Cassa di Espansione di Bagnetto. Che sia la volta buona che si fa? o no?

Nuovi interventi annunciati sugli argini del Reno.
“Dopo l’alluvione di maggio sono al via nel bolognese importanti lavori sulle sommità di alcuni argini fluviali. E’ previsto un doppio intervento sul fiume Reno in Bisana a Castello d’Argile e a Savignano in comune di Argelato…”. Si legge su un articolo di ieri, sul Corriere/Cronaca di Bologna(*) e altri organi di stampa, che danno notizia delle dichiarazioni di Irene Priolo, vicepresidente della regione Emilia Romagna con delega alla Protezione civile, che ha annunciato il Progetto realizzato dai tecnici dell’Ufficio territoriale di Bologna dell’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile. In sostanza si prevede di investire 580.000 euro per alzare il livello dell’argine destro in corrispondenza della Cassa di espansione di Bagnetto, operazione idraulica in via di realizzazione tra il fiume Reno e il torrente Samoggia; mentre a Savignano verrà rimossa una infrastruttura stradale esposta a inondazione durante le piene dalla zona golenale, spostando un tratto di viabilità sulla banca esterna dell’argine maestro, per poco più di un Km.
“Le terre necessarie – si legge ancora nell’articolo succitato- per l’ampliamento saranno recuperate dallo sbancamento dell’attuale rampa di via Lame e di via Venenta. Quelle in esubero verranno invece impiegate per rinforzare la banca interna dell’argine del Reno nella stessa area….”

Confrontando questo intervento con i precedenti annunciati negli anni scorsi, questo innalzamento di parte di argini, con relativa spesa, non sembrano tali da poter arrivare finalmente al completamento e alla attivazione della Cassa di espansione di Bagnetto. E sorge qualche dubbio anche sulla tempistica di lavori sugli argini proprio nella stagione invernale, quando bisogna mettere in conto possibili prossime piogge o nevicate. Già tra le cause dell’ultima alluvione in zona Argelato – Castel Maggiore di qualche anno fa, si rilevò che la rottura di un argine si era verificata proprio dove erano stati eseguiti da poco lavori di innalzamento-consolidamento di argini…

– Avevamo scritto in un post del marzo 2019 in cui si annunciavano gli interventi previsti dal “nuovo” ed ennesimo piano di contrasto al dissesto idrogeologico di allora ( seguito da poi da vari episodi di dissesto, straripamenti e alluvioni): “… Non c’è traccia della attivazione della Cassa di espansione che doveva essere realizzata in territorio di Sala bolognese-Castello d’Argile, area Bagnetto, presso la confluenza del Samoggia in Reno; Cassa di cui si parla da 20 anni e che era l’intervento più importante di quelli previsti da precedenti piani varati o annunciati tra il 1997 e il 2007 / 2011, a partire dagli anni successivi all’allagamento di Bagno nel 1996. Nel 2007 erano già stati attuati espropri per fasce di territorio coinvolte nel progetto, ma tanti altri restavano da fare e si ignora lo stato di avanzamento degli ipotizzati lavori (che avrebbero dovuto costare 49milioni e 862 mila euro).
Degli interventi strutturali per la sicurezza idraulica del fiume Reno e torrente Samoggia annunciati tra il 1997 e il 2007 (vedi cartina in foto) risulta attuata solo la Cassa di espansione delle Budrie, in territorio di S. Giovanni in Persiceto, sulla sinistra del torrente Samoggia , con lavori iniziati a fine anni ‘90 e terminati nel 2011….”

(https://www.pianurareno.org/new/2019/03/25/nuovo-piano-di-contrasto-al-dissesto-idrogeologico-in-emilia-romagna/ )

E ancora avevamo scritto nell’ottobre dello stesso anno 2019, nel contesto di un ulteriore articolo su futuri promessi stanziamenti regionali
“….Ma soprattutto, entro l’anno, si dovrebbero avviare le procedure di appalto per la costruzione dell’argine di chiusura della Cassa di espansione di Bagnetto, su un lembo estremo del territorio di Castello d’Argile sul confine con Sala bolognese, e su cui si estenderà, incuneato alla confluenza del Samoggia in Reno. Cassa di cui si parla da quasi 20 anni (si son viste relazioni e progetti del 1997 e 2007) che però non aveva fatto finora che pochi passi avanti, anche per problemi di espropri di terreni agricoli e fabbricati rurali necessari. Per questo argine di chiusura la spesa prevista è di altri 7 milioni di euro. Questa Cassa dovrebbe occupare circa 270 ettari, con superficie utile di invaso di circa 245 ha, e volume massimo di contenimento di 17 milioni di metri cubi di acqua….”

(https://www.pianurareno.org/new/2019/10/14/sicurezza-idraulica-del-reno-un-milione-in-arrivo-per-interventi/ )

(*) “Via ai cantieri per gli argini lungo il Reno”. Corriere della sera/Corriere di Bologna. 28-12-2023