La storia della ultracentenaria Banda Filarmonica di Malalbergo, in un libro

Giulio Reggiani, Dino Chiarini (soci attivissimi del nostro Gruppo di Studi) ed Enrico Neri (Presidente della Filarmonica) sono gli autori di questo interessante libro, incentrato su La Banda di Malalbergo che, come recita il sottotitolo, vanta una storia ultra-secolare. Monia Giovannini, Sindaca di Malalbergo, nella nota di prefazione, sottolinea opportunamente il ruolo comunitario di questa nota banda, punto di riferimento musicale e associazionistico del suo territorio fin dall’Ottocento.
I risultati della ricerca dei tre autori sono delineati in capitoli (veri e propri saggi, accompagnati da splendide immagini), che scandiscono cronologicamente la storia del Corpo bandistico, dalle origini all’odierna realtà musicale. Come scrive nel capitolo iniziale Giulio Reggiani (La “vecchia” banda), non si conosce una data certa della sua fondazione: tra i documenti raccolti, di epoca preunitaria, risultano comunque tre lettere – datate 1854, 1855 e 1856 – con le quali la banda chiede un aiuto economico al Comune per dotarsi di una divisa e di nuovi spartiti musicali, necessari all’arricchimento dei suoi repertori.

L’ultima data conferma quanto pubblicato nel volume ufficiale Istituti e Società Musicali in Italia. Statistica, stampato nel 1873 dalla Regia Tipografia di Roma, secondo il quale la nascita della banda malalberghese risalirebbe al 1856, promossa e supportata dal Municipio, con 30 bandisti aventi a capo Cesare Brunetti (pagine 54-55).

La ricerca di Reggiani si articola negli anni tra Ottocento e primo trentennio del Novecento, con l’apporto di preziose notizie storico-musicali, dalle occasioni di esibizione ai direttori (tra i quali il maestro Guglielmo Flavis), dalle rivalità con una neonata “Fanfara”, sempre locale, ai grandi eventi in cui fu protagonista (Il Touring Club bolognese accolto a Malalbergo dalla banda e dalle autorità nel 1908, ad esempio). Interessante, ancora, si rivela l’ipotesi sulla denominazione Filarmonica Jolanda che assunse il corpo bandistico, probabilmente determinata dalla visita a Malalbergo del re Vittorio Emanuele III nel 1918 e in onore della figlia primogenita Jolanda Margherita di Savoia.

Dino Chiarini, che si è assunto il compito di scrivere su La “nuova” banda, ci restituisce un efficace spaccato di vita musicale a partire dal 2002, anno che segna la nascita della Scuola Musicale Malalberghese, a distanza di un sessantennio dall’estinta “vecchia” banda. Il successo incontrato dalla nuova realtà finalmente favorisce la ricostituzione del corpo bandistico, che viene intitolato a Primo Carlini, mitico sindaco dal 1951 al 1970. La Banda Filarmonica Comunale Primo Carlini di Malalbergo (fondata ufficialmente nel 2009), oggi composta da una trentina di elementi, è diretta da Claudio Castellari e presieduta da Enrico Neri.

Dino Chiarini arricchisce il suo saggio con immagini e documenti che attestano il percorso del sodalizio musicale dei nostri giorni.

Il terzo saggio del volume è dovuto a Enrico Neri (Una banda moderna), che tratta diffusamente dell’itinerario della scuola musicale, dei suoi corsi variegati (non soltanto a indirizzo bandistico) e dell’ampio repertorio della banda, con un’attenzione particolare nei confronti delle prime esperienze sul territorio. Significative si rivelano pure le pagine che riportano, soprattutto con un percorso foto-iconografico, i principali momenti della banda, rappresentante a tutti gli effetti della sua comunità.
Un’opportuna appendice riporta note dei maestri della “nuova” banda (Silvio Palladio e Claudio Castellari), l’elenco degli attuali bandisti e un breve resoconto incentrato sui complessi musicali nati localmente.
– Il volume è stato ufficialmente presentato a Malalbergo la sera dell’8 settembre 2023.

Gian Paolo Borghi Presidente del Gruppo di Studi Pianura del Reno

  • Il libro: Giulio Reggiani-Dino Chiarini-Enrico Neri “La Banda di Malalbergo. Una storia ultra-secolare”. In foto di copertina: la Banda Filarmonica Comunale “Primo Carlini”, Malalbergo, 2023, pp. 69, s.i.p.