L’Archivio di Stato di Modena mette gli inventari online

Pubblicazione online degli inventari della Sala studio
Anche l’Archivio di Stato di Modena aderisce alla campagna social promossa dal Mibact, #iorestoacasa, mettendo in rete alcuni prestigiosi e significativi documenti custoditi nei propri Archivi, cosi come hanno fatto i musei con i loro capolavori.​
Da oggi, sul  sito web, sono pubblicati 109 strumenti di corredo e 128 rubriche, indispensabili per consultare il patrimonio dell’Archivio. Si tratta di vero e proprio avvenimento per il nostro Istituto: fino ad oggi l’utenza poteva accedere alle fonti documentarie solamente recandosi in Sala studio per consultare inventari cartacei, rilevanti per la ricerca, ma anche in parte già “storicizzati” in quanto prevalentemente risalenti ai secoli XIX e XX.
Tali fondamentali strumenti cartacei (di varia natura e tipologia: inventari analitici, sommari ed elenchi, alcuni manoscritti, altri redatti in formato dattiloscritto …), saranno ora fruibili da remoto. La loro difforme tipologia ha imposto differenti modi di recupero: per alcuni si è fatto ricorso alla scansione con riconoscimento ottico dei caratteri (OCR), per altri è stato necessaria una trascrizione ex-novo, provvedendo anche a farne opportuna revisione e integrazione. Altri inventari costituiscono invece una nuova opera di descrizione, applicando i corretti metodi archivistici a fondi finora mai descritti.

Il progetto, coordinato da Lorenza Iannacci e Maria Carfì, è stato realizzato con il supporto scientifico di tutto il personale interno, nonché con le collaborazioni dei progetti di Alternanza Scuola-Lavoro attivati con l’Istituto Selmi di Modena e il Liceo Pico di Mirandola, e con i tirocini formativi realizzati nell’ambito delle convenzioni stipulate con l‘Università di Modena e Reggio Emilia, coordinati dalla professoressa Laura Turchi, e con l’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna.
I file oggi pubblicati costituiscono naturalmente solo una parte del vasto corpus di inventari cartacei degli oltre 452 fondi d’archivio custoditi dall’Archivio, per circa 30 km lineari di documentazione, ma è precisa intenzione del Direttore, Patrizia Cremonini, procedere nel progressivo recupero digitale ed informatico di tutti gli strumenti di Sala, per offrirli agli utenti tramite web.

Il poderoso lavoro fin qui svolto doveva essere oggetto di una tavola rotonda in programma mercoledì 11 marzo, nell’ambito del ciclo di conferenze intitolato “L’Archivio si svela. Fonti e strumenti per la ricerca storica”. Purtroppo, i recenti drammatici eventi hanno impedito di dar corso all’incontro. Di contro, ben consapevoli dell’importanza di tali strumenti per tutti coloro che sono dediti alla ricerca storica (storici, studiosi, appassionati di storia locale, scuole, associazioni culturali…) è stata presa la decisione di pubblicare subito tali materiali, rimandando ad altro più consono momento la presentazione pubblica.

In questi giorni così difficili, con il servizio ridotto in applicazione delle disposizioni dei DPCM per il contenimento del Covid-19, anche per reagire ad un vago senso di incertezza e continuare a dedicare il nostro impegno verso lo studio e la valorizzazione del nostro patrimonio, abbiamo considerato opportuno incentivare le nostre risorse professionali nel recupero di altri inventari ancora. Nonostante la chiusura al pubblico, insomma, l’Archivio di Stato di Modena prosegue nel suo lavoro al servizio dell’utenza, per rendere disponibili in formato digitale quanti più strumenti possibili e così agevolare le ricerche sul ricchissimo patrimonio conservato dall’Istituto, in attesa di poterci rivedere tutti presto in Sala studi.

** Ricordiamo anche che oggi è in programma il live streaming solidale L’Italia chiamò: una maratona di 18 ore, dalle 6 a mezzanotte, sul canale youtube MIBACT: http://www.youtube.com/MiBACT

Centinaia di artisti, scrittori, scienziati, economisti, giornalisti ma anche musei, teatri e istituzioni culturali uniti in in una grande maratona di solidarietà a favore della Protezione Civile nell’affrontare l’emergenza Covid-19.