Guido Scaramagli, fondatore del MAF di S. Bartolomeo in Bosco

UN RICORDO DI GUIDO SCARAMAGLI, FONDATORE DEL MAF, NEL DECENNALE DELLA SCOMPARSA. Gian Paolo Borghi
Il 23 luglio 2010, quasi dieci anni fa, ci lasciava Guido Scaramagli, noto imprenditore agricolo, fondatore del Centro di Documentazione del Mondo Agricolo Ferrarese di San Bartolomeo in Bosco (oggi MAF). Era nato a San Bartolomeo in Bosco, frazione di Ferrara, il 24 settembre 1921, in una famiglia di agricoltori che diede uno straordinario impulso alla nascita e allo sviluppo della frutticoltura ferrarese, per molti anni all’apice della produzione italiana.
A una concezione innovativa aziendale, Guido Scaramagli ha abbinato una altrettanto sistematica e meritoria opera di conservazione della memoria del mondo delle campagne: per oltre un cinquantennio si è dedicato appassionatamente al recupero e al restauro di testimonianze (macchinari, attrezzi e strumenti di lavoro, oggetti, carte d’archivio, libri, immagini fotografiche, archivi aziendali ecc.) focalizzando temporalmente le sue tematiche di ricerca tra la fine del XIX secolo e la metà di quello successivo. L’arco di tempo da lui prescelto coincide volutamente con alcune tra le più interessanti fasi della storia agraria, intercorrenti dall’affermarsi dei processi di meccanizzazione sino alla scomparsa di quel mondo contadino che aveva come fondamento una secolare cultura di tradizione.

Grazie all’incontro con Renato Sitti, fondatore e direttore Leggi Tutto

Cholera morbus a Bologna 1855

1855 Cholera morbus. Società e salute pubblica nella Bologna pontificia. Dalla Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio una bella e documentata mostra del 2010. Si può rivedere e  rileggere oggi online, al tempo del COVID-19, e fare i dovuti confronti e riflessioni dal passato al presente
“Bologna, estate del 1855: una terribile epidemia di colera causa 4000 morti in pochi mesi. La città è sotto choc, in migliaia fuggono nelle campagne, mentre il Municipio tenta di fronteggiare la diffusione del morbo aprendo lazzaretti e Uffizi di Soccorso, ma sarà quasi tutto inutile: il colera era una malattia misteriosa, di cui non si sapeva nulla e tutte le terapie risultarono inefficaci. La Biblioteca dell’Archiginnasio racconta l’epidemia con una mostra, basata per lo più su proprio materiale, ma anche su documenti dell’Archivio Storico del Comune e della Società Medica Chirurgica. La Deputazione Straordinaria di Sanità, appositamente creata per gestire l’emergenza, dovette affrontare problemi enormi, dalla cura dei tantissimi malati, al seppellimento di migliaia di cadaveri. Cercò di attuare provvedimenti per fermare il contagio, ma non si sapeva che il vibrione del colera, non ancora scoperto, si diffondesse in particolare attraverso le acque dei pozzi e dei canali contaminate dai liquami infetti. L’acqua, per secoli la grande ricchezza di Bologna, si trasformò in strumento per diffondere la morte.

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Ferruccio Lamborghini, dal Carioca alla Miura, una vita per i motori.

Ferruccio Lamborghini, nato a Renazzo (Cento-FE) il 28 aprile 1916 e morto a Perugia il 20 febbraio 1993.
– In questa rubrica, che raccoglie le mini-biografie di persone nate in questi luoghi intorno al Reno, che si sono distinte per le loro capacità in vari campi dell’attività umana, non si può non ricordare Ferruccio Lamborghini imprenditore che ha lasciato il segno nel mondo industriale, dapprima come fondatore di una importante fabbrica di trattori e poi di una casa automobilistica di fama internazionale, che porta ancora il suo nome, anche se da tempo di proprietà di nota società tedesca, collocata a S. Agata Bolognese.
Figlio di agricoltori, terminata la scuola elementare, frequentò l’Istituto di formazione professionale ‘Fratelli Taddia’ di Cento, da sempre fucina di imprenditori centesi; ottenuta la licenza e contro il parere del padre – che voleva gli subentrasse nella conduzione del podere – decise di andare a lavorare come apprendista da un fabbro della zona, dove imparò i segreti della lavorazione del ferro e della saldatura; poi riuscì a farsi assumere a Bologna dal Cavalier Righi, titolare dell’Officina più importante della città che in quel momento aveva in appalto la revisione dei mezzi dell’Esercito: questo periodo, seppur breve, rimarrà fondamentale per l’esperienza e la competenza di Ferruccio.

Durante la seconda guerra mondiale trovò l’opportunità di sperimentare le sue doti meccaniche Leggi Tutto

Festa del lavoro e Primo maggio, cenni di storia

La Costituzione italiana, elaborata dalla Assemblea Costituente dal giugno 1946 e entrata in vigore il 1 gennaio 1948, attribuisce  un valore determinante al lavoro e ai lavoratori. Infatti, all’art. 1 dei Principi fondamentali afferma che “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione“. E all’articolo 4: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, una attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
La Festa dei lavoratori, detta anche Festa del lavoro, è celebrata il 1° maggio di ogni anno per ricordare l’impegno del movimento sindacale ed i traguardi raggiunti in campo economico e sociale dai lavoratori. La festa del lavoro è riconosciuta ufficialmente in molte nazioni del mondo ma non in tutte. Ha origini internazionali. Più precisamente, con essa si intende onorare le battaglie operaie volte alla conquista di un diritto ben preciso:
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Festa della Liberazione. Perchè il 25 aprile?

** Riproponiamo un nostro articolo di 3 anni fa per rinfrescare la memoria.**
Il 25 aprile è la data dell’annuale festa della Liberazione dell’Italia, che celebra la sconfitta del nazifascismo e la fine della Seconda Guerra Mondiale ad opera delle forze partigiane, dell’esercito cobelligerante italiano e delle truppe degli Alleati di varie nazionalità.
Ma perché proprio il 25 aprile? Considerato che la lotta di liberazione del nostro Paese cominciò molto prima, a partire dallo sbarco in Sicilia degli Angloamericani il   6 luglio 1943, seguito dalla caduta del fascismo il 25 luglio dello stesso anno, e quindi dall’arresto e successiva fuga in Germania di Mussolini, dall’armistizio sottoscritto dal nostro generale Badoglio l’8 settembre con gli Angloamericani, e si concluse il 3 maggio 1945, dopo quasi due anni di guerra degli eserciti Alleati coadiuvati dai gruppi armati partigiani che si andarono via via costituendo, da sud a nord, dalla linea Gustav alla linea Gotica sul nostro Appennino, che portarono infine alla insurrezione e liberazione delle grandi città del nord e infine alla resa definitiva delle forze nazifasciste presenti in Italia.

La data del 25 aprile fu eletta a simbolo di questo evento perché rappresentò il momento nel quale il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI) il cui comando aveva sede a Milano, proclamò l’insurrezione Leggi Tutto

Storia e Memoria di Bologna. Iniziative e filmati inediti online per il 75o anniversario della Liberazione

L’emergenza epidemiologica Covid-19 ha reso impossibile, per la prima volta nella storia repubblicana italiana, celebrare nelle piazze e negli spazi pubblici il 75° anniversario della Festa della Liberazione. L’Istituzione Bologna Musei, attraverso l’area disciplinare Storia e Memoria, ha quindi predisposto un ricco programma di iniziative online, partecipando al programma ufficiale delle Celebrazioni predisposto dal Comune di Bologna e dalla Città Metropolitana di Bologna utilizzando le tecnologie digitali come mezzo fondamentale per la conservazione, condivisione e trasmissione attiva della memoria. Inoltre, il Museo civico del Risorgimento a seguito della sospensione dell’apertura al pubblico, propone un palinsesto di nuovi contributi video e dirette streaming dedicate alla Resistenza partigiana visibili sulla sua pagina Facebook. Per cinque giorni, fino a sabato 25 aprile, anniversario della Liberazione nazionale, le voci di operatori museali, storici e giornalisti si alternano per ripercorrere vari aspetti delle lotte che portarono alla liberazione dalla dittatura nazifascista nel territorio bolognese. Al termine Leggi Tutto

Emozione barocca. Il Guercino a Cento. Mostra online

Visita virtuale della mostra “Emozione Barocca. Il Guercino a Cento” #laculturanonsiferma. È questo lo slogan che sta muovendo la cultura nel nostro paese da quando il Covid19 ha cambiato le nostre vite. Anche l’amministrazione di Cento sta lavorando in questa direzione, con la consapevolezza che nei momenti di grande difficoltà non bisogna arrendersi, ma occorre saper trovare nuove strade con nuovi strumenti. Si è quindi rivolta a Photoactivity, una realtà centese che vanta realizzazioni virtuali di grandissima importanza come la biblioteca dell’Istituto dei Beni Culturali e il MAGI900. Il progetto è andato avanti nonostante tutte le difficoltà derivate dalle disposizioni restrittive della mobilità, con riprese dal vivo attuate con le necessarie precauzioni, tanto lavoro a distanza, confronti, revisioni fino alla conclusione. L’operazione permetterà a tutti coloro che non hanno potuto visitare la mostra “dal vivo” di godere delle opere del Maestro centese, rimanendo comodamente seduti sul divano di casa da tutti i paesi del Mondo.
Sarà possibile visitare i luoghi e le opere che sono stati protagonisti della mostra “Emozione Barocca. Il Guercino a Cento”.
La mostra è visitabile al link: https://www.guercinoacento.it/mostra-guercino-a-cento/ Leggi Tutto

21 aprile 1945 : Bologna libera

In occasione del 75° anniversario della Liberazione di Bologna (21 aprile 1945) e dell’Italia (25 aprile 1945) riproponiamo  alcune immagini selezionate per un lezione su “Fascismo, guerra e Liberazione” tenuta nella scuola elementare di Cento e conservate nell’ Archivio immagini di questo sito, un nostro articolo pubblicato lo scorso anno, e due filmati inediti pubblicati recentemente e visibili online:
https://www.pianurareno.org/new/2019/04/22/21-27-aprile-1945-bologna-e-tutto-il-nord-italia-finalmente-liberati/
https://www.pianurareno.org/new/album-immagini-pianurareno-org/nggallery/immagini-pianura-reno/LLiberazione-di-Bologna-e-d’Italia
https://www.pianurareno.org/new/album-immagini-pianurareno-org/nggallery/immagini-pianura-reno/La-Liberazione-di-Bologna-e-d’Italia—2
https://www.youtube.com/watch?v=C7VUCnfVFP8&feature=share&fbclid=IwAR1-KL2XW0UkUDklQhd5JTZcy6hfe4pAn8bg1gIR3F0SZxVrb9YpcoVgZzs
La Liberazione di Bologna – filmato di Luciano Bergonzini girato il 21 aprile 1945
https://video.repubblica.it/edizione/bologna/the-forgotten-front-il-doc-con-immagini-inedite-della-resistenza-a-bologna/358428/358985?fbclid=IwAR387x38SgubPMamSUYpVB4o3lW-V-UmeQMC4MvE5O_Mb8wR5ZAvm2Je288
“The Forgotten Front”: il doc con immagini inedite della Resistenza a Bologna

Un nuovo film con preziosissimi materiali d’archivio inediti per celebrare il 75° anniversario della Leggi Tutto

RIFLESSIONI SULLA CACCIA ALLE STREGHE
Appunti di storia di Giovanni Pellegrino e Ermelinda Calabria-
Nel Medioevo esisteva una fortissima paura del diavolo e delle streghe . In tutte le classi sociali nel periodo di tempo compreso tra il 1450-1750 tale paura si trasformò in una psicosi collettiva dando origine alla “caccia alle streghe”. In tale periodo storico in Europa e nel nuovo mondo finirono sul rogo più di 100.000  “streghe” accusate di essere in combutta con il diavolo. Contro tali streghe si scatenò una vera e propria psicosi di massa che colpì individui appartenenti a tutte le classi sociali.
Ma come nacque la caccia alle streghe? Essa nacque da una nuova interpretazione della stregoneria che fino alla bolla di Papa Innocenzo VIII (1484) era stata combattuta solamente con la predicazione. Ma in quel contesto storico caratterizzato da spaccature religiose e dure guerre di religione venne esacerbato il senso del peccato. Le responsabilità dell’uomo e soprattutto della donna per le disgrazie del mondo prese ad ossessionare le alte sfere religiose e laiche sia cattoliche che protestanti. Le donne furono le prime ad essere sospettate e colpevolizzate in quanto erano ritenute particolarmente sensibili alle lusinghe del diavolo in quanto discendenti di Eva.

Ma di che cosa erano accusate le streghe ? esse erano accusate di un crimine di lesa maestà divina ed umana e di avere dei poteri magici derivanti da Leggi Tutto

Papa Paolo III da Ferrara a Bologna, passando per Malalbergo.

Il viaggio da Ferrara a Bologna di Papa Paolo III sulla via d’acqua – Correva l’anno 1543
– Testo di Dino Chiarini-

Papa Paolo III, al secolo Alessandro Farnese, era nato a Canino (VT) il 29 febbraio 1468 e fu il 220° papa della Chiesa Cattolica; salì al soglio pontificio nel 1534 e vi rimase fino alla morte, avvenuta a Roma il 10 novembre 1549. Già ordinato Cardinale da papa Alessandro VI nel 1493, nel dicembre del 1532 ebbe l’alto incarico di accompagnare l’imperatore Carlo V d’Asburgo nel suo ingresso a Bologna per l’incontro con l’allora papa Clemente VII.
I suoi rapporti con Ercole II, duca di Ferrara, furono ottimi, soprattutto dopo l’accordo stipulato il 21 gennaio 1539 riguardante il censo dovuto alla Santa Sede. Da Pontefice, operò numerose visite pastorali: in una di queste, partito da Roma il 26 febbraio 1543 e diretto in Emilia, arrivò in aprile a Modena, raggiungendo poi Parma, quindi Piacenza e dal 15 al 19 aprile tornando di nuovo a Parma. Qui gli giunse l’invito dalla nobile casata degli Este di visitare Ferrara; partì da Brescello il 21 aprile a bordo di un bucintoro e solcando le acque del Po arrivò nelle vicinanze di Bondeno, dove l’aspettava il duca di Ferrara con sessanta carrozze.

Ercole II condusse l’ospite nel bellissimo Palazzo del Belvedere, dove il Papa trascorse la notte. Il mattino seguente Leggi Tutto