Alice Zeppilli e Giuseppe Alberghini, la musica a Pieve di Cento

A 50 anni dalla scomparsa del grande soprano Alice Zeppilli, Pieve di Cento rende omaggio a lei e al marito Giuseppe Alberghini con un concerto dal titolo “Ricordando Alice Zeppilli e Giuseppe Alberghini” che si terrà sabato 28 dicembre alle ore 21.00 al Teatro Alice Zeppilli.
Il Museo della Musica raccoglie testimonianze della vita artistica del soprano Alice Zeppilli alla cui memoria è stato intitolato il teatro, nel 2003, dopo i lavori di restauro.
Nata il 28 agosto 1885 a Mentone (F) interpretò a soli diciotto anni di Gilda nel Rigoletto all’Opera di Montecarlo, con E. Caruso, Duca di Mantova. La sua carriera, rapida ed intensa, la vide calcare le scene dei più importanti teatri del mondo. Dal 1906 al 1914 fu un’autentica star negli Stati Uniti. A New York nel 1913 sposò Giuseppe Alberghini, primo violoncello nell’orchestra di Chicago, nato a Pieve nel 1879, fratello maggiore dello scultore Antonio. Nel 1915 la Zeppilli abbandonò gli States per seguire in Italia il marito chiamato alle armi. Durante gli anni del conflitto il suo nome continuò ad apparire sulle locandine dei teatri francesi e italiani, fino a quel momento, questi ultimi, un po’ trascurati.

Al fronte Alberghini conobbe Gabriele D’Annunzio, suo capitano, e iniziò una splendida amicizia che durò anche dopo il conflitto: ne sono testimonianza le bellissime lettere inviate Leggi Tutto

Augusto Murri, una storia e memoria di Bologna

E’ disponibile da pochi giorni sul sito di Storia e Memoria di Bologna la biografia di: Augusto Murri (Fermo, 1841 – Bologna, 1932). Ritenuto uno dei massimi esponenti del rinnovamento in senso pratico e positivista della medicina e tra i massimi filosofi della scienza contemporanea. I suoi scritti sono ancora oggi apprezzati nel mondo scientifico e fu venerato come docente dai suoi allievi. Per anni medico condotto nelle Marche, dal 1876 e fino alla sua morte fu residente a Bologna, a lungo docente nell’Università e attivo come medico con propria clinica. A lui è dedicata una strada di Bologna.
I primi studi non furono facili a causa delle idee mazziniane del padre, ma nel 1863 Murri riesce a laurearsi in medicina a Camerino. Successivamente soggiorna a Parigi, dove frequenta le lezioni di Bazin, Fournier e Trousseau. A seguito della vittoria di una borsa di studio si reca in Germania, sotto la guida di Traube e le sue prime pubblicazioni gli consentono di ottenere poco dopo, nel 1869, il posto d’aiuto alla cattedra di Guido Baccelli a Roma. Nel 1876, a soli 35 anni, già assistente a Roma, è incaricato dal ministro della Pubblica Istruzione Ruggero Bonghi di dirigere la clinica medica dell’Università di Bologna. Leggi Tutto

Amedea Zanarini, una donna forte del nostro Novecento

Amedea Zanarini (nata a Bentivoglio (Bologna) il 7 ott. 1924 – morta il 3 nov. 2019)
Premessa: In memoria di questa donna, deceduta nei giorni scorsi a 95 anni, riportiamo qui una sua biografia, tratta dalla “Enciclopedia delle donne”, in quanto figura rappresentativa della storia vissuta nelle nostre terre nell’arco del ‘900, tra guerra e pace difficile.
Amedea nasce in una famiglia di mezzadri della bassa pianura emiliana. Staffetta durante la guerra di liberazione, riceve, con il grado di sottotenente partigiano, la croce al merito di guerra.
«Sono cresciuta in una famiglia numerosa, tra fratelli e cugini maschi. … La vita era fatica e sofferenza, anche se attorno a me sentivo affetto.» Perché, nella famiglia contadina della bassa emiliana, tutti dovevano lavorare e Amedea, appena un po’ cresciuta, ha il compito di portare bevande a chi lavora nel campo in pesanti borracce o bottiglioni. La scuola, scomoda e lontana due chilometri, non va oltre la quarta: «Così, per me, la scuola finì a nove anni e andai nei campi a lavorare» poi, d’inverno, a imparare il mestiere di sarta, situazione che non le dispiace, perché le dà la possibilità di fare amicizia con altre ragazzine.
«Ho iniziato già ad andare a scuola in periodo Leggi Tutto

Il professor Marino Ortolani, grande ortopedico. Da Altedo a Bologna e Ferrara, e oltre. Biografia.

Testo di Giulio Reggiani
Premessa
Il 9 dicembre 2018 era uscita sul “Carlino – Cronaca di Ferrara” un’intervista ad un’attempata signora che mi aveva particolarmente colpito. Questa conversazione, a mio avviso, aveva un’importanza non comune e riguardava la famosa “Manovra di Ortolani”. Ma dove stava la particolarità del fatto, tanto da valere un articolo assai corposo sul giornale? Ecco la ragione: la signora Fiorella Zambardi, ottantunenne, visitata dal Prof. Marino Ortolani nel marzo del 1937, dichiarava testualmente: «Sono stata io la sua prima paziente!». La signora Fiorella raccontava poi ciò che la madre le aveva detto sulla manovra operata dal Professore nei suoi confronti, un mese dopo la sua nascita: «E sa come sono le mamme … Ortolani aveva l’abitudine, avendo in mano i bambini, di aprire le gambe per vedere le anche. Senza lastre, solo con quella manovra, si accorse subito che non ero a posto e mi fece portare al Centro Putti di Bologna. Sono stata il suo primo caso». Dice ancora la signora: «Nessuno credeva che avessi le anche spostate, ma il professore era sicuro … e tutte le settimane mi riportava a Bologna per vedere come andasse. Quando ho avuto i miei figli, li ho portati immediatamente da lui».
Il
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Natale Guido Frabboni, pittore di S. Pietro in Casale

In occasione della mostra allestita a Budrio e a lui dedicata, riportiamo qui una sua biografia.
Natale Guido Frabboni nasce a Parigi nel 1926 da una coppia di emigranti antifascisti, ma già da piccolo farà ritorno al suo paese d’origine, San Pietro in Casale, dove passerà tutta la vita.
Le testimonianze delle persone che hanno vissuto al suo fianco lo raccontano come un uomo intraprendente, valente artigiano sempre in movimento sia con la mente che nei lavori manuali. Cooperatore, sindacalista, attivo nel collocamento, impegnato sul fronte politico e sociale, ma anche ceramista, botanico e cuoco.
Frabboni artista nasce abbastanza tardi, la sua attività espositiva inizia nel 1969 con la prima personale tenuta alla Galleria Galvani di Bologna; ma un numero abbondante di prove, abbozzi ed esperimenti formali stanno a testimoniare una passione nata molto tempo prima e basata su un apprendistato diretto dalla natura e dalla storia dell’arte moderna
In quell’anno Frabboni produce una serie tratta dal Vangelo di Matteo per la casa editrice Motta, intenzionata a dare alle stampe una nuova edizione dei Vangeli; in Pinacoteca (sale VI e VII) si espongono 8 episodi indicativi della ricerca formale condotta dall’artista sul modello delle vetrate
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Nilla Pizzi, un’artista delle nostre terre.

Nilla Pizzi, nata a S. Agata bolognese (16 aprile 1919 – 12 marzo 2011)
Una bella storia, di una donna di umili origini delle nostre terre, che ha saputo raggiungere alti traguardi di successo e popolarità nel mondo della musica, grazie alle sue doti naturali di bella voce, professionalità e simpatia umana.
“Figlia di Angelo, agricoltore che curava anche la manutenzione stradale per conto del comune, e di Maria, sarta a domicilio, Nilla Pizzi aveva due sorelle minori, Liliana e Denisa, le quali in seguito daranno vita ad un laboratorio di maglieria molto rinomato in paese. Le tocca in sorte un nome di battesimo sbagliato, per un errore anagrafico, dato che avrebbe dovuto chiamarsi Dionilla, per accontentare la nonna[1]. Il cognome Negrini, da più parti attribuito alla sua effettiva anagrafe, è stato da lei stessa giudicato un’inspiegabile leggenda metropolitana.
Dopo aver frequentato l’avviamento professionale, si impiega dapprima come piccinina di sartoria, poi al panificio militare di Casaralta e infine come collaudatrice di apparecchi radio alla Ducati di Bologna. Prima ancora che nel mondo della canzone, la Pizzi si mise in evidenza nel campo delle rassegne di bellezza che, alla fine degli anni trenta, cominciavano a fare la loro apparizione. Partecipò al concorso Cinquemila lire per un sorriso, ideato nel 1939[2] dal pittore Leggi Tutto

Augusto Majani detto Nasìca, da Budrio. Biografia

Augusto Majani, detto Nasìca (Budrio, 1867- Buttrio 1959), pittore, illustratore, caricaturista, cartellonista, iniziò la sua formazione frequentando la Scuola Tecnica e proseguendo all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Partito per Roma nel 1889, fece ritorno a Budrio nel 1894, dove consolidò la relazione sentimentale con Olga Lugaresi, sua ispiratrice e modella, che sposò poi dopo un lungo fidanzamento nel 1905. Gli anni della sua formazione romana, con il completamento degli studi all’Accademia e della permanenza nella città, gli consentirono di entrare in contatto con intellettuali e artisti di fama internazionale come il poeta Giovanni Cena e lo scultore Carlo Fontana e di sviluppare un interesse per la pittura dal vero e la realizzazione di dipinti con paesaggi rurali, notturni e soggetti storici legati alle imprese garibaldine.
Dal 1905 fu professore all’Accademia di Belle Arti di Bologna con la cattedra di “Disegno e figura” e dal 1924 con la cattedra di Pittura, ritirandosi nel 1937 per pensionamento. Suoi allievi furono Giorgio Morandi, Osvaldo Licini, Giovanni Romagnoli, Alfredo Protti e Bruno Saetti.
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Benedetto Schiassi, da Budrio, un pioniere della chirurgia medica

A Mezzolara di Budrio, la sera del 22 febbraio 2019 si terrà una conferenza per ricordare un concittadino meritevole e illustre: Benedetto Schiassi, nato a Budrio nel 1869 e laureato in Medicina a Bologna nel 1895, medico e umanista, padre della psicosomatica. E’ considerato l’ inventore della chirurgia medica. Durante la sua carriera si distinse come innovatore nell’ambito chirurgico, sostenendo l’importanza della ‘rifunzionalizzazione’ degli organi, che lo portò ad inventare una serie di interventi: colecistendesi, splenocleisi, deviazione chirurgica del sangue portale (operazione Talma-Schiassi).
Le ricerche sulla resezione sub-totale dello stomaco lo resero, per i Paesi anglosassoni, l’inventore dell’intervento per la ricostruzione dello stomaco. Divenne famoso per avere per primo dimostrato scientificamente il rapporto tra mente e corpo attraverso gli studi sull’ulcera gastrica duodenale. Schiassi fu primario degli ospedali bolognesi Maggiore e Gozzadini, dell’Ospedale Umberto e Margherita di Budrio, dell’Ospedale di Medicina, oltre che fondatore e proprietario della sua stessa Casa di Cura di via San Vitale.
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Edmondo Solmi, un grande studioso di Leonardo, da Finale. Testo di Galileo Dallolio

“Gli studi leonardeschi, in senso storico e critico cominciano proprio da Edmondo Solmi”
Edmondo Solmi è nato a Finale nel 1874, da Angelo, segretario del Comune, e da Amalia Stucci in Via Borgonuovo, oggi Via Saffi. E’ morto a Spilamberto nel 1912, dove ogni estate trascorreva le vacanze estive con la famiglia a Santa Liberata, tra Vignola e Spilamberto, località d’origine della moglie Clelia Lolli. Non aveva compiuto 38 anni.
Le parole che ho scelto per dare inizio a questo articolo sono del suo ex allievo Antonio Banfi, diventato poi un importante filosofo e un ‘ maestro della corrente filosofica che in Italia si è denominata Razionalismo critico’.
Sulle qualità di Solmi come insegnante , originale studioso di Leonardo e divulgatore, rimando al pannello di una mostra del 2011 dal titolo Scuola di Italiani organizzata dal Liceo Classico Gioberti di Torino per ricordare i 150 anni dell’unità d’Italia e che aveva il seguente testo: Magisteri preziosi ‘Spesso i corsi a scuola sono tenuti da docenti di gran valore: alcune lezioni sono memorabili. Particolarmente fertili sono in quegli anni gli insegnamenti di Umberto Cosmo, docente di lettere italiane e latine, di Leggi Tutto

Lucia Casalini Torelli, una pittrice di Bologna, con quadro a Malalbergo

La pittrice bolognese Lucia Casalini Torelli
Testo di Dino Chiarini
Lucia Casalini Torelli nacque a Bologna nel 1677 da Antonio Casalini e da Antonia Bandiera (però nessun biografo -e neppure le enciclopedie specializzate- indicano giorno e mese di nascita della pittrice)(**). Lucia iniziò a dipingere in tenera età sotto la guida del cugino Carlo, poeta e allievo del pittore bolognese Emilio Taruffi (1633-1696), poi a tredici anni cominciò a lavorare nella bottega del celebre artista bolognese Giovan Gioseffo Dal Sole (1654-1719) dove conobbe il futuro marito, anch’egli pittore, Felice Torelli (Verona, 9 settembre 1667– Bologna,11 giugno 1748). Dal loro matrimonio nacque Stefano (Bologna, 1712– San Pietroburgo,1784), che fin da giovinetto seguì le orme dei genitori e diventò anch’egli un rinomato pittore. Lucia Casalini lavorò in diverse città italiane, tra cui Torino, Milano e Roma, ma furono soprattutto Bologna e i paesi della provincia i luoghi dove si perfezionò come ritrattista e come pittrice di opere legate alla vita dei Santi. La sua fama valicò i confini italiani e la portò ad accettare commesse pure dai reali d’Inghilterra e di Spagna.

I suoi biografi, Giampiero Zanotti (1674-1765) e Luigi Crespi (1708-1799), elencano i numerosi dipinti da lei eseguiti, parecchi dei quali, però, sono andati perduti: tra questi essi citano anche un’opera eseguita per la Leggi Tutto