E’ stato presentato recentemente dal giornalista bolognese Franco Cervellati ad Altedo, e ora anche su queste pagine, da Giulio Reggiani, il volume dedicato a Dante Nardi, un grande sportivo altedese, pubblicato da Amazon, opera di Dino Chiarini. Il libro è incentrato sulla carriera sportiva (calciatore, allenatore e osservatore) dell’unico calciatore nato nel Comune di Malalbergo che negli anni Quaranta del secolo scorso giocò in Serie A vestendo la maglia del Bologna (campionati 1941/42, 1942/43 e 1943/44). In quest’ultimo anno si ammalò di pleurite e tornò sui campi di gioco nel 1946 in Serie C con la Centese; che con le sue numerose reti portò la squadra “guercina” in Serie B (1947/48).
La carriera calcistica iniziò ad Altedo nel campionato 1934/35 e terminò a Casalecchio di Reno nel campionato 1956/57, poi proseguì come allenatore prima ed in seguito come osservatore di giovani calciatori da segnalare al Bologna, fino agli anni Settanta. Il libro ha un formato A4 ed ha 258 pagine. Nella parte riservata al calciatore la narrazione è divisa in annate sportive e contiene molti tabellini degli incontri disputati (o per vari motivi non disputati) dal Nardi.
Non so se può interessare i nostri affezionati lettori, ma visto come attualmente sta giocando il Bologna, forse può interessare a qualche tifoso rossoblu e non solo, poiché oltre al Bologna ha giocato con il Rimini, con la Centese, con il Faenza, con l’INCEDIT di Foggia, con la Poggese di Poggio Rusco, con il Casalecchio e naturalmente con l’Altedo.
– Presentazione di Giulio Reggiani-
E’ con grande soddisfazione personale che accolgo l’invito dell’amico Dino Chiarini di far presentare a me il suo ultimo lavoro di ricercatore
Il libro è incentrato su un personaggio altedese che ha saputo ritagliarsi un posto notevole nella storia sportiva del paese: Dante Nardi. Devo subito ammettere che quest’ultima sua fatica presenta una ricchezza di dati specifici veramente rilevante, ma è anche cospicua in quelle notizie “storiche” le quali, esulando dall’ambito calcistico, s’inquadrano in una visione globale di un passato, ancora non troppo lontano, che abbraccia tutto il territorio italiano ed anche oltre. Il lettore potrà scoprire, nello svolgersi delle imprese agonistiche del concittadino Dante Nardi, acuti riferimenti a svariate situazioni extra-sportive, oppure pungenti ragguagli su piccoli episodi molto significativi di quel determinato periodo storico; ritroverà anche appropriati chiarimenti su situazioni di sicuro valore storicistico, oltre a significative precisazioni su avvenimenti d’ambito nazionale che denotano la doverosa puntigliosità di un ricercatore che agisce anche al di fuori dell’ambito locale ed inoltre si dimostra affidabile e sicuro nel porgere le notizie.
In tutta l’opera risalta la figura di Nardi come sportivo, ma non mancano squarci di vita paesana dell’anteguerra e del dopoguerra; numerose sono le testimonianze storiche, sia con immagini d’epoca sia attraverso gagliardetti, attestati, scudetti. Molto interessante risulta poi l’intera parte iconografica del libro, ricca di cartoline illustrate inerenti diverse località italiane ed europee; le numerose immagini, inframmezzate direttamente nel testo, costituiscono un’azzeccata scelta dell’autore.
Tale preferenza illustrativa evidenzia due pregi: il primo è quello di accompagnare il lettore in un parallelo “tragitto visivo” e il secondo consiste nell’“alleggerire” le parti più “pesanti” causate dall’accumularsi di dati statistici, d’altronde spesso essenziali nel dipanarsi delle vicende calcistiche legate a Dante Nardi. Assai interessanti sono poi i riferimenti alle svariate testate giornalistiche dell’epoca, sia nazionali che locali; riportare i numerosi articoli attinenti sia le partite che gli avvenimenti, naturalmente assieme ai commenti del giornalista di turno, rende molto bene l’importanza che poteva rivestire il risultato di una partita di calcio anche in periodi bui della nostra storia.
E che dire poi dei numerosi “camei” riguardanti i tanti personaggi che Nardi incontrò nella sua luminosa carriera? Nel libro, ho potuto rilevare due cose importantissime: dapprima una base narrativa coerente e logica, poi una finalità complessiva che ha prodotto un unico tessuto connettivo attraversante i diversi argomenti: questo fine ultimo è certamente quello d’inserire un grande sportivo locale in un ambito molto più ampio, oserei dire per elevarlo a livello nazionale. Ebbene io, che credo di essere non uno “storico” bensì un “cultore di storia”, ho voluto in questa mia presentazione mettere in risalto alcuni aspetti veramente “storici” (e forsanche “specialistici”) che sono nelle corde dello studioso Dino Chiarini.
Giulio Reggiani
** NB – Dino Chiarini e Giulio Reggiani sono affezionati soci e validi collaboratori del Gruppo di Studi pianura del Reno