Torre Spada, una torre antica con tanta storia

Da Torre del Forcello a Torre Spada – Ricerca storica di Franco Contri –
Il 10 settembre 1460 avvenne l’affrancazione dei tenimenti di Malaffitto dai ” terrazzani” ( coloro che lavoravano la terra) e da parte del Vescovo di Bologna Filippo Calandrini, per un prezzo di 4.125 lire bolognesi pagate in contanti, lasciando inoltre al Vescovo, in libera proprietà, la quarta parte del tenimento di Malaffitto che ebbe il nome di Torre del Forcello.
Sulla Tenuta del Forcello vi era un antico e colossale palazzo e, di fronte, un piccolo Parco detto il Serraglio.
La tenuta era divisa in otto possessioni ed era nominata la “Gastalderia di Cento“, cioé il Palazzo del Signore della città ( detto Gastaldo).
Successivamente, nell’anno 1502, il Papa Alessandro VI ( Rodrigo Borgia), con sua Bolla, smembrò dalla Mensa di Bologna i feudi di Cento e Pieve per concederli al Duca Alfonso d’Este in sopradote di Lucrezia Borgia divenuta sua moglie e figlia dello stesso Papa Alessandro VI.
Nell’anno 1508 la Torre del Forcello passò sotto il Leggi Tutto

Un nuovo giardino al Parco del Reno di Cento

* Aggiornamento: INAUGURAZIONE RINVIATA A SABATO 17 OTTOBRE, ORE 11
(Sabato 3 ottobre 2020, ore 11.00).
Inaugurazione
del “Giardino dei Sensi e della Biodiversità” al Parco del Reno di Cento (FE)
Interverranno: Fabrizio Toselli, Sindaco Comune di Cento, Mauro Felicori assessore alla cultura della Regione Emilia Romagna, Matteo Fortini, Assessore all’Associazionismo Comune di Cento, Nedda Alberghini Po, Associazione “Le Case degli Angeli di Daniele”, Laura Vancini, Dottore Agronomo.
Il progetto di questo splendido giardino, nasce nel 2016 dall’incontro dell’Associazione “Le Case degli Angeli di Daniele”, nella persona della sua presidente Nedda Alberghini, con il Vice Sindaco del Comune di Cento Simone Maccaferri e l’allora laureanda Dottoressa Laura Vancini, la cui tesi di laurea dal titolo “Il Parco del Reno – dalla riqualificazione territoriale al ruolo sociale” si proponeva di valorizzare un’area verde nel Comune di Cento. In questa circostanza nacque l’idea di realizzare all’interno del Parco del Reno, area soggetta in passato a frequentazioni
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La prima scuola pubblica di S. Giorgio di Piano

Il primo edificio scolastico di San Giorgio.
Pillola di storia sangiorgese n. 5, a cura di Anna Fini
Accanto alla piazza principale del paese si trova un edificio, attualmente sede della caserma dei Carabinieri, costruito nei primi anni del Regno d’Italia per ospitare le scuole pubbliche di San Giorgio di Piano.
L’istruzione scolastica pubblica, nel nostro paese, si svolgeva già dal 1810 ma in altro luogo e unicamente a beneficio degli alunni maschi; per le bambine venne creata, solo dal 1858, una scuola di carità in cui si insegnavano i primi rudimenti dell’alfabetizzazione, le preghiere e alcuni lavori, come ricamo e la tessitura col telaio, ritenuti tipicamente femminili e possibili fonti di qualche futuro guadagno.
La Giunta sangiorgese espose al Consiglio Comunale nel 1861 la necessità di costruire una nuova “fabbrica per le scuole” del Castello mettendo in bilancio i primi fondi per realizzare il nuovo edificio. Contemporaneamente si decise di inviare, a spese della comunità, una giovane del paese presso un istituto di Bologna affinché conseguisse il titolo di studio necessario per poter attivare una classe di scuola pubblica per le fanciulle.
La nuova scuola comunale
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S. Giorgio di Piano e la sua piazza 200 anni fa

La piazza principale di San Giorgio di Piano 200 anni fa.
Pillola di storia sangiorgese n. 4 a cura di Anna Fini-
Questa immagine della Piazza e della Chiesa Plebanale di San Giorgio è tratta da una litografia incisa da Enrico Corty e ci presenta questo luogo così come era circa 200 anni fa.
L’intitolazione “Piazza dell’Indipendenza” venne data nel 1863, nella festa dello Statuto Albertino, per ricordare e risaltare gli avvenimenti che portarono all’unità d’Italia; per quell’occasione la piazza era stata da poco ristrutturata per rendere più agevole ai sangiorgesi l’accesso alla stazione ferroviaria.
Non fu questa l’unica risistemazione della nostra piazza, anzi, diverse volte negli ultimi 200 anni vennero realizzati interventi per rispondere ad esigenze contingenti o per dare vita ad una particolare visione urbanistica del paese in linea con l’evoluzione dei tempi.
Il campanile presente nella piazza ha dunque potuto assistere, negli ultimi due secoli, a lavori per dissodare il terreno del cimitero, per realizzare un ampliamento ed allargare così l’area destinata a mercato, per rendere comodo l’accesso Leggi Tutto

25 agosto 1256: Bologna libera gli schiavi

Il 25 agosto del 1256, il Podestà e il Capitano del Popolo firmarono un decreto che sanciva l’abolizione della servitù della gleba a Bologna.
L’evento fu celebrato da una cerimonia pubblica alla quale parteciparono migliaia di persone e le trattative furono lunghe e complesse. L’atto diventó operativo il 3 giugno 1257. Il Comune pagò i proprietari per riscattare quasi 6.000 servi. Il testo di riferimento è il Liber Paradisus, un prezioso codice redatto da Rolandino de’ Passeggeri e altri giuristi che, 600 anni prima delle moderne carte dei diritti umani, interpretava la libertà come condizione di diritto dell’uomo. I servi della gleba infatti erano tali per nascita, legati indissolubilmente alla piccola porzione di terra che non potevano abbandonare senza il permesso del padrone, il quale era di fatto il proprietario delle loro esistenze. Potevano essere venduti, insieme alla terra alla quale erano legati. Il Liber Paradisus, sancì la fine di questa condizione con dichiarazioni di principi inequivocabili come “Nella nostra città possano vivere solo uomini liberi” perché ci si impegnava a: “Spezzare le catene della servitù”.
* Tra i nomi dei 6.000 servi-schiavi liberati,
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Armando Zucchini , ciclista di Altedo negli anni Trenta

Un ciclista altedese alla ribalta negli anni Trenta: Armando Zucchini Biografia a cura di Dino Chiarini
Premessa – Il 2020 è un anno molto particolare; tutto il mondo è stato “vittima” della pandemìa virale causata dal “Covid 19” che ci ha rivoluzionato la vita e ha pure stravolto tutto il mondo dello sport. Campionati interrotti e mai più ripresi, altri “condensati” tra giugno e luglio, altri “spostati” e “accorciati” nei rimanenti mesi o addirittura fatti “slittare” di un anno, come i Giochi della XXXII Olimpiade o i Campionati Europei di calcio. Anche il calendario ciclistico ha subito delle mutazioni importanti; molte gare sono state annullate, altre spostate di qualche mese. Tra queste ultime, le due maggiori “classiche”, il Tour de France e il Giro d’Italia si effettueranno, il primo fra pochi giorni e il secondo in ottobre. Infatti, il 107° Tour de France (che si svolgeva in luglio), partirà il 29 agosto e terminerà il 20 settembre, mentre il 103° Giro d’Italia (che si correva in maggio), si svolgerà dal 3 al 25 ottobre.
Nell’attesa della partenza di questa competizione ciclistica italiana, tanto cara agli appassionati della bicicletta, voglio qui ricordare uno dei protagonisti degli anni Trenta Leggi Tutto

Ferragosto, dall’antica Roma ad oggi, una tradizione che resta da secoli.

Ferragosto: perché questo nome e perché si festeggia?
Il Ferragosto è la festa più conosciuta in Italia e diventata una pietra miliare irrinunciabile per caratterizzare il culmine dell’estate; ha origini antichissime e pagane, risalenti alla storia della Roma imperiale, poi assimilata nella tradizione cattolica, e infine rafforzata in epoca fascista nei suoi aspetti più popolari e vacanzieri, come occasione per gite e pranzi al sacco, al mare, ai monti e nelle località più amene e possibilmente fresche.
Il nome della festa di Ferragosto deriva dal latino feriae Augusti (riposo di Augusto), in onore di Ottaviano Augusto, primo imperatore romano, da cui prende il nome il mese di agosto. Era un periodo di riposo e di festeggiamenti, istituito dall’imperatore stesso nel 18 a.C., che aveva origine dalla tradizione che si aggiungeva alle già esistenti festività cadenti nello stesso mese, come i Vinalia rustica, i Nemoralia e i Consualia, feste che celebravano la fine dei lavori agricoli, dedicate a Conso, che, per i Romani, era il dio della terra e della fertilità.
In tutto l’Impero si organizzavano feste e corse di cavalli, e gli animali da tiro, esentati dai lavori nei campi, venivano Leggi Tutto

Dante Nardi, un altedese con maglia del Bologna e tanti gol segnati in tante squadre

Dante Nardi, un altedese che giocò nel Bologna e si fece onore su tanti campi di calcio. Biografia a cura di Dino Chiarini.
Ricorre quest’anno il centenario della nascita di Dante Nardi, nato ad Altedo (Comune di Malalbergo) il 6 gennaio 1920, calciatore professionista negli anni Quaranta/Cinquanta del secolo scorso.
Cresciuto calcisticamente nell’Altedo A.G.C., debuttò in prima squadra a soli quattordici anni nel Campionato di Terza Divisione 1934/35. Nell’autunno del 1936 passò nelle giovanili del “Bologna A.G.C.” dove nel 1937 con la squadra juniores partecipò a Ginevra al “Trofeo Internazionale Giovanile” Walter Bensemann vincendo il prestigioso torneo. L’anno successivo lo stesso “Trofeo” si disputò a Strasburgo e il Bologna A.G.C., sempre con Nardi in campo, vinse di nuovo il torneo.
Nel 1939 Dante Nardi fu dato in prestito al Rimini Calcio, dove rimase per due anni, disputando, nel ruolo di mezzala metodista, eccellenti campionati di Serie C e segnando complessivamente nel biennio 30 reti. Ritornato dal prestito a Bologna, il 21 dicembre 1941 debuttò in Serie A con la maglia rossoblu nella partita che vedeva il Bologna Leggi Tutto

“Successe un quarantotto” anche a S. Giorgio di Piano

Pillola di storia sangiorgese n. 3. A cura di Anna Fini – 
Ancora un’informazione storica su San Giorgio di Piano tratta dall’Archivio Storico Comunale ed inerente il vecchio adagio popolare “successe un quarantotto” per indicare momenti di turbolenza e di caos.
Nella prima metà dell’Ottocento due ondate rivoluzionarie attraversarono il nostro territorio.
La prima avvenne nel 1830/31, quando i bolognesi insorsero contro lo Stato Pontificio e la seconda nell’agosto del 1848 e di questo secondo fermento politico racconto.
L’8 agosto 1848 gli austriaci tentarono di impadronirsi di Bologna ed a difesa della città intervennero le guardie civiche, i carabinieri e per la prima volta nella storia di Bologna, insorsero anche i normali cittadini, donne comprese, come ricorda in Piazza 8 Agosto il Monumento al popolano.
A fine giornata gli austriaci respinti uscirono dalla città attraverso Porta Galliera, ma sfogarono le loro ire sulla popolazione del contado che incontrarono lungo la ritirata.
Le cronache del Bollettino Politico di Castel san Giorgio, nell’agosto del 1848, ci rimandano alla storia grande di Bologna Leggi Tutto

In tempi di pandemia… del passato

Pillola di storia sangiorgese n. 2. A cura di Anna Fini
In questo tempo di pandemia spesso si è fatto riferimento all’epidemia influenzale chiamata spagnola che poco più di cent’anni fa’ imperversava. Eccone alcune informazioni storiche tratte dall’Archivio Storico Comunale di San Giorgio di Piano e relative al suo territorio.
Nell’ottobre del 1918 una forte epidemia influenzale colpì con forza devastante San Giorgio come tutta l’Italia e l’Europa. Già dall’inizio di quell’anno il Prefetto aveva allertato Sindaci ed ufficiali sanitari perché si facesse attenzione ai casi di vaiolo e si rendesse obbligatoria la rivaccinazione per alcune categorie, invitando anche i parroci a ricordare, dall’altare, l’importanza della vaccinazione dei figli.
Dal settembre, poi, la Prefettura chiese informazioni sulle eventuali manifestazioni patologiche che si fossero verificate in loco; si rispose che se n’ erano riscontrate alcune. Nei giorni seguenti i casi aumentarono e si moltiplicarono: alla fine di ottobre si contavano a San Giorgio una cinquantina di nuovi ammalati al giorno con un aumento dei casi più gravi ai quali seguiva spesso la morte.

Il Sindaco invitò l’Arciprete a sospendere l’annuncio di morte col suono delle campane per evitare che il morale della popolazione si abbattesse ulteriormente o fosse presa dal panico e dalla Prefettura si diedero indicazioni per evitare, date le Leggi Tutto