![](https://www.pianurareno.org/new/wp-content/gallery/vecchio-pianurareno/294.jpg)
Traccia della relazione di Werther Romani Università di Bologna Convegno “al dialà tt e la scola“, 27 /11/ 2004
Villa Smeraldi S. Marino di Bentivoglio
N B Si precisa che il seguente testo è una semplice “traccia”, che riassume per sommi capi l’ intervento che il prof. Romani, docente dell’Università di Bologna, Dipartimento di Italianistica, ha svolto in modo più argomentato e completo al Convegno. Questo è testo distribuito ai presenti.
SCUOLA E DIALETTO: STORIA DI UN RAPPORTO DIFFICILE
1) La situazione pre-unitariaI dialetti sono usati normalmente -sia dagli analfabeti, sia dalle persone colte- nella comunicazione orale (ma c’è anche una, sia pur limitata, letteratura dialettale). L’italiano (sostanzialmente quello dei “classici” codificati dalla “Crusca”) è usato nella scrittura (ma, in certe situazioni, e da una ristrettissima minoranza, anche oralmente).
Nelle scuole ( tenute quasi sempre da religiosi) – ma i primi rudimenti tecnici della lettura e della scrittura vengono dati privatamente in casa o dal parroco- si insegna soprattutto il latino; poco l’italiano , meno che mai il dialetto, che per quasi tutti era la lingua materna. Quindi, in sostanza, il problema di un rapporto conflittuale scuola-dialetto non si poneva.
2) L’ Unità d’ Italia e la questione della lingua.
La spinta risorgimentale verso l’unificazione pèolitica condizione