Articolo scritto 10 anni fa, ma sembra scritto oggi, perchè la situazione è la stessa.
“Allarme per il Po. A secco i bacini idrici della Romagna e la valle del Reno”
da “ Il Fatto Quotidiano” – Emilia Romagna -|17 gennaio 2012
La scarsità di piogge prosegue dopo
il “secco” autunno 2011. Coldiretti: “Nella
zona di Parma il livello del fiume è paragonabile al periodo
estivo”. Le tabelle e i bollettini di Arpa Emilia Romagna
confermano che a breve non si prevedono grosse precipitazioni.
‘L’Emilia Romagna e il Po rischiano
di rimanere a secco per l’allarme siccità che è scattato dopo un
2011 con piogge ai minimi storici. E’ quanto emerge dall’analisi
Coldiretti, basata su dati Isac-Cnr, che ha classificato il 2011 al
terzo posto tra gli anni più caldi degli ultimi 2 secoli. Il
risultato più evidente – sottolinea la Coldiretti – è una magra
straordinaria nel fiume Po. Dopo la mancanza di
precipitazioni che ha caratterizzato l’autunno scorso, anche il
2012- continua Coldiretti “ e’ stato fino ad ora segnato
dall’assenza di pioggia che sta provocando un allarme generalizzato
sulla situazione dei principali bacini idrici e dei terreni.
A Piacenza, secondo i dati del consorzio di bonifica, la situazione delle risorse irrigue della
provincia risulta essere nettamente al di sotto delle medie
stagionali. I livelli delle dighe di Mignano e di Molato, vere
riserve idriche del territorio provinciale, sono infatti,
rispettivamente, a un quarto e a un decimo della media stagionale.
Non solo. Nella zona di Parma il Po è ad un livello paragonabile a
quello del periodo estivo, mentre nella diga di Ridracoli che
garantisce la disponibilità idrica in tutta la Romagna ci sono solo
9,3 milioni di metri cubi di acqua, appena un terzo di quella
presente normalmente in questo periodo.
La conferma arriva anche dal sito
Arpa Emilia Romagna che con uno scarno bollettino a data di oggi,
torna sia sulla situazione d’emergenza nelle valli romagnole come
già evidenziato a dicembre 2011, sia sull’estensione della
mancanza di piogge in quasi tutta la regione: “La perdurante
scarsità di piogge ha peggiorato la grave situazione siccitosa dei
terreni, che ora si estende dalla costa al modenese e in zone del
parmense e piacentino. I fiumi romagnoli hanno portate prossime al
deflusso minimo vitale e le previsioni, anche a lunga scadenza, non
vedono mutamenti sostanziali”.
Un bollettino di guerra che
trova conferma nella cartina e amplia lo spettro della siccita lungo
tutto il corso del Po e perfino nelle valli del Samoggia, del Senio e
del Reno.
“Se non arrivano presto precipitazioni, il risultato sarà che in queste zone la situazione è¨
destinata ad aggravarsi notevolmente con l’arrivo della primavera –
chiosa la Coldiretti – Nelle campagne i terreni induriti dalla
siccità rendono difficili e molto costose le tradizionali
lavorazioni per la preparazione delle semine ma a preoccupare è
anche la disponibilità idrica per l’irrigazione delle piante
durante la fese di crescita primaverile estiva”.