Uova di Pasqua e di primavera- Una tradizione che viene da lontano

Ora  che  l’ultimo frammento di uovo di Pasqua è stato consumato,  proviamo a riscoprire le radici lontanissime di una tradizione, con cenni di storia ripresi da varie fonti.
Da dove viene la tradizione delle uova di Pasqua?
– Articolo di Annalisa Palumbo
Coordinatrice editoriale Storica National Geographic – news letter 8 aprile 2023 —-
Piacciono a tutti, grandi e piccini. In ogni casa italiana l’eterno dibattito sull’uovo di cioccolato al latte o fondente, un po’ come quello sul panettone e sul pandoro, è ormai parte integrante del periodo pasquale. Ma da dove viene la tradizione di scambiarci le uova di Pasqua?
Sebbene sembri un’usanza abbastanza recente, regalare uova nel periodo pasquale è un gesto antichissimo, che nel corso della storia ha accomunato diverse civiltà. Anche questa consuetudine inizia con l’osservazione del mondo: quando i nostri antenati si resero conto che alcuni uccelli e rettili nascevano da un uovo, attribuirono a questo alimento un valore sacro. Le prime menzioni di questo “uovo cosmico”, al cui interno si riunivano Terra e Cielo, risalgono all’antica Mesopotamia, da dove presero la via dell’Egitto, della Grecia e dell’Oriente.
L’uovo è un elemento ricorrente nella mitologia di diverse civiltà: se per gli egizi era il fulcro dei quattro elementi, per i greci è dall’uovo di Leda che ebbero origine i Dioscuri Castore e Polluce. In diverse civiltà le uova erano associate alla primavera e alla rinascita e con l’avvento del cristianesimo questo loro valore spirituale venne trasposto all’ambito religioso: l’uovo divenne il simbolo della resurrezione di Cristo. Fu in quel periodo che s’iniziarono a regalare uova, spesso tinte di rosso in riferimento al sangue versato da Gesù, e di solito insieme a dei fiori.
Si dice che la tradizione di dipingere le uova abbia avuto inizio alla corte di Luigi XIV: dopo la messa cantata di Pasqua sembra che il re regalasse piramidi di uova dorate ai suoi cortigiani. E alcuni fanno risalire a questo periodo pure i primi esperimenti con il cioccolato, che però non riscossero molto successo alla corte francese.

Cioccolato e sorprese
A questo proposito, miglior fortuna si ebbe in Italia. Se la tradizione medievale di regalare uova nel periodo pasquale probabilmente ebbe origine in Germania, quella di creare uova di cioccolato da regalare in occasione di questa festività sembra essere tutta italiana. Si dice che tale usanza ebbe origine a Torino nel 1725, quando una certa vedova Giambone, cercando ispirazione per decorare le uova, pensò di riempirle con del cioccolato e poi di esporle nella vetrina del suo negozio insieme a una gallina vera. Il suo esperimento ebbe un enorme successo.

Da quel momento le uova di cioccolato iniziarono a prendere piede in tutta Europa: i maestri cioccolatieri lavorarono per mettere a punto uova sempre più realistiche. Bisognò però attendere il XX secolo per raggiungere la perfezione in questo senso, e ancora una volta lo scenario fu Torino: intorno al 1920 una ditta locale, Casa Sartorio, brevettò gli stampi a cerniera per creare delle uova di cioccolato perfette.
L’idea d’introdurre delle sorprese all’interno delle uova risale a qualche anno dopo, intorno al 1925, e da allora generazioni di bambini e di adulti hanno scartato con gioia ed emozione il dolce più noto e internazionale delle festività pasquali.

Annalisa Palumbo

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ALTRA FONTE

Perché a Pasqua si mangiano le uova (di cioccolato)? L’avete chiesto a Google, vi rispondiamo noi- Articolo di Silvia Morosi https://www.corriere.it/tecnologia/domande-google/notizie/perche-pasqua-si-mangiano-uova-di-cioccolato-l-avete-chiesto-google-vi-rispondiamo-noi-7be91d78-6361-11e9-9970-21cab6ff08c2.shtml

Sin dall’antichità era utilizzato da diverse civiltà come simbolo di nuova vita. Il cristianesimo ha ripreso la simbologia legata all’uovo come emblema di rinascita-
Sode o di cioccolato, ricoperte di zucchero o «semplici», con o senza sorpresa. Le uova sono protagoniste della Pasqua. Secondo la tradizione, furono i Persiani i primi a scambiarsi quelle di gallina, come gesto ben augurante per l’inizio della Primavera. Tradizione che si diffuse, poi, tra Egizi, Greci e Romani.

In Occidente questa usanza si fa risalire al 1176, quando il superiore dell’abbazia di St. Germain-des-Près donò a re Luigi VII, rientrato a Parigi dopo aver combattuto nella II crociata (1147-1150), alcuni prodotti delle sue terre come le uova, simbolo di vita che si rinnova. Il cristianesimo ha ripreso la simbologia legata all’uovo come emblema di rinascita, ricollegandola al vero significato della Pasqua che celebra la Resurrezione di Cristo. Così come l’uovo racchiude una nuova vita al suo interno (quella del pulcino, ndr), così Gesù — come si racconta nei Vangeli — il terzo giorno dalla morte in Croce risorge, lasciando il sepolcro vuoto.

Anche l’arte sacra ha utilizzato spesso il simbolo dell’uovo. Un esempio per tutti? Il dipinto di Piero della Francesca, la Pala Montefeltro, conservata presso la Pinacoteca di Brera a Milano e databile al 1472 circa: il Bambino, in braccio alla Madonna, indossa un ciondolo corallo rosso, che rimanda al sangue della Passione. Sopra, un uovo di struzzo appeso a un filo pende da una conchiglia. L’uovo di struzzo — uno dei più grandi dischiusi in natura come ricorda la gallery qui sotto — è simbolo della Immacolata concezione di Maria ma anche della ciclicità della vita come ricorda Gillo Dorfles in Preferenze critiche: uno sguardo sull’arte visiva contemporanea (1993).

Fu così che si prese l’usanza di benedire le uova e regalarle ai fedeli durante la Messa. Solo recentemente si è passati dal dono dell’uovo di gallina a quello dell’uovo di cioccolato: secondo la leggenda, questo si deve a Luigi XIV e si diffuse nel corso dell’Ottocento grazie a Rodolphe Lindt, figlio di un farmacista bernese, che riuscì a ottenere un cioccolato morbido.

La diffusione dell’uovo come regalo di Pasqua nasce in Germania dove, all’inizio, si regalavano uova bollite e poi decorate con colori naturali. E il primo uovo con sorpresa? Secondo alcuni venne commissionato nel 1885 dallo zar Alessandro III di Russia all’orafo Peter Carl Fabergé per la moglie Maria Fëdorovna: era in platino, smaltato di bianco, e ne conteneva un altro in oro. Insomma, una sorpresa davvero preziosa. Secondo altri, invece, già nel Settecento a Torino c’era l’usanza di inserire un piccolo dono dentro le uova di cioccolato. Nel 1875 l’azienda inglese Cadbury realizzò un uovo di cioccolato fondente vuoto con all’interno una sorpresa e lo iniziò a produrre su scala industriale.

https://www.corriere.it/tecnologia/domande-google/notizie/perche-pasqua-si-mangiano-uova-di-cioccolato-l-avete-chiesto-google-vi-rispondiamo-noi-7be91d78-6361-11e9-9970-21cab6ff08c2.shtml

ALTRA FONTE

https://cultura.biografieonline.it/uova-di-pasqua/
Uova di Pasqua: le origini del simbolo
Le uova di Pasqua è un dolce caratteristico delle festività pasquali. L’uovo, sin da tempi antichissimi, precedenti alla nascita della religione cristiana, è il simbolo universale di vita e di rinascita.
Secondo alcune tradizioni pagane, la rappresentazione simbolica dell’uovo lo vedeva composto da due emisferi, in alto raffigurava il cielo ed in basso la terra. L’uovo cosmico è uno dei simboli del mito cosmogonico, ovvero il mito della creazione dell’universo. Gli antichi Egizi ritenevano l’uovo il nucleo dei quattro elementi fondamentali di cui è composta la natura: acqua, aria, terra e fuoco.
I Persiani, gli Egizi, i Greci ed i Cinesi donavano uova vere, sovente anche decorate a mano, in prossimità dell’equinozio di primavera; quest’ultimo é anche il giorno di riferimento con il quale furono determinate le regole per fissare la data della Pasqua.
Con l’avvento del cristianesimo l’uovo, inizialmente simbolo di vita e di rinascita primaverile della natura, divenne dunque simbolo di resurrezione. Anticamente, durante la Quaresima, era proibito mangiare le uova, che venivano conservate e consumate successivamente. Durante il Medioevo era diffusa la tradizione di regalare alla servitù uova vere decorate; venivano inoltre realizzate uova artificiali rivestite di materiali preziosi, come argento, oro e platino, destinate a nobili ed aristocratici.

Uova di Fabergé
Il gioielliere e orafo russo Peter Carl Fabergé (San Pietroburgo, 30 maggio 1846 – Losanna, 24 settembre 1920) nel 1885 progettò e preparò un uovo di Pasqua in oro e materiali preziosi, su commissione dello zar Alessandro III di Russia, come sorpresa di Pasqua per la moglie Maria Fyodorovna. L’uovo creato, rivestito di smalto bianco opaco, conteneva un tuorlo d’oro, il quale conteneva a sua volta una gallina d’oro cesellata, che aprendosi rivelava un altra sorpresa: una riproduzione in miniatura in oro e diamanti della corona imperiale. Il dono fu talmente apprezzato dalla moglie dello zar che Fabergé fu nominato gioielliere di corte ed incaricato di preparare ogni anno un uovo, in esemplare unico, contenente un dono. Il successo che ebbero queste “uova gioiello” contribuirono alla diffusione della tradizione della sorpresa all’interno dell’uovo di Pasqua.

Uova di cioccolato
In epoca recente si è diffusa la consuetudine di regalare e consumare uova di cioccolato, con ’aggiunta al suo interno di un piccolo dono.
Fino a qualche decennio fa, la produzione delle uova di cioccolato era riservata all’abilità di artigiani cioccolatieri, mentre in epoca recente è maggiormente affidata alle industrie dolciarie specializzate.

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