Un messaggio d’amore alla mamma da un poeta ferrarese

Miè màdar
Una candela ad zzìra banadéta
brusà tuta par nu.
– Parché…
Parché aver préssia

ssé tant prèst l’è sìra,
par mi,
par ti,
par tuti?
Anche se è abbastanza facile da capire, per i non ferraresi traduciamo:
Mia madre
Una candela di cera benedetta
bruciata tutta per noi
Perchè
Perchè aver

fretta
se tanto presto
è sera
per me,
per te,
per tutti?

Si tratta di due brevi poesie di Alfonso Ferraguti, nato e vissuto a Marrara (FE), esperto in agraria, per laurea e professione, uscito allo scoperto come poeta in età matura, con la raccolta ’Na manèla, nel 1960, pubblicato in sole 200 copie, cui erano seguite Al cantón di sticch, nel 1967, uscito in altrettante poche copie (400), e Iéri  pròpia culór?, del 1975; un po’ più in là era stata data alle stampe la piccola silloge I mié sié pitùn, dedicata agli adorati nipotini. Infine, Falistàr, opera onnicomprensiva dei testi di cui sopra, uscita postuma nel 1980, pochi mesi dopo la sua morte .  Ferraguti lo si può facilmente accostare a Bruno Pasini, suo grande amico e sodale, a lui accomunato dalla naturale passione per la loro lingua dialettale, per le loro radici, da cui in pratica, non si distaccarono mai. La sua sviscerata dichiarazione d’amore per la sua lingua dialettale l’aveva pubblicamente dichiarata proprio sulle pagine introduttive del suo primo ’Na manèla, affermando che “… Io ho sempre amato il nostro dialetto e tutt’ora lo amo con violenza … Io penso, godo e soffro…sempre, però in dialetto…”.

Ma la sua cifra stilistica, la sensibile e densa essenzialità della sua poetica han corde toccanti, terragne, eppure, al contempo, altissime e raffinate, da vero discendente dei poetae novi di latina memoria, e dei classici greci. Tutto quanto da lui scritto è presente in copia conservata e consultabile nelle raccolte di AR.PA.DIA., l’Archivio Padano dei Dialetti curato da Maria Cristina Nascosi (*) per Il Centro Etnografico / Centro di
Documentazione Storica del Servizio Biblioteche ed Archivio Storico
dell’Assessorato alle Politiche ed Istituzioni Culturali del Comune di Ferrara.
Giuseppe Gabriele Sacchi lo ha citato nei suoi due volumi “ Ferraresi del XX secolo. Storie di una storia sola” e ” Immagini e Memorie” (Ferrara, CARIFE, Cartografica, 1999 et 2000) .
(*) Le poesie e queste note sono tratte da un suo testo a noi inviato  Per non dimenticare di ricordare  Alfonso Ferraguti