Pattuglie cittadine, ronde, “City Angels“ … se ne fa un gran parlare di questi tempi. Ma l’idea non è nuova, anzi, ci hanno già provato a metterla in pratica , e più di una volta, anche nell’Ottocento; e i risultati allora non furono brillanti. Almeno a giudicare da quanto è emerso da una ricerca storica condotta su Castello d’Argile e il suo contesto bolognese (*). Se ne trova una prima citazione intorno al 1830. Si era nello Stato Pontificio della Restaurazione post- napoleonica e pre-risorgimentale. La situazione economica e sociale era difficilissima, la povertà diffusa. I furti nelle case di paese e di campagna erano frequenti e frequenti erano anche le aggressioni a mano armata (di coltello o di archibugio) di notte nelle case e per le strade. Si rubava di tutto, denaro – quando se ne trovava – ma anche tanti polli, maiali, biancheria, salumi,
foglie di gelso, pannocchie di frumentone, grano, uva , vino, canapa già lavorata , pecore e bovini, attrezzi da lavoro e persino utensileria domestica . Di fronte a questo stillicidio , la “Magistratura” di Argile (così si chiamava la Giunta che amministrava il Comune