Morando Morandi e Giovan Battista Morgagni, maestri di scienza medica e precursori nel 1700

Memoria di Morando Morandi – Articolo di Galileo Dallolio
Morando Morandi allievo a Padova di Giovanni Battista Morgagni
Al grande medico Giovanni Battista Morgagni (Forlì 1682-1771 Padova) la sua città d’origine ha dedicato un importante convegno[1]. Lo scienziato che è stato il ‘fondatore del metodo scientifico in medicina, come Galileo lo fu per la fisica’, ha dato una svolta decisiva alla scienza medica con il suo De Sedibus et causis morborum per anatomen indagatis, dove dimostrò come con l’anatomia si potessero studiare le sedi e le cause delle malattie.
Morgagni fu anche uno straordinario didatta ed è proprio leggendo le sue idee sulla formazione dei futuri medici che, a mio parere, è possibile capire le ragioni del successo del suo allievo, il finalese Morando Morandi (1693-1751).
Nel 1712 Morgagni da Bologna, dove si era laureato in medicina, si trasferisce a Padova perché l’ambiente accademico bolognese gli era ostile. In questa Università c’è un clima diverso e in una prolusione indirizzata ai colleghi, parla della formazione del futuro medico in un modo che sorprende : “.. voglio educare un Medico ingentilito dall’eloquenza, erudito nelle arti dialettiche, pratico di quelle matematiche e filosofiche, competente anche nel diritto divino ed umano, espertissimo di anatomia, di erboristeria, di tutte le scienze mediche, perfetto conoscitore di tutte le tecniche di guarigione
“Esorterò ad essere in primo luogo riconoscente alla Conoscenza, nei cui recessi si trovano, celati profondamente, molti di questi studi. Ne raccomanderò soprattutto le parti principali, perciò l’aritmetica, la conoscenza geometrica e anche meccanica, la statica, la geografica, l’idrostatica, l’ottica, la diottrica e l’astronomica. Vorrei che l’educazione del giovane a queste discipline lo rendessero sempre compagno e sostenitore degli esperimenti e delle osservazioni che le riguardano.”
I princìpi che, innanzi tutto, vorrei che gli educatori instillassero in tutti i discepoli sono questi: Che strappino dall’ animo le fallaci opinioni della giovinezza e i pregiudizi. Che, scoperti gli inganni dei sensi e gli errori comuni e diffusi, si rafforzino contro essi per il futuro. Che non si insegni a giurare sulle parole di nessuno, nemmeno sulle proprie. Che non si ammirino e si seguano l’ autorevolezza della Tradizione, né la novità o la consuetudine, ma la sola Verità, ovunque essa si troverà.

Nel sito http://www.morgagnipatologo.it / realizzato da un gruppo di studenti del Liceo Scientifico Fulcieri Paulucci De Calboli e Classico G.B. Morgagni di Forli, tutta la prolusione è leggibile (tradotta dal latino) insieme ad un profilo biografico e scientifico di Morgagni di notevole qualità. Il collegamento tra il convegno e i giovani, voluto dall’Ausl Romagna con la collaborazione di ‘Lions Terre di Romagna’, è un modello, a mio parere, da imitare. La creazione di un sito, oltre che essere un buon metodo per studiare, permette alla comunità studentesca di realizzare contatti con altri ambienti culturali a tutto vantaggio della futura formazione universitaria.

Morandi e la lezione del maestro Morgagni
Laureato a 23 anni, il 23 aprile 1716 discute la sua tesi con maestri come A.Vallsineri, G.B.Morgagni. G.Poleni e altri. E’ una persona di qualità , stimato da A.Vallisneri, viene annoverato nell’Accademia de’ Ricovrati nel 1723 , dove è iscritto anche Morgagni.
Propongo alcune citazioni ricavate dalle parole e dagli scritti di Morandi che, a mio avviso, lasciano intravvedere la lezione del Maestro.
Morandi dice al Vicario Generale del Sant’Uffizio di Modena , quando si presenta spontaneamente pro exoneratione propriae conscientiae il primo luglio 1726, “Ora dovendo fare un sperimento del mio studio mi applicai a fare un sistema talmente ideale del corpo umano, e pretesi di fare un tale composito il quale non fosse soggetto all’Infermità, ed alterazione malefica, che d’ordinario aggravano il corpo umano […] Lo feci adunque come una macchina, alle cui parti accadendo qualche sinistro, o sovragiungendo qualche ledente, quella parte offesa si potesse rimuovere, ed, o quella sanare, o rimettere nel suo luogo un’altra di miglior consistenza, e questo discorso lo recitai pubblicamente alla presenza di Letterati, e dame, che intervennero a quel congresso ed anche del Padre inquisitore di Padova Franciscano, anzi lo studio lo fece stampare […] Interrogato poscia da più d’uno se il sistema da me pensato poteva ridursi alla pratica, risposi, che stando la presente costituzione del nostro corpo in pratica non era riuscibile.[2]

Dietro a queste parole – un modello del corpo umano, la possibilità di rimuovere la parte offesa con una ‘di miglior consistenza’– è un giovane di 32 anni che parla della propria esperienza di medico e di studioso con coraggio , alla presenza di persone colte e del ‘Padre inquisitore’. Si rende conto che ‘il sistema non poteva ridursi alla pratica’, ma ‘essendo erudito nelle arti dialettiche e ingentilito dall’eloquenza’, ama incontrare persone, è sicuro di sé e vuole fare conoscere quanto ha imparato.

In un altro passaggio, molti anni dopo avere sperimentato, giovanissimo, l’inoculazione del vaiolo e meritare secondo gli storici della medicina, un posto nella storia di questa scienza, non esita a scrivere contro il ‘poderoso partito’ dei tradizionalisti (…) perchè assai sono di quelli, che d’animo ristretti, e di mente sonnacchiosa non possono a prima giunta essere per verun patto investiti da quel sano ardire, che negli affari da il vedere a fondo la v

PS:  A Morando Morandi è intitolato il Liceo Scientifico Statale di Finale Emilia.
A Giovan Battista Morgagni è intitolato l’ospedale di Forlì

erità, ed il conoscerla, non sarà, che bene non irritare per ora questo poderoso partito, e soltanto veder d’allettarlo per un altra via, che merita d’esser a notizia di tutti, perché altresì sia da tutti francamente battuta” M.Morandi Della cura del vajolo, 1753.

In conclusione Morandi fu una personalità di valore che ha coinvolto e interessato diversi studiosi Morandi si occupò fra i primi in Italia , del modo di contrastare le epidemie di vaiolo e creò un’originale istituzione per migliorare la professione medica : l’Accademia dei Medici Congetturanti.
In una manifestazione di stima non convenzionale scritta da un suo contemporaneo – l’orazione funebre tenuta a Modena il primo luglio 1756 da Giuseppe Ramazzini – si coglie la qualità dell’uomo e dello scienziato. E’ stata tradotta dal latino dalla prof. Lina Cosenza (1926-1987) del Liceo Scientifico Morandi di Finale con la consulenza del Preside Prof. Paolo Budini. E’ un documento di 17 facciate di libro inserita nel saggio di Umberto Moretti ‘Morando Morandi letterato, medico e scienziato finalese nel secolo dei ‘lumi’[3]. Di tutto questo è stato possibile parlare a Padova, in un’adunanza pubblica all’Accademia Galileiana (ex de’Ricovrati) l’11 aprile 2015 .

Galileo Dallolio

(articolo già pubblicato  sul mensile Piazza Verdi di Finale Emilia , dicembre 2015)

[1] Giovanni Battista Morgagni ‘Sua maestà anatomica’, Forlì 16 ottobre 2015, Ausl della Romagna: Paolo Masperi; Comune di Forlì: Davide Drei sindaco; Fondazione Cassa dei Risparmi di Forli: Roberto Pinza. Salvatore Giannella moderatore, Fabio Toscano documentarista Rai, Dino Amadori direttore scientifico IRST, Giancarlo Cerasoli medico, Roberta Brunazzi storico dell’arte; Luca Saragoni e Tiziana Rambelli Ausl Romagna.

[2] Il processo dell’inquisizione a M.Morandi, medico condotto di anni 32m processato per proposizioni ereticali, busta 201, fascicoli 18 è stato studiato dalla storica finalese Maria Pia Balboni. E’ inedito e devo alla sua cortesia la pubblicazione di questo materiale.

[3] Accademia de’ Fluttuanti Finale Emilia, Aedes Muratoriana Modena 1994, p.77.

PS:  A Morando Morandi è intitolato il Liceo Scientifico Statale di Finale Emilia.
A Giovan Battista Morgagni è intitolato l’ospedale di Forlì