Le mollette nei pantaloni. Una storia famigliare di contadini a Decima

L’Associazione Culturale Marefosca, con il patrocinio del Comune di San Giovanni in Persiceto
presenta Domenica 27 novembre 2022 – Ore 16.00
presso Sala del Consiglio Comunale – San Giovanni in Persiceto, il secondo romanzo scritto da Floriano Govoni
“Le mollette nei pantaloni
” a seguito del primo Da una a 60 candele“.
Continuano in questo le vicissitudini di Giuseppe, Adele e dei loro figli. Nei libri di storia non si troverà mai traccia dei componenti della famiglia Cavicchi, ma la loro vita merita un secondo romanzo: questo.
* Interverranno:
Floriano Govoni, autore del romanzo, Pierangelo Pancaldi, storico, Alberto Tampellini, storico, Lorenzo Pellegatti, Sindaco di Persiceto. Samuele Scagliarini leggerà alcuni brani del libro.
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** Stralcio tratto dal romanzo:
“…Avevano appena finito la lavorazione della canapa quando Giuseppe, per l’ennesima volta, brontolò dicendo che alla sua età non aveva mai visto il mare. Era una soddisfazione che si voleva togliere prima di morire…
Lui e la Dele partirono una mattina presto e dopo il lungo viaggio arrivarono a Riccione… Quando giunsero sulla spiaggia fu uno shock per ambedue: l’immensità di quella distesa d’acqua che non aveva fine, suscitava una sensazione di impotenza ma anche di grandezza, di incommensurabilità. Non era vero, come gli avevano detto, che il mare era come il macero dove affondavano la canapa, ma più grande: molto più grande. Giuseppe non aveva quell’impressione. Erano proprio due cose diverse; il mare era unico, imponente, fantastico, mentre il macero era una pozza d’acqua che richiamava la fatica e la difficoltà di vivere.

L’acqua si muoveva con calma e arrivava alla spiaggia rilassata; accarezzava la sabbia trapuntata di piccole conchiglie e poi si ritirava confondendosi con l’immensità; l’insieme dava un senso di pace e di tranquillità.

Mitĕggna i pî a mói? (1)” disse Giuseppe togliendosi scarpe e calze e arrotolando i pantaloni a mèża ganba(2). Sa fèt!”(3 ) chiese l’Adele mentre Giuseppe repentino era già sceso in acqua.

Vínn a sénter cum l’é caldénna; dâi a n t vĕdd inción”(4 ) gridò Giuseppe.

L’Adele si guardò intorno, si tolse scarpe e calze, si sollevò la sottana fino alla decenza ed entrò in acqua. Una sensazione bellissima la pervase, l’acqua le accarezzava le gambe liberandola dalla stanchezza di una vita. Rimasero ambedue in piedi, uno di fianco all’altra, rivolti verso il mare che si confondeva con il cielo, fermi, assaporando sensazioni mai provate…”

Note di traduzione dal dialetto

1- Mettiamo i piedi a bagno?
2 – Mezza gamba
3 – Cosa fai
4 – Vieni a sentire com’è caldina, dai che non ti vede nessuno

Note sull’autore:
FLORIANO GOVONI
È autore di diversi articoli ed ha pubblicato libri riguardanti la storia e le tradizioni del territorio.
È direttore responsabile di “Marefosca”: rivista quadrimestrale di San Matteo della Decima, fondata nel 1982, redatta in collaborazione con la biblioteca “R. Pettazzoni”.
Si dedica da cinquant’anni alla fotografia.