– Miè mà dar
Una candela ad zzìra banadéta
brusà tuta par nu.
– Parché…
Parché aver préssia
ssé tant prèst l’è sìra,
par mi,
par ti,
par tuti?
Anche se è abbastanza facile da capire, per i non ferraresi traduciamo:
Mia madre
Una candela di cera benedetta
bruciata tutta per noi
Perchè
Perchè aver
fretta
se tanto presto
è sera
per me,
per te,
per tutti?
Ma la sua cifra stilistica, la sensibile e densa essenzialità della sua poetica han corde toccanti, terragne, eppure, al contempo, altissime e raffinate, da vero discendente dei poetae novi di latina memoria, e dei classici greci. Tutto quanto da lui scritto è presente in copia conservata e consultabile nelle raccolte di AR.PA.DIA., l’Archivio Padano dei Dialetti curato da Maria Cristina Nascosi (*) per Il Centro Etnografico / Centro di
Documentazione Storica del Servizio Biblioteche ed Archivio Storico dell’Assessorato alle Politiche ed Istituzioni Culturali del Comune di Ferrara.
Giuseppe Gabriele Sacchi lo ha citato nei suoi due volumi “ Ferraresi del XX secolo. Storie di una storia sola” e ” Immagini e Memorie†(Ferrara, CARIFE, Cartografica, 1999 et 2000) .
(*) Le poesie e queste note sono tratte da un suo testo a noi inviato Per non dimenticare di ricordare Alfonso Ferraguti