
Notte dei musei e delle arti

Terminato il corso di Pieve di Cento, si attendono le nuove sfilate per gli altri Carnevali storici della pianura bolognese. Sono infatti previste per Domenica 24 febbraio e 3 marzo le uscite dei carri allegorici a S. Giovanni in Persiceto, S.Matteo della Decima e S. Pietro in Casale. I relativi programmi più dettagliati e la loro storia sono leggibili al link del portale
https://turismoinpianura.cittametropolitana.bo.it/
Prosegue anche il calendario delle uscite del noto Carnevale storico di Cento (Ferrara), previste ancora per tre domeniche: 24 febbraio, 3 e 10 marzo, corredato da altre iniziative culturali di mostre e conferenze. * Tra le altre: venerdì 1 marzo alle ore 21 nella Pinacoteca S. Lorenzo, conferenza di Giovanni Sassu sul tema Carlo Bononi tra i Carracci e il Guercino“, con presentazione del quadro recentemente restaurato “I Santi Lorenzo e Pancrazio” e accompagnamento musicale del Quartetto Martini . Altre iniziative dal sito www.comune.cento.fe.it
TERREMOTI A CENTO dal 1280 al 1937
Mentre sono ancora in corso i lavori per la ricostruzione o restauro di tanti edifici
pubblici e privati colpiti dai terremoti del 20 e del 29 maggio 2012,
che hanno sconvolto Cento e una vasta area modenese-ferrarese-bolognese circostante,
riteniamo di utile informazione pubblicare questa ricerca storica del prof. Giuseppe Sitta di Cento
Libera riduzione dalle cronache del conte Bartolomeo Filippo Chiarelli,
Antonio Orsini, Leonida Pirani e Didaco Tangerini.
1280 – Si eclissò il sole e dopo fecesi sentire un gagliardo terremoto, che spaventò
il popolo, per due ore restò eclissato il sole, videsi la luna dicolor nero e piovò¨ per due mesi consecutivi, fu un freddo eccessivo,la brina seccò le viti da cui ne derivò penuria di vino.
1364 – Fecesi sentire un gran scuotimento della terra e si rese così strepitoso che pareva crollassero gli edifici. A scossa sì orribile si spaventarono i Centesi, tutti gridavano, piangevano, esclamavano Pietà , pietà , Signore, correvano qua e là , che sembravano forsennati. Cessò lo scotimento e nulla altro di male arrecò che spavento e terrore, mercè
La mia avventura nella Toponomastica inizia allorquando, durante una riunione della Commissione il dott. Antonio Bianchi, Assessore con questa Delega, lamentò l’assenza di uno studio su questa Disciplina. In fondo – pensai – si trattava di ricostruire le date e le ragioni di intitolazione delle vie cittadine.
Cominciai così a sfogliare gli Atti del Consiglio a partire dall’Unità d’Italia: lasciai cadere immediatamente il suggerimento del Segretario, quello di consultare gli Indici, cosa che indubbiamente mi avrebbe fatto risparmiare molto tempo, perché la lettura integrale delle carte fornisce sempre una miniera di notizie.
Dopo poche pagine arrivai al 10 Novembre 1871, data non casuale, in quanto legata alla Legge del 20 Giugno 1871 sul Censimento generale della popolazione, la quale prescriveva che ogni strada doveva avere in tutta la sua percorrenza un nome solo, anziché più tratti con diversi nomi. L’orientamento dell’Amministrazione fu quello di intitolare le vie ai nomi dei cittadini che principalmente illustrarono Cento nelle Arti, nelle Scienze, nella vita culturale, nella vita politica.
La Cento di allora era ripartita in due parrocchie e dodici quartieri
presentava Quattro Porte, le quali aprivano e chiudevano le quattro antiche stradefosse circondarie e le quattro controfosse o Rampari.