile in epoche
diverse, caratterizzato dalla fedeltà alla lezione del mondo
classico....... Questo concetto di humanitas esprime la convinzione
che gli uomini sono accomunati , al di là delle differenze etniche,
dalla capacità di padroneggiare un linguaggio che sia specchio della
razionalità ..... consapevolezza della comune appartenenza alla
condizione umana .... privilegio che implica anche una profonda
solidarietà ..... L'humanitas ciceroniana concorre a
determinare , direttamente ed esplicitamente, l'ideologia di
Francesco Petrarca (1304-1374) , primo umanista moderno ....
Da allora, umanesimo è
l'esaltazione di quelle attività intellettuali che, opponendosi sia
alla subordinazione dell'umano al divino, sia al primato delle
scienze “esatte”, indicano nell'uomo il fine irrinunciabile di
ogni sapere ....
Più tardi, nel secolo 1400, verrà
affermato il principio che “l'uomo è libero artefice e costruttore
di se stesso”.
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Inserito da redazione il Mar, 2012-02-28 16:44
LE RELIGIONI NEL MONDO
Per dare un'idea di quanto sia stata e sia tuttora vasta e
articolata la galassia delle religioni, riportiamo qui un indice
delle religioni e dei gruppi o movimenti religiosi - spirituali,
conosciuti nei secoli, la maggior parte antichi e altri recenti, presenti sulla Terra,
elencati in ordine alfabetico, ripresi dal sito, a cura di Ivo Naldi:
http://www.riflessioni.it/dizionario_religioni/index.htm
Di ognuno dei movimenti indicati il succitato sito fornisce note
esplicative leggibili dai link collegati a pagine specifiche:
A - Africane
religioni, Amicalismo, Animismo, Ananda Marga, Arancioni, Assira
religione, Australiane religioni, Avventisti del settimo giorno,
Azteca religione
B - Babilonese
religione, Babismo, Bahaismo, Bambini di Dio o Famiglia dell’amore,
Brahmanesimo, Buddhismo
C - Cananee
religioni, Caodaismo o Cao Dai, Celtismo o Druidismo, Chiesa della
Unificazione, Chiesa di Dio, Confucianesimo, Cretese micenea
religione, Cristianesimo, Culti orfici - Orfismo
D - Dionisiaci
culti, Druidismo o Celtismo
E - Ebraismo,
Egiziana religione, Eleusini misteri, Esquimese religione, Etrusca
religione
F - Famiglia
arancione o Rajneesh Bhagwan Shree, Famiglia dell’amore o Bambini
di Dio, Fenicia religione
G- Germanica,
Giainismo, Giapponesi religioni, Giapponesi nuove religioni,
Giudaismo vedi Ebraismo, Gnosticismo, Greca religione
H- Hare
Krishna
I - Incaica
religione, Indiane (d'America) religioni, Induismo, Islamismo, Ittita
religione
M - Manicheismo,Maori
religione, Maya religione, Mazdeismo vedi Zoroastrismo,Mazdakismo
vedi Manicheismo, Meditazione trascendentale, Missione della Luce
Divina, Misteri Eleusini, Mitraismo, Mormonismo- Mormoni, Musulmani
Neri- Black Muslims
N - Neopaganesimo
o Paganesimo, New Age vedi Neopaganesimo, Nuove religioni giapponesi
O -
Odinismo, Orfismo
culti orfici
P - Paganesimo
o Neopaganesimo, Panteismo, Parsismo, Polinesiana religione
R -
Raeliani, Rajneesh
Bhagwan Shree o Famiglia arancione, Religione significato, Romana
religione
S - Satya
Sai Baba, Sciamanesimo,Scientology, Shintoismo, Sikhismo, Spiritismo,
Stregoneria vedi Neopaganesimo, Sumeri, Sufismo, Sutra del Loto
T - Tantrismo,
Taoismo, Testimoni di Geova, Trascendentalismo
U - Unificazione,
Chiesa della
V - Valdesi,
Vedismo, Via Internazionale, Vudu
Z - Zoroastrismo
W - Wicca
vedi Neopaganesimo
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Inserito da redazione il Lun, 2012-02-20 09:21
LE TAPPE DEL LUNGO CAMMINO DEGLI
UOMINI VERSO LA CIVILTÀ
Cronologia
e cenni di preistoria e storia.
A cura di Magda Barbieri
PREMESSA
Quella che segue è una elencazione schematica ed estremamente
sommaria, compilata ad uso di pro-memoria, che vuol offrire un
minimo di informazione e invitare a successivi approfondimenti; anche
per capire come e quanto le diverse forme di religiosità, dai culti
alle culture, scaturite nelle varie aree territoriali della Terra
nel corso dei secoli, abbiano avuto punti in comune e si siano
compenetrate con i poteri politici del loro tempo e dei relativi
luoghi.
Le date indicate sono da intendersi in modo approssimativo e
relativo, solo in quanto così indicate in autorevoli testi indicati in bibliografia finale.
* ( In foto accanto stele della Lunigiana, età del bronzo. Museo di Pontremoli)
< Da 35 milioni a 2 milioni
di anni fa
Evoluzione
delle specie di vari gruppi di scimmie che portarono alla comparsa
dei primi “ominidi”,
detti poi “australopitechi”,
dei quali si sono scoperte tracce in Sudafrica.
< Da 2 milioni a 500 mila anni
fa
Ulteriore
evoluzione delle specie, dall'”australopiteco”
al “pitecantropo eretto”,
già molto simile nel corpo alla specie umana. Resti fossili di
questo ominide sono stati trovati nell'isola di Giava; altri simili
in Cina e Tanzania (continente Africa). Questi ominidi
si servivano già del fuoco e vivevano in gruppi.
< Da 500 mila a 100 mila anni
fa.
Le
specie suddette continuarono a diffondersi ed evolversi sviluppando
facoltà mentali che permisero loro di primeggiare sulle altre specie
animali. Gli antropologi hanno definito le creature di questa nuova
fase “homo sapiens”.
Ne sono stati trovati resti simili in luoghi diversi e distanti tra
loro, dall'Asia, all'Africa, all'Europa: a Giava, a Pechino, in
Rhodesia, a Steinheim (Germania) e nel Kent (Inghilterra).
< Da 100 mila a 35 mila anni
fa
La
specie umana si caratterizzò ulteriormente, sviluppando un cervello
più voluminoso e una struttura fisica tozza e robusta, ben piantata
in posizione eretta. Ha lasciato segni di una prima attività guidata
da intelligenza creativa, abitava in grotte, si copriva di pelli di
animali, fabbricava rudimentali utensili e armi in pietra. In seguito
ai primi ritrovamenti di resti effettuati in Germania a Neanderthal,
questo
esemplare è stato chiamato dagli antropologi “uomo
di Neanderthal”.
Altri
esemplari simili sono stati trovati anche in Medio Oriente, in
nord-Africa e in Italia, sul monte Circeo. Gli
studiosi ritengono che questi uomini fossero già dotati di capacità
intellettiva, abilità manuale, espressione artistica e praticassero
prime forme di culto, probabilmente di tipo “animistico”
(v. capitolo su “Animismo”).
< Da 35 mila a 10 mila anni fa
Ultima
tappa evolutiva verso la costituzione fisica e mentale dell'uomo
moderno. E' il periodo detto dell'uomo
di Cro Magnon,
quando la Terra si trovava nell'Era
del Paleolitico superiore.
Le testimonianze fossili più importanti di questo periodo sono state
trovate in Francia nella regione della Dordogna. Ma è certo che
grandi gruppi vivevano nell'Europa Orientale e Centrale e in vari
punti di altri continenti.
Restano
pitture murali nelle grotte e strumenti di caccia più evoluti;
quegli uomini si vestivano di pelli e vi sono prove di attività
“magiche”
e di riti
propiziatori
praticati. Se ne è dedotto che comunicassero tra loro con un
linguaggio parlato, molto probabilmente semplice ed elementare.
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Inserito da redazione il Lun, 2012-02-20 07:52
E'
comprensibile e legittimo che i capi di una religione esaltino i
benefici spirituali che possono derivare a quanti ne rispettino i
contenuti. Ma non è del tutto corretto, anzi si potrebbe rilevarne
gli estremi di una “pubblicità
ingannevole”,
sostenere che solo
la fede religiosa è l'unico ed esclusivo mezzo per praticare il bene
e raggiungere la “salvezza” dell'uomo.
E'
vero che ci sono tanti esempi di persone che, animate dalla fede in
un Dio e in una religione, hanno condotto una vita esemplare e
generosa e fatto del bene all'umanità; e penso soprattutto , ma non
solo, ai tanti missionari cristiani che mettono in pratica i
fondamentali insegnamenti evangelici e spendono la propria vita per
alleviare le sofferenze altrui. Ma è anche vero che se
una fede religiosa non è accompagnata dalla ragione e dal senso di
giustizia e rispetto per gli altri, può produrre effetti tragici e
disastrosi.
Gli
esempi negativi in proposito abbondano, per tutte le religioni, nella
storia e pure nel presente; ci vorrebbe un libro solo per elencarli.
Le sanguinarie Crociate, le sofferenze, le torture e le condanne a
morte inflitte dalle “Sante
Inquisizioni”
per secoli, le guerre di religione tra cristiani, le “Guerre
sante”
degli islamici , gli omicidi e le stragi perpetrate dai fanatici di
varie fedi stanno lì a dimostrarlo, senza ombra di dubbio.
Bisogna
poi tenere presente che anche
gli atei, gli agnostici o quanti non si riconoscono in un sistema di
credenze religiose fissate in “libri sacri” e strutturate in
dogmi e riti, possono essere animati da un fede profonda in valori
umani e sociali che non sono meno apprezzabili e costruttivi di
quelli connessi alle religioni.
Anche
tra questi gli esempi non mancano. Basti pensare ai tanti eroi civili
del Risorgimento e della Resistenza, ai giudici onesti e agli uomini
delle forze dell'ordine che si sono sacrificati consapevolmente in
difesa della giustizia, penso a quanti operano con disinteresse,
intelligenza e forza morale per il progresso della scienza, per la
difesa della libertà e dei diritti umani, pur non essendo credenti o
praticanti nel senso letterale del termine.
Voglio
ricordare solo l'esempio che ci viene dai giudici Giovanni
Falcone e Paolo Borsellino,
morti
a distanza di due mesi l'uno dall'altro, vittime della mafia che
avevano cercato di sconfiggere con le armi della legge e della
giustizia, accomunati
dallo stesso impegno etico civile pur conoscendo i rischi che
correvano. Non
andava a Messa il primo, ci andava il secondo.
Che
differenza di valori c'è tra l'uno e l'altro? Evidentemente si può
arrivare allo stesso risultato percorrendo strade intime diverse.
In
ultima analisi, ciò
che conta è la forza morale interiore di ogni uomo, quale
che sia il sistema di valori, religiosi o semplicemente civili, in
cui crede.
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Inserito da redazione il Dom, 2012-02-19 17:14
S. Antonio abate è una delle figure del cristianesimo che si porta dietro, fino ai giorni nostri, una iconografia e una biografia in cui si mescolano elementi reali e immaginari, storia, leggenda, tradizioni arcaiche pagane e altre successive rivestite di simbologia cristiana.
Quanto alla storia vera, si prende come base quanto ne raccontò un altro "padre della Chiesa", Atanasio, patriarca e vescovo di Alessandria d'Egitto (295-373) che ne tracciò una biografia. Da essa si desume che Antonio nacque verso il 250 d.C
. da una agiata
famiglia di agricoltori nel villaggio di Coma (in altra fonte è scritto Eracliopoli),attuale Qumans in
Egitto, e verso i 20 anni rimase orfano, con un ricco patrimonio da
amministrare e con una sorella minore da educare.
Attratto dall’insegnamento
evangelico “Se vuoi essere perfetto, va, vendi ciò che hai, dallo
ai poveri e avrai un tesoro nel cielo, poi vieni e seguimi”, e
sull’esempio di alcuni anacoreti che vivevano nei dintorni dei
villaggi egiziani, in preghiera, povertà e castità, Antonio volle
scegliere questa strada, e, venduti i suoi beni, affidò la sorella a
una comunità di vergini e si dedicò alla vita ascetica, prima davanti alla
sua casa e poi al di fuori del paese in una grotta che ancora oggi è nota e venerata, sul monte Colztum, vicino al mar Rosso.
Atanasio lo presenta
come un uomo di una “saggezza divina”, pieno “di grazia e di
urbanità”, "benché fosse illetterato ..... acquisì la sua fama non con i suoi scritti, né con
la sapienza di questo mondo o con un’arte qualunque, ma unicamente
con il servizio di Dio”.
Riassumendo, si sa che viene considerato il fondatore del monachesimo eremitale (cioè solitario) orientale cristiano, anche se poi fondò una comunità, prima a Fayum poi nel Pispir.
Appoggiò il vescovo amico Atanasio nella lotta contro l'arianesimo. Morì ultracentenario, nonostante le privazioni e le sofferenze cui si sottopose per combattere tutte le tentazioni, nel suo eremo, il 17 gennaio dell'anno 356. Da questa data di morte discenderebbe quindi la decisione della Chiesa di dedicargli quel giorno in calendario.
Non è ben chiaro perchè poi, dopo la sua morte, S. Antonio sia diventato famoso come protettore degli animali domestici della fattoria contadina, e per questo venerato in modo particolare da tutti i contadini, che ne tenevano una immagine sulla porta della stalla e del porcile. Immagine che ritraeva il santo con l'immancabile maialino accanto, oltre ad altri animali, con in mano una croce, spesso croce a T, o Tau, o con un bastone da pellegrino con un campanello appeso.
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Inserito da redazione il Lun, 2010-01-18 08:50
Si è parlato tanto in questi ultimi
tempi delle "radici cristiane " dell'Europa e l'argomento torna sempre attuale , specie tra chi si oppone
all'ingresso della Turchia nell' Unione Europea, in nome di una presunta
difesa del Cristianesimo, della " nostra storia" e della "nostra civiltà" che sarebbe troppo diversa e distante da quella della Turchia. C'è anche chi obbietta che le radici dell'Europa unita risalgono in realtà a prima di Cristo, e al pagano Impero Romano, che ha diffuso la sua cultura, arte, lingua, scritti, strade, acquedotti, templi, terme e altro, in Europa e nord Africa
Ma quasi nessuno
ricorda le radici turche e mediorientali della religione cristiana.
Eppure il primo e fondamentale teologo del Nuovo Testamento è stato il turco Paolo (o Sha'ul ),
ebreo nato e vissuto a lungo a Tarso, cittadina dell'antica regione di
Cilicia , parte dell'odierna Turchia. Le sue Lettere,
che ancora oggi ogni domenica vengono lette all'altare, furono scritte da località
turche (Antiochia, Efeso..) e dirette alle prime comunità cristiane da
lui fondate in particolare nell'Asia minore-Turchia, oltre che in
Grecia ( Lettere ai Galati, agli Efesini, ai Corinti, ai Tessalonicesi , ecc...).
L'unica lettera il cui contenuto è attribuito a Pietro,
pescatore ebreo-palestinese immigrato e perseguitato a Roma come
Apostolo di Gesù di Nazareth, e poi considerato capostipite della
Chiesa, era diretta ai primi fedeli sparsi nelle località dell'Anatolia
( Turchia).
Tra i " Padri della Chiesa" dei primi 3 secoli , poi proclamati Santi , sono annoverati : Ignazio di Antiochia, il greco Giustino, Clemente "Alessandrino", nato ad Alessandria d'Egitto e morto in Cappadocia (Turchia), Ireneo, nato a Smirne (Turchia) e morto a Lione.
Tertulliano di Cartagine (Tunisia) e Origene di Alessandria d'Egitto (morto in Cappadocia) e Cipriano di Cartagine scrissero importanti testi in difesa del cristianesimo (anche se poi furono considerati eretici).
Se non turco, certo “extracomunitario” per usare una definizione attuale, era il berbero algerino Agostino di
Tagaste (354-430), che diede un forte contributo di contenuti
filosofici e teologici alla elaborazione della dottrina cristiana.
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Inserito da redazione il Sab, 2009-06-13 15:44
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa segnalazione di un lettore.
Qualche sera fa parlando con mia moglie
delle preghiere che ci ricordiamo da bambini, le ho recitato una
preghiera che nostro nonno Tullio ci fece imparare a memoria a noi
nipotini.
Oggi ho avuto l'idea di vedere se in
internet esisteva qualcosa di simile a questa preghiera, ed ho
trovato la vostra homepage (*). Devo dire che mio nonno era di
origine marchigiane (zona San Severino Marche) anche se io l'ho sempre visto e
frequentato a Ravenna dove abitavano quasi tutti i miei parenti.
E' interessante notare che in
marchigiano non "suona" musicale come un dialetto
romagnolo e che molte frasi e parole erano "storpiate" per
far tornare delle rime approssimative , e non posso dire se è cosi
che era tramandata o se l'aveva rimaneggiata il nonno in base a come
se la ricordava.
La preghiera recitava più o meno cosi:
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Inserito da redazione il Gio, 2009-01-08 06:56
A lui è intitolata la biblioteca comunale di S. Matteo della Decima, frazione, ovvero l'altra metà, del Comune di S. Giovanni in Persiceto. Ma fuori dai confini comunali pochi sanno chi era e cosa ha fatto per meritare questa intitolazione. Lo storico Mario Gandini, persicetano, da anni sta lavorando e raccogliendo documenti per preparare la sua biografia, che non potrà che essere monumentale e fondamentale, a giudicare dai numerosi contributi già pubblicati su "Strada Maestra", rivista della biblioteca comunale del capoluogo (intitolata a Giulio Cesare Croce, altro persicetano famoso).
Ma Raffaele Pettazzoni occupa da tempo un posto di grande rilievo , sia in campo nazionale che internazionale, tra chi si interessa di antropologia e storia delle religioni.
In questa modesta mini-biografia non potremo che tracciare alcuni cenni per cominciare intanto a far conoscere le note essenziali di questo personaggio di cui l'anno prossimo cadrà il cinquantesimo anniversario della morte.
Raffaele Pettazzoni è nato a S. Giovanni in Persiceto nel 1883 ed è morto a Roma nel 1959.
Laureato in lettere nell'Università di Bologna, nel 1909 fu nominato Ispettore al Museo
preistorico ed etnografico a Roma.
Nel 1923 salì alla cattedra
della Regia Università di Roma; il 17 gennaio1924
pronunciò
la prolusione universitaria in occasione dell’inaugurazione del suo
primo corso di storia delle religioni. Fu direttore della sezione
Storia delle religioni e Folklore della Enciclopedia Italiana dal
1925 al 1937; nel 1933 fu nominato Accademico d’Italia.
Dopo la guerra fu Socio nazionale
dell’Accademia dei Lincei (nel 1946 aveva ottenuto il premio reale
dei lincei), presidente dell’Associazione internazionale di storia
delle religioni nel 1950, e Direttore della rivista "Numen". Si ritirò
dall’insegnamento alla fine dell’anno accademico 1952-1953 per
raggiunti limiti di età. Ma continuò a studiare e scrivere.
Scritto in S. Giovanni in Persiceto | Storia delle religionileggi tutto | letto 5318 volte
Inserito da redazione il Lun, 2008-05-19 14:52
In
occasione della Giornata Europea della cultura ebraica , e
anche in considerazione del riemergere dell'antisemitismo, insieme
alla questione israelo-palestinese sempre attuale e drammatica , ci
pare opportuno ricordare alcune situazioni e vicende riguardanti la
presenza degli ebrei nel Cento-pievese, e in particolare a
Pieve di Cento.
“Le
fonti documentarie attestano una presenza ebraica a Pieve di Cento
dalla fine del secolo XIV.
Nel 1398 , infatti, fu aperto un
banco di prestito, gestito da
Dattilo da Spello, proveniente da una famiglia di prestatori
che già operavano a Bologna ( e probabilmente socio o
collegato con Manuele del Gaudio che già aveva aperto,
con altri , un banco nel 1391 a Cento; n.d.r.) . Già dalla
metà del secolo XIV molti dei banchi di prestito esistenti a
Bologna e nel contado erano gestiti da ebrei (detti “feneratores”),
la cui presenza era stata favorita da una fase di forte espansione e
sviluppo che in quel periodo le città del nord Italia stavano
attraversando e che tendeva a favorire l'immigrazione e il richiamo
di capitali che contribuissero a questa ripresa economica e sociale”.
(*)
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Inserito da redazione il Mar, 2006-08-29 14:49
Articolo-testimonianza personale per il Corso di Aggiornamento su "Dialetto e cultura contadina". Museo della Civiltà contadina. S.Marino di Bentivoglio (ott./nov. 2005)
Sgnour a m' trag zò ,
liverm a n' al sò.
Casomai ch'a nu' m ' livâss ,
l'alma mi a Dio a la lâss,
ch'al la lÎva,
ch'al la pèisa,
ch'al la métta in dû ag sôvv .
Per chi non conosce il dialetto bolognese possiamo farne una libera traduzione in italiano:
"Signore mi corico, /se mi alzerò non lo so /. Casomai non mi alzassi, / l'anima mia a Dio la lascio, / che la sollevi, / che la pesi/ che la metta dove gli sovviene."/
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Inserito da redazione il Ven, 2005-11-04 07:31
La bestemmia e il turpiloquio
Quando si parla di religiosità popolare dei secoli scorsi, e in particolare del 1900, si riferisce sempre delle manifestazioni della fede, di riti e culti ufficiali e pubblici, tradizioni e costumi personali e famigliari, edifici religiosi, immagini sacre, preghiere e gesti di pietà per chiedere benevolenza e grazie a Dio, alla Madonna, ai Santi.
Ma nel mondo contadino, e bracciantile, era presente anche un altro aspetto, che quasi sempre viene ignorato o deliberatamente evitato da studiosi e raccoglitori di memorie linguistiche e sociali: la pratica della bestemmia e del turpiloquio. Certo questo appare come un aspetto sgradevole, che agli occhi, e agli orecchi, di molti può generare un giudizio negativo nei confronti delle persone e delle classi sociali che lo praticavano più o meno diffusamente; e non bisogna dimenticare che la bestemmia, oltre ad essere considerata peccato mortale dalla Chiesa, se pronunciata pubblicamente, di fronte a due testimoni, era un reato da codice penale ( e lo è rimasto fino al 1999; ora è ancora punibile con sanzione amministrativa).
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Inserito da redazione il Gio, 2005-11-03 08:04
