Dino Govoni: un pilota automobilistico centese di talento

Odoardo “Dino” Govoni. Pilota automobilistico centese (1932-2022)
L’area centese consegna alla storia dello sport automobilistico il nome di un altro protagonista importante, vissuto in un’epoca di grande fermento e passione e in una provincia che ha saputo esprimere persone di forte spinta creativa. Si tratta di Odoardo Govoni, detto “Dino “, pilota di auto da corsa, morto nei giorni scorsi a Cento (Ferrara), all’età di 90 anni. Le cronache locali lo hanno salutato come “ Il signore della Mille Miglia”. (*)
Dino Govoni aveva corso tra i grandi dell’automobilismo, conquistando sette titoli italiani e uno europeo nella storica competizione italiana e portando al successo numerose auto in oltre trent’anni di carriera che ha visto intrecciare la sua vita a quella di numerosi nomi altisonanti.
Era nato e aveva vissuto a XII Morelli, frazione di Cento, confinante con l’altra frazione centese di Renazzo che ha dato i natali a Ferruccio Lamborghini, il creatore di trattori e poi di auto di grande prestigio come la Miura.
Figlio di Luigi Govoni, detto Gigetto, titolare di una azienda di macellazione industriale di bovini, che aveva dato lavoro fino a 100 dipendenti della zona, Dino era però più interessato alla officina e ai camion che provvedevano ai trasporti, che alla macellazione o allo studio. E ha cominciato ben presto a dimostrare la sua grande perizia nella guida delle auto, utilizzando dapprima quella del padre, per dotarsi poi di una auto propria, una Giulietta Sprint, con la quale vinse nel 1956 la sua prima vera corsa , la Pontassieve -Passo della Consuma. Ma sarà poi con le Maserati che dimostrerà la sua abilità di pilota, soprattutto nelle crono-scalate, conquistando titoli importanti. Con la allora famosa Brirdcage , già guidata con successo da Stirling Moss, Dino vinse nel ‘59,’60 e ‘61 tre campionati della montagna .
Ha saputo quindi prendersi il posto nelle pagine di storia delle quattro ruote, conquistando sette titoli italiani e uno europeo, competitivo nella storica e faticosa Mille Miglia, legando il suo nome a doppio filo con la Maserati, e in particolare a quella ‘Birdcage Tipo 60’ che accompagnò fuori dai saloni modenesi del ‘Tridente’ con la ‘benedizione’ del commendator Adolfo Orsi.
Tempi in cui a far la differenza non era la tecnologia ma il pilota, e Govoni, quel talento l’aveva mostrato subito.

Poi correrà con le Formula Junior De Sanctis, con la Bandini, la Lotus Formula 3, la Cooper Formula Junior, portò in gara la neonata 5300 GT Strada dell’ingegner Bizzarrini, e Karl Abarth lo volle per correre la cronoscalata Trento-Bondone con le sue auto. Anche in questo caso, si racconta- il rapporto con il “capo” non fu dei migliori perché Dino aveva un suo caratterino non sempre morbido.

Dal ’50 in poi, nei notiziari trasmessi al cinema prima della puntata settimanale di ‘Lascia o raddoppia’, spesso Dino e le sue Maserati erano protagonisti, vincitori in competizioni in Europa e paesi dell’est. Partecipò a tante edizioni della Targa Florio, con decine di vittorie, e numerosi record battuti. Il campione del mondo Juan Manuel Fangio lo volle in Argentina per correre la Temporada; ma poi trornò in italia ben presto.

Tra i tanti ricordi della sua lunga carriera, uno triste, quando vide morire sotto i suoi occhi il pilota Eugenio Castellotti, fidanzato dell’attrice Delia Scala, durante le prove private all’autodromo di Modena del 1957. E una grande occasione mancata, quella di poter correre per la Ferrari (che più di una volta aveva battuto in gara). Era già stato segnalato e notato da Enzo Ferrari, che lo chiamò al telefono per un incontro. Ma Dino, che era in bagno, fece rispondere ad altri di richiamarlo più tardi; e l’ingegnere di Maranello non la prese bene, anzi lo giudicò uno sgarbo imperdonabile e chiuse ogni rapporto con lui.

La Formula 1 Dino la assaggiò in diverse occasioni, ma bisognava pensare anche al lavoro, la carriera nella massima serie sarebbe stata troppo impegnativa. Dal 1955, alla morte del padre, Dino era proprietario come erede, della Fornace di Castello  d’Argile, che inizialmente gestì insieme ad uno zio e ad un direttore di fabbrica esperto. Ma a metà degli anni ‘60 la fornace era entrata in crisi per difficoltà interne ed esterne, il direttore si ritirò e Dino Govoni decise di prendere in mano personalmente la situazione impegnandosi per il rilancio dell’attività, attuando una radicale ristrutturazione che prevedeva modifiche nel sistema di lavorazione e l’introduzione di nuovi macchinari, che però avrebbero comportato anche una riduzione di personale. Govoni dovette affrontare anche ostilità e scioperi e infine fu trovato un accordo, che comunque consentì la ripresa dell’attività, ma su scala ridotta ancora per tutti gli anni ‘70 e ‘80. Nel 1990 la fornace fu infine venduta ad una società. Nel frattempo la decisione di smettere con le gare, presa a metà anni ’60, non durò molto, perchè incrociò per strada una nuova De Tomaso Pantera, l’ultima auto nata in quel di Modena, che risvegliò in Dino Govoni la voglia di correre, in pista o salita, purché fosse una gara; e con questa auto arrivò terzo assoluto al Giro d’Italia del 1974.

In quegli anni Govoni alternava la GT italiana alla Porsche 911 ST ,compagna fedele in pista, in salita e nel Giro d’Italia, gara che univa prove in circuito a cronoscalate, una formula particolarmente adatta alle doti di un pilota eclettico come Govoni.  Non mancarono poi l’Europeo ed il Mondiale Marche con la Lancia LC1 e , infine, anche al volante della Ferrari, una 512 BB Le Mans con cui corse l’ultima gara da pilota professionista: la 1000 km di Monza nel 1982.
A Odoardo Dino Govoni lo scrittore Maurizio Messori, ha dedicato un libro, ‘Se il vento non ha colpa’, presentato nel 2018 con la collaborazione dell’associazione culturale locale “Famiglia Centese “.

Ora il “signore delle Mille miglia” riposa nella tomba d i famiglia al cimitero di Renazzo

Sintesi da fonti diverse , di Magda Barbieri

(*) Fonti:

https://www.ilrestodelcarlino.it/ferrara/cronaca/addio-al-pilota-govoni-il-signore-della-mille-miglia-1.7584784 Articolo di Laura Guerra del 20 aprile 2022

https://amillionsteps.velasca.com/it/quel-cavallo-pazzo-non-rampante-di-odoardo-govoni/?fbclid=IwAR2mqK2qdI-Rg-9uY4kZSVmqtwFpZJ73887Zf9AoL6R_MaU4bRXczq17Zw0
Articolo di Enrico Rondinelli del 28 febbraio 2019

https://www.youtube.com/watch?v=JDG9F391lX0
Odoardo (Dino) Govoni | Amarcord dell’ ex pilota Maserati. Intervista per Eurotarget

https://famigliacentese.it/_files/200014401-e861ee96b8/Fam%C3%A8%20Zenteisa_Dicembre%202018.pdf

N. 106 del dicembre 2018 di “Famè zenteisa”, articolo di Giuseppe Sitta, pag. 12-13