Correva l’anno 1689… e due Cavalieri veneziani nipoti di Papa sostarono a Malalbergo

Due nobili veneziani accolti con sorbetti e cioccolate all’arrivo al Porto di Malalbergo.
– T
esto di Dino Chiarini-
Tra i tanti celebri personaggi che si fermarono al porto di Malalbergo, -sostando per partire verso le città di Bologna, di Ferrara o di Venezia- si fermarono anche due nobili veneziani, i fratelli Antonio e Marco Ottoboni, nella seconda metà del mese di ottobre del 1689. Erano diretti a Bologna, con destinazione finale Roma, perché il loro zio, il Cardinale Pietro Vito Ottoboni, il 16 ottobre era stato incoronato 241° Papa della Chiesa cattolica con il nome di Alessandro VIII.
Ma chi erano Antonio e Marco Ottoboni?
Antonio Ottoboni nacque a Venezia il 20 giugno 1646 da Agostino e da Candida Benzio. Egli aveva una sorella maggiore, Vittoria, nata nel 1637. Dal secondo matrimonio del padre nacquero la sorella Chiara (1651) e il fratello Marco (1656). Nel dicembre 1665 Antonio sposò in terze nozze Maria Moretti e dal loro matrimonio nacque nel 1667 il loro unico figlio, Pietro.
Castellano di Bergamo nel 1674, Podestà di Feltre e di Crema (1682), con l’elezione a papa dello zio Pietro (Alessandro VIII) Antonio fu subito creato Cavaliere e Procuratore di S. Marco in Venezia; inoltre gli fu conferita in perpetuo, per primogenitura, il privilegio della Stola d’Oro. Giunto poi a Roma, fu nominato dallo zio Generale di Santa Romana Chiesa e Principe e Assistente al Soglio Pontificio.
Morì a Roma il 19 febbraio 1720.

Marco Ottoboni nacque a Venezia Leggi Tutto

La regina di Polonia che sbarcò a Malalbergo

Maria Casimira Sobieska Regina di Polonia si ferma a Malalbergo
– Testo di Giulio Reggiani –
Il Porto di Malalbergo è stato per secoli un passaggio quasi obbligato per tutti quei viaggiatori che, provenienti da Bologna, volevano raggiungere Venezia; anche i passeggeri che venivano da quest’ultima città, che arrivavano a Ferrara e che intendevano raggiungere Bologna o proseguire per Roma, dovevano necessariamente transitare di qui, sostando in paese per alcune ore oppure pernottando. Molti di questi erano personaggi illustri: artisti, avventurieri, scienziati, capitani di ventura, papi, imperatori, re e regine. Di alcuni è rimasta notizia, di molti altri nulla. Le strutture ed i servizi collegati al Porto erano certamente notevoli, sia dal punto di vista logistico che più prettamente pragmatico. Infatti a Malalbergo terminava la cosiddetta “Navigazione Superiore” (Bologna-Malalbergo) ed iniziava la “Navigazione Inferiore” (Malalbergo-Ferrara).
Per intenderci, i viaggiatori dovevano necessariamente trasbordare da un canale all’altro per poter proseguire la navigazione; ciò avvenne fino al 1775, anno in cui fu costruito un sostegno, per quei tempi “modernissimo”, che permetteva la continuazione diretta senza più alcuna sosta. Inoltre, non soltanto i passeggeri dovevano cambiare barca (e questo era abbastanza Leggi Tutto

Poesia e canzoni in coppia ad Altedo

Ad Altedo, Auditorium Minghetti, sabato 9 dicembre 2023 , ore 20,30
serata speciale di intrattenimento con poesie e canzoni della nostra tradizione poetica e musicale, abbinate, con curiosi accostamenti, per pensare e anche per sorridere:
RIME SPARSE – MUSICA & CANTO.
Iniziativa promossa dalle associazioni locali Pro loco Malabergo, Anima Altedi e Note di ieri, con la collaborazione del Gruppo di Studi pianura del Reno e il patrocinio del Comune di Malabergo.
* Ingresso libero e buffet finale.
** In programma l’ascolto di:
1- Poesia: Il fiore sul tetto (Ada Negri). Canzone: Fiorin fiorello.
2- Poesia: La capinera (Giovanni Pascoli). Canzoni: Il tango delle capinere e Papaveri e papere
3 – Poesia: Er gatto, er cane (Trilussa). Canzone: La gatta
4 – Poesia: San Martino (Giosuè Carducci). Canzone: Le colline sono in fiore
5 – Poesie: IL bove (Giosuè Carducci). e La cavalla storna (Giovanni Pascoli). Canzone: Reginella campagnola
6 – Poesia: Rosa di maggio (Alda Merini). Canzone: Rose rosse.
7- Poesia: La colomba (Trilussa) Canzone: La paloma.
8 – Poesia: Pianto antico (Giosuè Carducci). Canzone: Amore mio non piangere.
9 – Poesia: Il passero solitario (Giacomo Leopardi). Canzone: L’uselin de la comare.

Da Malalbergo a Bologna. Storia, vicissitudini e idee di un imprenditore dell’Ottocento

Il “Lanificio Filippo Manservisi e C.”
La grande fabbrica bolognese di tessuti in lana che faceva funzionare le macchine mediante l’acqua del Canale delle Moline
Testo di Dino Chiarini
Filippo Manservisi (nato a Malalbergo il 28 gennaio 1806 col nome di Francesco Manservigi) era un imprenditore che si era fatto da sé: dal nulla e con tanto coraggio si era adoperato con grande ostinazione nel trovare denaro e soci per mettere in piedi un opificio per la lavorazione di tessuti di lana. Assieme ad altri ventotto associati, fondò nel 1853 il “Lanificio Filippo Manservisi e Compagni”, una società in accomandita di filati e tessuti, di lana e mezza lana. Iniziò l’attività nei primi mesi del 1854. insediandola in due edifici, ubicati rispettivamente in via Capo di Lucca e in via Berlina (oggi via del Pallone). I due stabili erano divisi dal corso del Canale delle Moline, ma furono uniti tra loro da ponti che permettevano al personale di avere un rapido collegamento tra un reparto e l’altro. Nello stabilimento furono attivati macchinari all’avanguardia, importati dalla Francia, dalla Germania e dal Belgio; l’opificio fu dotato di duemilatrecento fusi, mossi da due motori idraulici con ruote a pale inclinate, e spinti da due motori a vapore (uno dei quali costruito dalla Società Anonima Officina Leggi Tutto

Come finì quel summit tra “Signori” ad Altedo nel 1345?

Chi pagò il conto del convivio altedese?
-Testo di Dino Chiarini e Giulio Reggiani –
Il Trecento fu un secolo di grandi e piccoli conflitti; la decadenza dei Comuni e l’affermazione delle Signorie, fortemente volute dalle famiglie nobili che si erano imparentati tra di loro con matrimoni combinati (sia per motivi politici che per alleanze spesso contingenti, eppure mai per amore) favorì questo cambiamento epocale. Se lo stato feudale era frazionato e la sovranità dispersa in un incalcolabile numero di piccole Signorie locali, in Italia si rafforzarono le divisioni tra i vari Stati esistenti; i Comuni del centro nord si trasformarono in Signorie e più tardi in Stati regionali, attorno alle grandi città come Milano, Venezia e Firenze. Nel Centro-Italia, lo Stato della Chiesa aveva Roma come capitale e Bologna era la sua seconda città; al Sud si era costituito il Regno di Napoli, governato dai Francesi, e il Regno di Sicilia, posseduto dagli Spagnoli. Tutte queste Signorie avevano la smania di allargare i propri confini e cercavano alleati per fare nuove conquiste.
L’11 febbraio 1341 Obizzo III d’Este e Niccolò I d’Este, Signori di Ferrara, incontrarono nella loro città Ubertino da Carrara, Signore di Padova, Giovanni e Luchino Visconti, Co-Signori di Milano, Taddeo Pepoli, Signore di Bologna e Luigi (Lodovico I) Gonzaga, Capitano del popolo di Mantova; essi costituirono una Leggi Tutto

L’erinnofilo di Malalbergo: chi lo conosceva?

L’erinnofilo di Malalbergo
Testo di di Dino Chiarini
L’erinnofilia (termine derivato dal tedesco che significa “ricordo”) è sempre stata considerata la “parente povera” della filatelia tradizionale; i collezionisti non si sono quasi mai soffermati su questi “pseudo” francobolli, gli erinnofili, comunemente chiamati “chiudilettera” poiché servivano non ad affrancare le lettere ma a chiudere il foglio scritto e ripiegato su sè stesso, quando ancora non esisteva la busta e non usava più il sigillo in ceralacca. Come ho accennato poc’anzi, questa “etichetta” si differenzia dal comune francobollo perché di solito non ha stampato il valore postale o il valore fiscale, ma molto spesso è dentellato ed ha le dimensioni del “fratello maggiore”. In seguito fu utilizzato anche sulle buste, incollandolo sulla parte posteriore in posizione centrale in modo tale da rappresentare il bollo di garanzia, rassicurando il destinatario che la busta così “sigillata” non era stata aperta e lo scritto non era stato letto da qualche estraneo.

Fece la sua comparsa in Italia nel 1860 in occasione della raccolta fondi per la spedizione del generale Giuseppe Garibaldi in Sicilia ed in seguito in Aspromonte; seguirono poi gli erinnofili con forma triangolare a favore dei terremotati calabresi e siciliani del 1908, poi continuarono a stamparli per tanti altri avvenimenti e manifestazioni importanti.

Le immagini raffigurate riguardavano Leggi Tutto

Dalle cartoline al libro, la storia di un paese

Saluti da… Malalbergo – Presentazione di Gian Paolo Borghi-
Ancora un volume di Giulio Reggiani e Dino Chiarini, infaticabili ricercatori della (e nella) loro terra di pianura, lambita dal “nostro” fiume Reno. Dopo il libro, ancora fresco di stampa, dedicato alla banda di Malalbergo, ecco ora questa loro nuova pubblicazione, che apporta un ulteriore importante tassello documentario a questo loro amato territorio. Portante il titolo Saluti da… Le cartoline illustrate del territorio comunale di Malalbergo, è stata patrocinata dall’Amministrazione comunale, con il contributo della Pro Loco locale e dell’Associazione Culturale Anima Altedi.
Il volume si apre con le efficaci, agili presentazioni di Monia Giovannini e Maura Felicani, rispettivamente Sindaca e Vice Sindaca del Comune di Malalbergo e di Marco Guidi e Gianni Bergonzoni, rispettivamente Presidenti della Pro Loco e di Anima Altedi.
Nella prefazione, Giulio Reggiani espone la metodologia fondante del loro lavoro, che travalica ampiamente gli aspetti localistici, grazie ad approfondimenti di carattere storico, generale e territoriale, e si sofferma con altrettanta attenzione alle immagini, che attestano anche le profonde mutazioni che hanno segnato il territorio comunale con il trascorrere dei decenni.

In una sua nota introduttiva, rivolta in particolare ai nuovi compaesani, Dino Chiarini ricorda le “origini” del volume, la cui base è costituita da una mostra fotografica Leggi Tutto

La storia della ultracentenaria Banda Filarmonica di Malalbergo, in un libro

Giulio Reggiani, Dino Chiarini (soci attivissimi del nostro Gruppo di Studi) ed Enrico Neri (Presidente della Filarmonica) sono gli autori di questo interessante libro, incentrato su La Banda di Malalbergo che, come recita il sottotitolo, vanta una storia ultra-secolare. Monia Giovannini, Sindaca di Malalbergo, nella nota di prefazione, sottolinea opportunamente il ruolo comunitario di questa nota banda, punto di riferimento musicale e associazionistico del suo territorio fin dall’Ottocento.
I risultati della ricerca dei tre autori sono delineati in capitoli (veri e propri saggi, accompagnati da splendide immagini), che scandiscono cronologicamente la storia del Corpo bandistico, dalle origini all’odierna realtà musicale. Come scrive nel capitolo iniziale Giulio Reggiani (La “vecchia” banda), non si conosce una data certa della sua fondazione: tra i documenti raccolti, di epoca preunitaria, risultano comunque tre lettere – datate 1854, 1855 e 1856 – con le quali la banda chiede un aiuto economico al Comune per dotarsi di una divisa e di nuovi spartiti musicali, necessari all’arricchimento dei suoi repertori.

L’ultima data conferma quanto pubblicato nel volume ufficiale Istituti e Società Musicali in Italia. Statistica, stampato nel 1873 dalla Regia Tipografia di Roma, secondo il quale la nascita della banda malalberghese risalirebbe al 1856, promossa e supportata dal Municipio, con 30 bandisti aventi a capo Cesare Brunetti (pagine 54-55).

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Saluti da Malalbergo. Dalle cartoline al libro

Ad Altedo– Auditorium “E. Minghetti”
Sabato 23 settembre 2023, ore 20,45
Una serata particolare fra parole, immagini e canzoni
Presentazione del libro
Saluti da … Le cartoline illustrate del territorio comunale di Malalbergo”
di Giulio REGGIANI e Dino CHIARINI, soci del Gruppo di Studi pianura del Reno
a cura delle Associazioni Pro Loco Malalbergo e Anima Altedi
Relatori: Prof. Daniele Civolani e dott. Gian Paolo Borghi
Moderatore Enrico Grimandi
Il libro è uscito nel giugno scorso, ma a causa di una lunga indisposizione di uno degli autori la presentazione era saltata. Ora che stanno tutti bene, gli autori, con un gruppo di amici, hanno realizzato uno spettacolo, dopo la presentazione, con proiezione di immagini tratte dal libro, una introduzione sull’argomento per ogni argomento trattato (neve, burchielli, foto di gruppo, piazze, etc.) , e verrà cantato un brano musicale inerente al tema trattato.
**Ingresso libero, con buffet finale
Nei giorni scorsi, in occasione della “Sagra dell’Ortica” è stato presentato a Malalbergo un altro libro
“La Banda di Malalbergo – Una storia Ultra-secolare”, scritto da Giulio Reggiani e Dino Chiarini, già noti autori di storia locale, e dal Presidente del Corpo Bandistico, Enrico Neri.

Dissertazioni storico carnevalesche a Malalbergo

Nella serata di Giovedì grasso
16 febbraio 2023 – ore 20,30 – a Malalbergo, palazzo Marescalchi- sala G. Zucchini,
i nostri soci GIULIO REGGIANI E DINO CHIARINI
parleranno di
NARCISO DA MALALBERGO & C.
dissertazioni storico-carnevalesche sulla maschere locali, bolognesi e italiane più conosciute, con aneddoti e filmati. Spazio particolare a “Narzis da Malalberg” arguto fustigatore dei costumi dei potenti, è una maschera della tradizione locale malalberghese, che a modo suo si ispirava ad altre maschere e figure della commedia dell’arte popolare del bolognese, da Bertoldo al dottor Balanzone. Sarà presente come Ospite d’onore il nostro socio Luciano Manini (*) che lo ha per anni interpretato per mantenere viva la memoria, con nuove frecciate satiriche riferite all’attualità, accompagnate dal suono di una antica ghironda.
– Ingresso libero e assaggio di dolcetti carnevaleschi per concludere la serata
Iniziativa patrocinata dalla Pro loco e dal Comune di Malalbergo e dal Gruppo di Studi Pianura del Reno

(*) Luciano Manini, nato a Bentivoglio, attore poliedrico e laureato a 70 anni, è cittadino onorario di Malalbergo ed è già stato qui protagonista alcuni anni fa di una serata speciale a lui dedicata, per celebrare i suoi 70 anni di militanza sul palcoscenico di vari teatri, con un repertorio che va dalla commedia dialettale bolognese a Bertolt Brecht, e, appunto, al Narzis da Malalberg, maschera portata anche oltre i confini provinciali.

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