La Biblioteca di Sala Borsa compie 18 anni e fa festa. Ma l’edificio ha una lunga storia

La biblioteca Salaborsa, punto di riferimento per i Bolognesi e attrazione per i turisti, festeggia 18 anni venerdì 13 dicembre e per l’occasione ha organizzato una grande festa, a cui tutti sono invitati.
Dalle ore 10 sarà possibile ricevere in omaggio il segnalibro con il manifesto celebrativo 2019 ad opera di Gianluigi Toccafondo (fino ad esaurimento scorte). Dalle 10 alle 19 nella Piazza Coperta “Umberto Eco” ci sarà il mercatino di Natale a cura di Salaborsa, dove si potrà acquistare a 10€ una delle 100 borse in edizione limitata che celebrano il diciottesimo compleanno di Salaborsa. Con l’acquisto si riceverà anche in regalo il calendario, con una citazione letteraria diversa per ogni mese, accompagnata da un’immagine di uno spazio di Salaborsa da una prospettiva inusuale e da ‘dietro le quinte’. Sarà inoltre presente lo stand di Gomito a Gomito la cooperativa sartoriale aperta nel braccio femminile del carcere della Dozza, che proporranno borse, zaini, astucci e tracolline realizzate a mano. Venerdì sarà possibile avere il duplicato gratis della tessera della biblioteca, anziché al costo di 5€.
Alle 20.30 la piazza coperta intitolata a Umberto Eco si trasforma nuovamente in quel che è già stata nella storia, un ring per pugili: questa volta, sarà un pugilato letterario, in cui i colpi che vengono sferzati sono verbali e si concentrano proprio sul romanzo più popolare scritto da Eco, Il nome della rosa.

E non è finita: dal 13 dicembre potrai vedere in biblioteca i film che finora dovevi per forza portare a casa per poter guardare: sono più di 16.000 titoli, tra commedie, grandi classici, fantascienza, e serie tv.

http://tuttoabologna.it/index.php/2019/12/11/salaborsa-festeggia-18-anni-tutte-le-iniziative-per-la-grande-festa/?fbclid=IwAR2arLgdJPmdODKBDVlAobjPBh_RW6yHPYW2juITcHy1eUHmIY9M3aeu2No

Cenni di Storia dell’edificio

Sotto la pavimentazione trasparente dell’attuale piazza coperta si possono vedere reperti archeologici dovuti alla stratificazione di varie civiltà: quella villanoviana del VII secolo a.C., quella della Felsina etrusca, e quelli della Bononia romana fondata nel 189 a.C. Nell’area ora occupata dalla Salaborsa sono stati trovate le fondazioni di un monumentale edificio pubblico, probabilmente la basilica cittadina. Essa si trovava infatti nell’area del foro, all’incrocio fra il cardo massimo e il decumano massimo

L’area subì marcati segni di degrado nel corso dell’alto medioevo, fino alla sua rinascita nel XIII secolo. In questo periodo, sopra i ruderi romani vennero edificate alcune abitazioni ghibelline in stile tardo-romanico, tra cui spicca quella di Francesco Accursio, famoso giurista della Scuola bolognese dei glossatori.

Durante il dominio dei Visconti (1350-1360), l’edificio fu fortificato in quanto destinato ad ospitare il quartier generale delle truppe a presidio del palazzo comunale, trasformato dai Visconti in vera e propria fortezza……

Tale funzione rimase invariata sotto il governo dei vicari pontifici (1360-1376), durante il quale il cardinale Androino de la Roche modificò profondamente l’area, acquistando le case site sul lato nord e facendovi costruire un giardino interno cinto da mura merlate, delle scuderie e gli alloggi per la guardia pontificia. Dopo la cacciata dei Bentivoglio da parte di papa Giulio II, nel 1508 venne rinforzata con la costruzione del torrione prospiciente il Canton de’Fiori (angolo via Ugo Bassi-via Indipendenza). Fra il 1554 e il 1555 l’edificio delle scuderie venne profondamente ristrutturato dagli architetti Stefano Grandi e Antonio Morandi.

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Nel 1568 il giardino interno venne trasformato in orto botanico da Ulisse Aldrovandi, il quale vi fece coltivare erbe officinali e piante esotiche importate da tutti i continenti. Qui Aldrovandi condusse fondamentali ricerche che contribuirono alla creazione della botanica moderna. Nel 1587 venne costruita una cisterna nel lato nord dell’orto, su progetto di Pietro Fiorini, decorata con una raffinata edicola corinzia realizzata da Francesco Morandi, detto “il Terribilia”……

Nel 1876 il piano terra di quest’ala del palazzo venne ristrutturato su progetto di Antonio Zannoni, allo scopo di ospitare dapprima un ufficio telegrafico e poi la nuova Residenza delle Regie Poste.

…. fra il 1883 e il 1886, al posto dell’antico giardino venne costruita la nuova Sala Borsa. L’edicola del Terribilia fu invece spostata nel cortile della Pinacoteca Nazionale di Bologna (dove si trova tuttora, mentre una replica venne realizzata nel 1934 nel cortile del pozzo di Palazzo d’Accursio. V. disegno in foto  n.2). La nuova struttura, un padiglione in ghisa e vetro in stile modernista, era assai innovativa per l’epoca e rispondeva ai canoni decorativi e funzionali del nascente stile liberty.
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Fra il 1919 e il 1920, negli anni dell’amministrazione del sindaco socialista Francesco Zanardi, la Sala Borsa accolse un ristorante economico (con funzione di calmiere dei prezzi). L’iniziativa ebbe un notevole successo, ma fu oggetto di aggressioni di squadre fasciste, come quella del 20 settembre 1920, che provocò la morte di un operaio. L’edificio ospitò anche un ufficio dell’Ente Nazionale Turismo e, dal 1922, alcuni sportelli della Cassa di Risparmio, la quale ottenne l’uso della struttura per un periodo di 50 anni. Fu a cura dell’istituto bancario che, nel 1924 e su progetto dell’ingegnere Francesco Tassoni, vennero iniziati i lavori di costruzione di due ballatoi superiori attorno alla piazza coperta e la nuova Sala Borsa venne inaugurata il 17 luglio 1926 (v. foto n. 3). Il nuovo assetto comprendeva anche le due attuali sale sotterranee, decorate con stucchi e pitture in stile liberty e con soffitto a cassettoni, tradizionalmente attribuite all’architetto bolognese Edoardo Collamarini. L’ex cisterna venne invece trasformata in caveau della banca.

Nel secondo dopoguerra e fino agli anni Sessanta, la piazza coperta venne adibita a palasport, ospitando partite di pallacanestro e incontri di pugilato, mantenendo tuttavia durante gli orari di ufficio la funzione bancaria. Fu qui che mosse i “primi passi” la Virtus Pallacanestro. Nel 1976, invece, si inaugurò nel torrione cinquecentesco il primo Teatro Stabile dei Burattini, diretto da Demetrio Presini. Successivamente, gli edifici della Sala Borsa vennero adibiti a uffici amministrativi del Comune di Bologna, mentre le rappresentazioni dei burattini continuarono fino agli anni Novanta.

Nel 1999 viene decisa la destinazione della piazza coperta a biblioteca, aperta nel 2001.

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Queste e altre informazioni sul sito https://it.wikipedia.org/wiki/Biblioteca_Salaborsa

All’edificio è dedicata una scheda anche sul sito https://www.storiaememoriadibologna.it/sala-borsa-3190-luogo

Prima pubblicazione 12 dicembre 2019