Aurora Battaglia: il suo nome ad una scuola per ricordarla

A S. Giorgio di Piano una scuola comunale d’infanzia porta il nome di Aurora Battaglia. Chi era e perchè ricordarla nel tempo?
Aurora era  una bambina di 9 anni che il 21 aprile 1945  fu uccisa , insieme alla madre e  ad altre sei persone,  nel cortile della  casa dei nonni materni Dardi, a S. Giorgio di Piano, da un gruppo di tedeschi in ritirata, che per rappresaglia, vollero così vendicare la morte di un loro compagno ucciso da militanti nelle formazioni “SAP” della Resistenza. Il tragico  episodio è stato così descritto (*)
L’ultimo giorno dell’occupazione nazista è, per San Giorgio di Piano, il più tragico. Nel pomeriggio del 21 aprile – quando Bologna è giÃ
liberata da molte ore – nuclei di tedeschi di stanza nel paese s’apprestano a fuggire lungo il “fiume” degli altri nazisti che, lasciata la capitale emiliana, vanno verso il Po. [….] Poco fuori dell’abitato, nel podere condotto dai Dardi, sul far della notte, ad un atto di fierezza antinazista succede un eccidio. Due tedeschi, isolatisi dal gruppo, in sosta sulla strada, raggiungono la casa colonica e, con prepotenza, pretendono dalle donne generi alimentari e una bicicletta. Gli uomini che sono in casa, militanti delle formazioni “SAP”, decidono di “far fuori” i predoni e li
attaccano: uno riesce a fuggire, ma il secondo ha la peggio. Mentre i
sappisti lo portano nel campo per seppellirlo, un gruppo di tedeschi,
avvertiti dallo scampato, piombano nella casa; interrogano concitati le donne, i bambini e gli uomini che scovano nelle stanze e,
convintisi della sorte del loro camerata, allineano contro i muri del rustico tutti coloro che hanno trovato per finirli a fucilate. Nella
fretta non colpiscono a morte tutti.

Otto sono però le vittime che restano sull’aia: Aurora Battaglia di 9 anni e la madre Maria Dardi di trentasette; Jolanda Gruppioni di diciotto e la madre Luigia Silvagni di quarantaquattro; Luigi Benfenati di settantuno e i figli Adele di trentacinque e Armando di trentanove; Clementa Tugnoli di sessantaquattro. Il buio copre la tragedia. mentre il rumore dei tedeschi in fuga soffoca il pianto di un bimbo: Luciano Battaglia
[fratello di Aurora] di quattro anni rimasto illeso dalla folle sparatoria.

[Poco dopo Luciano viene coraggiosamente soccorso dal non ancora sedicenne Claudio Gruppioni, figlio di Luigia Silvagni e fratello di Jolanda].

(*) Da: Luigi Arbizzani, Uomini lotte e altre cose. Immagini e documenti per una storia di San Giorgio di Piano, Bologna, 1974). Rispetto al testo originale ci sono omissioni, cambiamenti e aggiunte apportate dalla figlia dell’autore, dopo un colloquio con Cesarina Gruppioni, figlia e sorella di due delle vittime dell’eccidio (Luigia Silvagni e Jolanda Gruppioni).

 

— Battaglia Aurora da Alberto e Maria Dardi; n. il 25.6.1935 ad Argelato. Nel 1943 residente a S. Giorgio di Piano. Venne fucilata per rappresaglia dai nazifascisti assieme alla madre nel podere Dardi a S. Giorgio di Piano il 21.4.1945. Riconosciuta partigiana nella 2a brg Paolo Garibaldi. — (**)

(**) Da Alessandro Albertazzi – Luigi Arbizzani – Nazario Sauro Onofri, Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945), Volume II, Comune di Bologna – Istituto per la storia di Bologna, 1995.

  • Foto in alto  Cesarina Gruppioni il 21 aprile 2005 depone una corona d’alloro alla scuola comunale dell’infanzia intitolata ad Aurora Battaglia.