La torre “Conserva”. Agonia di un edificio. Franco Ardizzoni

La torre Conserva è un edificio di fine Quattrocento o inizi Cinquecento, che si scorge sulla sinistra percorrendo la strada S.Alberto, da S.Pietro in Casale verso S.Vincenzo, appena dentro il territorio di Galliera ed è posta al n. 5 della omonima via Torre. E’ una casa-torre sviluppata su tre piani dell’altezza complessiva di circa 18 metri e con una base leggermente rettangolare di circa  mt.8×6, ai cui lati sono state addossate due ulteriori costruzioni .
Costruita probabilmente dai Malvezzi, antica famiglia senatoria bolognese, i quali nel XV secolo,  possedevano molte terre nella zona a partire da S. Alberto (oggi in comune di S. Pietro in Casale), attraversando parte del comune di Galliera, e verso il territorio ferrarese fino alla località  Raveda, nei pressi di Mirabello.

Allora il fiume Reno non aveva l’attuale percorso, ma da S. Agostino proseguiva verso nord immettendosi nel Po all’altezza di Porotto ed il territorio bolognese arrivava fino alla torre Verga (oggi non più esistente) appunto vicino all’attuale Mirabello, per cui i Malvezzi potevano  coltivare ed amministrare le loro terre senza troppi impedimenti, non avendo l’ostacolo del fiume.

La torre si trova a poca distanza dal Palazzo della Tombetta, villa padronale costruita dalla stessa famiglia e sede della tenuta Tombetta, un vasto tenimento di 570 tornature che nel 1801 Francesco e Giuseppe Malvezzi vendettero ad Antonio Aldini e che nel Leggi Tutto

Cronistoria della ferrovia Bologna-Verona. Mauro Bosi

Finalmente è stata  inaugurata  , sabato  11 novembre 2006,  al Parco Nord di  Crevalcore, alla
graditissima presenza del Presidente del Consiglio  Romano Prodi e di numerose altre autorità , l’attivazione del raddoppio
sulla tratta Bologna-Crevalcore della linea ferroviaria Bologna-Verona.
E’ importante perché è una ulteriore tappa verso il completamento dell’opera; una infrastruttura essenziale e
strategica per l’Europa (collegamento Napoli-Berlino) ma anche per i territori che attraversa.

Rimandando a una futura trattazione,al completamento dell’intera linea, non posso che accennare in modo sintetico e forse frammentario ad alcuni momenti che hanno costellato l’azione di queste comunità spinte dalla fame di servizi trasportistici, per sentirsi meno escluse, meno lontane dai capoluoghi.
Ho parlato di graditissima presenza, quella del Presidente del Consiglio, proprio perché spesso è stato coinvolto su questa tematica :

lo ricordo nell’ottobre del 95, durante il viaggio in treno ritornando da Roma, dove la diocesi di Bologna aveva incontrato il
Santo Padre in sala Nervi, era già il candidato per le elezioni del 96 (che avrebbe vinto) e assieme ad un collega del consiglio comunale lo importunammo sul tema del raddoppio e lui fu gentilissimo, alzandosi dalla sua compagnia e accettando diaffrontare questo tema con lungimiranza
nel suo primo governo (96) si sbloccarono finalmente i finanziamenti, anche se va detto, ad onor del vero, che passi significativi eran
stati fatti già nel governo precedente

più volte ha citato il fatto, ricordandomelo anche nelle congratulazioni  per la mia elezione al consiglio regionale del 2000, che il padre,
ingegnere, alla fine della prima guerra mondiale era stato trattenuto in servizio militare proprio per progettare il raddoppio della Bo-VR.

lo ricordo ancora nel momento più tragico, Leggi Tutto

Associazione Storico Culturale Poggese

E’ l’ultima nata tra le Associazioni che si occupano di storia locale nell’area renana.
L’Assemblea istitutiva  si è tenuta il 14 aprile 2007, nella sala Consiliare del Municipio di Poggio Renatico alla presenza del notaio e del sindaco Paolo Pavani Presidente: Giuseppe Malaguti. Per informazioni. tel 338.1450816 o storiepoggesi@gmail.com
L’assemblea dei 30 soci fondatori, che con sincero entusiasmo hanno mostrato una grande disponibilità e volontà partecipativa, ha approvato lo Statuto dell’Associazione ed ha eletto le cariche sociali (vedi sotto).
Gli obiettivi Р̬ scritto nel depliant di presentazione Рsaranno Poggio Renatico e il suo territorio. La sua storia e le sue storie. Le case, i Palazzi e le chiese. Le origini, il Feudo e le Torri, i Papi, i conflitti, le guerre, i fiumi, migranti e mutevoli come i confini.
Le persone, le tradizioni, i dialetti. E gli angoli di strada. Veri testimoni del tempo e, forse unici, custodi della memoria.
L’Associazione è naturalmente aperta a tutti coloro che condividono l’interesse e la passione per il nostro territorio e la sua storia. La disponibilità di materiale storico, documenti, immagini, racconti e  memorie, è enorme. Presso
Leggi Tutto

Il mulino di Malalbergo. Dino Chiarini e Giulio Reggiani

Sulla via Nazionale, proprio in centro a Malalbergo, a pochi passi sia dal
Municipio (alla sua sinistra) che da Palazzo Marescalchi (alla sua
destra), sorge un palazzone adibito a Centro Commerciale.
Però tutti sanno che lì, tempo fa, c’era il mulino.
Parecchi
abitanti ne serbano ancora memoria e per questo ricordo non importa
scomodare i soliti “anziani”. Tuttavia questa reminiscenza
riguarda l’
edificio
(alto, imponente, con il suo lato ovest a forma semicircolare) ma non
l’
opificio
vero e proprio nella sua attività originaria della molitura: e ciò
in quanto le macine cessarono il loro nobile lavoro circa
sessant’anni fa (1).
Ma
ci vengono spontanee due domande: che cos’è il mulino e perché ha
questo nome? In verità il mulino è uno strumento che produce un
lavoro
Leggi Tutto