Finale Emilia (MO)
In allegato
è leggibile un articolo di Galileo Dallolio,
pubblicato ne La fuglàra, notiziario del C.A.R.C.
Centro di Attività Ricreative e Culturali di Finale Emilia nel
dicembre 2017.
Il testo è ricco di informazioni sulle
importanti scoperte e attività benemerite in campo sanitario e
culturale, in particolare sull'uso della China nella lotta contro la malaria, svolte da
personaggi dei secoli scorsi originari o residenti a Finale
Emilia, o nell’area modenese circostante, e infine
a Cervia. Ne indichiamo qui solo alcuni titoli o stralci indicativi.
- Antonio
Frassoni (1607- 1680) da Monzone di Pavullo nel Frignano
(Modena)
Cesare Frassoni
nelle sue Memorie del Finale di Lombardia (1778) scrive che
Antonio Frassoni, del ramo frignanese della famiglia, ‘primo
introdusse in Italia l’uso della china-china, ma precisamente nella
nostra Lombardia…. e fu maestro del dottissimo Torti’....
- Francesco
Torti e Bernardino Ramazzini e la medicina nel Modenese
‘Di tutti i
grandi maestri dello Studio medico modenese, due in particolare si
distinsero per il taglio fortemente innovativo che diedero allo
studio di Medicina e per il grande contributo scientifico e
organizzativo che seppero fornire alla Facoltà. Furono figure di
altissimo rilievo e a ragione possono essere considerati i pionieri
dell’insegnamento di Medicina a Modena….
- Morando
Morandi e la china
Carlo Morandi,
frignanese, nipote di Antonio Frassoni, trasferitosi da
Monzone a Finale, dove esercitò la professione medica, era il padre
di Morando….
- Dalla
scoperta del parassita della malaria ad Alberto Missiroli da Cervia
….
Ad Alberto Missiroli, medico e scienziato cervese ‘pioniere
dell’igiene e sanità pubblica in Italia e protagonista della lotta
alla malaria in Italia e nel mondo’, il 14 ottobre 2017 è stata
dedicata una giornata di studio a cura di diverse Istituzioni…..
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Inserito da redazione il Mer, 2018-01-03 05:39
Giovanni
Battista Gigli, detto il ‘Tedeschino’...da Finale. Ricerca di Galileo Dallolio
Invito
il lettore a soffermarsi su questo volto. L’espressione, a mio
parere, è di persona risoluta e sicura, orgogliosa del proprio
talento. E’di un virtuoso di liuto nato a Finale Emilia nel 17°
secolo (è in corso una ricerca sulla data), che faceva parte del
gruppo ristretto di musicisti stipendiati dal Gran Principe
Ferdinando 2° de’ Medici.
La
sua immagine è presente in due quadri che erano nella Villa medicea
di Pratolino, presso Firenze, e ora sono nella Galleria
dell’Accademia**
Di
Gigli , lo storico finalese Umberto Baldoni nel suo Il maestro D.
Innocenzo Gigli, musicista di Finale Emilia nel XVIII secolo, Bologna
1927 ’ lo ricordava con queste parole ‘Pro-zio gli fu
quell’altro Giovanni Battista Gigli, celebre musicista finalese nel
1650, che fu ai servigi prima del G.Duca di Toscana e poi di quello
di Modena dal 1669 al 1689. Dal quale è certo ha ereditato il genio
musicale, se nessuno raggiunse nel suo tempo la fama, cui era salito
sì preso il nostro protagonista.’ Ma è
stato la ricerca in corso da parte del prof. Davide Rebuffa, noto
liutista e musicologo del Centro Studi Piemontese di Musica Antica
, che ha permesso di approfondire la conoscenza di questo nostro
concittadino .Davide
Rebuffa è ' autore del primo libro sulla storia del liuto (L'Epos,
Palermo, 2012) che, unico per ampiezza divulgativa e dettaglio
documentario, si pone come saggio di riferimento internazionale per
la conoscenza e lo studio di tutti gli strumenti appartenenti alla
famiglia del liuto e delle loro trasformazioni organologiche.
(medioevale, rinascimentale e barocco) svolgendo attività di
ricerca, concertistica e didattica ed allestendo mostre di strumenti
antichi’.
Nella
citazione presente sul Grove Dictionary of Music and Musicians cioè
la più completa ed accreditata fonte sulla musica occidentale
vediamo che GB Gigli ha un posto nella storia della musica “born
Finale Emilia; d ?Florence, after 1692). Italian composer. No
biographical links with Germany have been found to explain his
nickname, ‘Il Tedeschino’, so it may simply have described his
personal appearance. He was in the service of Grand Duke Ferdinando
III of Tuscany in Florence when he published Sonata da chiesa e da
camera a 3 strumenti, col basso continuo per l'organo op.1 (Bologna,
1690), which he described as ‘an immature part of my early
composition’. He may also have worked at Modena for the Este
family, since two oratorios (S Caterina and S Genovefa Palatina), six
trio sonatas and one cantata for solo voice with continuo survive in
manuscript in the library there (I-MOe). Four pieces are also
included in a 17th-century manuscript collection of arias and
cantatas (in I-Bc), and he appears to have written a sacred history,
La libertà prodigiosa (Florence, 1692).
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Inserito da redazione il Lun, 2017-08-28 07:05
1-Il
‘trionfo del mercurio’ : una vicenda che ha riguardato anche
Finale
Partendo
dall’evento che ha dato a Finale il singolare primato di essere il
luogo dove, per la prima volta in Italia, si sia fatto, nel 1689, un
processo per inquinamento atmosferico dovuto alla produzione di
‘solimato di mercurio’, credo sia utile farsi un’idea di un
prodotto che ha avuto una larga diffusione nella pratica medica e
che è ancora citato nei prontuari e nei repertori dei termini medici
del 1960. (1)
Ricordo
che il processo si è concluso con l’assoluzione dei produttori ,
ma ha messo in moto una serie di eventi che meritano di essere
studiati. Mi riferisco all’amicizia fra Ramazzini e Leibniz ,
coinvolti entrambi nel processo per un atto di cortesia, e al
‘contributo di Leibniz alla fortuna europea del De morbis
artificum’. Il libro sancisce la nascita della medicina del lavoro
con ben 60 schede di malattie collegate a diversi mestieri e
Francesco Giampietri , nel suo saggio ‘L’erudito di Hannover e il
medico dei villani. Leibniz, Ramazzini e la nascita della medicina
sociale (2) spiega come ‘l’istituzione della medicina sociale sia
stata anche l’effetto di un’amicizia modenese’.
Il
mercurio era entrato nella farmacopea di speziali, medici e ospedali
già dal 16° secolo. Nel registro dei medicamenti dell’ Ospedale
Sant’Agostino di Modena (3) sono presenti ‘ metalli (acciaio
limato..), minerali (antimonio, argento vivo, cinabro).’ Insieme
all’Ospedale di Santo Spirito di Finale , che aveva iniziato la sua
attività nel 1688 (4), li possiamo immaginare entrambi clienti dei
fratelli Sarfatti .
2-‘Virtuosa
gara iatro-chimica’
Nei
Consulti medici di Morando Morandi pubblicati a Venezia nel 1759 si
legge ’ Il mercurio è il massimo dei rimedj, e non fassi gittar
polvere negli occhi a’più creduli, allora quando da cert’uni
contr’esso si sclama; tuttavolta non bisogna spignerlo più oltre
della sua portata, se vuolsi vedere la sua forza (p.50) . Come si
vedrà in seguito , la vicenda finalese è citata come ‘virtuosa
gara iatro-chimica’dove, sembra di capire, fosse sottintesa la
questione delle cura con la chimica, che si andava sviluppando tra
ostacoli e consensi. Per citare due esempi fra i tanti , nel 1677
Carlo Lancilotti (5), chimico modenese che lavorava presso la Corte
estense, era favorevole e l’accademico Roberto Gherardi nel 1751 (6)
era contrario.
3-Il
‘solimato o sublimato di mercurio’ cos’è?
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Inserito da redazione il Mer, 2016-12-14 08:24
SABATO 12 DICEMBRE alle ore 16.00 a Finale Emilia presso la Sala consiliare – MAF, viale della Rinascita 2
Presentazione del libro "Simboli di una Comunità. I caratteri identitari di Finale Emilia dagli Estensi a oggi" realizzato grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola, con il coordinamento del Gruppo Studi Bassa Modenese
Il volume, curato da Mauro Calzolari e Francesca Foroni, è frutto di un lavoro multidisciplinare che riguarda aspetti urbanistici, architettonici, artistici e culturali, secondo un percorso tematico e cronologico che ha condotto a risultati in buona parte inediti.
L'assessorato alla Cultura del Comune di Finale per la presentazione del libro ha organizzato tre appuntamenti che si terranno al MAF.
- Sabato 12 dicembre alle ore 15.30 interverranno, dopo il saluto del sindaco e delle autorità, Gian Luca Tusini con "Lo stemma civico di Finale Emilia - Appunti sul Libro d'oro della Comunità di Finale Emilia", Marcello Toffanello "Il patrimonio artistico e il culto dei santi Giovanni Nepomuceno e Zenone" e Matteo Ruini con Vincenzo Vandelli "Il Palazzo del Pubblico".
A conclusione della presentazione si terrà un momento conviviale e ai presenti verrà donata una copia del volume.
- Il secondo incontro è in programma martedì 15 dicembre alle 20.45 con Galileo Dallolio "La cultura e la memoria di una Comunità: Cesare Frassoni", Mauro Calzolari "Le Memorie del Finale di Cesare Frassoni (1752 e 1778)" e "La Chiesa della Comunità. Documenti per la storia edilizia del Duomo di Finale Emilia dal 1373 al 2002".
- Ultimo appuntamento martedì 22 dicembre sempre alle 20.45 con Alessandro Pisa "La Comunità e il suo fiume", Gian Luca Bonfatti "La torre civica" , Paolo Tollari "Le campane civiche" e Pierpaolo Bonacini con Alberto Calciolari "La terra del Finale: statuti e istituzioni locali nella cornice degli Stati estensi e Lo Statuto di Finale. Tradizione manoscritta e trascrizione di brani dai codici esistenti".
http://www.comunefinale.net/finale-notizie/news/item/2262-i-simboli-della-comunita-di-finale-sabato-12-dicembre-la-presentazione.htm l
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Inserito da redazione il Gio, 2015-12-03 07:50
Bernardino
Ramazzini (Carpi,
3 novembre 1633 – Padova, 5 novembre 1714)
è stato un medico
e scrittore italiano.
Proveniente
da una modesta famiglia di Carpi,
viene avviato agli studi di medicina all'Università di Parma, dove
si laurea nel 1659. Ramazzini inizia l'esercizio della professione
medica nel ducato di Castro, a quel tempo trascorso da continui e
feroci atti di violenza, a causa del conteso dominio territoriale tra
la parmense famiglia dei Farnese ed il papato. Nel 1680, dopo la
definitiva annessione del Ducato di Castro al Patrimonio di San
Pietro, Ramazzini torna alla nativa Carpi ed inizia a professare
nella città di Modena. Ben presto la sua fama di medico capace e di
grande esperienza, nonostante la giovane età, arriva alla conoscenza
del duca Francesco II d'Este che lo vuole nella sua Università, da
egli appena rifondata, per ricoprire una delle due cattedre di
matematica (l'altra andrà a Francesco Torti). La sua fama cresce e
varca i confini del Ducato di Modena, fino ad arrivare alla
prestigiosa Università
di Padova che, nel 1700,
gli offre il posto di aggiunto alla cattedra di medicina.
Ogni
possibilità di ritorno a Modena di Ramazzini viene impedita dalla
situazione d'instabilità causata, dopo la morte di Carlo II, dalla
guerra di successione spagnola che coinvolge il ducato estense.
Ramazzini decide di restare nella università patavina, continuando
l'ampliamento della sua monumentale opera che, per oltre due secoli,
resterà il principale punto di riferimento per lo studio
epidemiologico delle malattie professionali e verrà tradotta in
moltissime lingue.
Nel 1708 riceve la titolarità unica della
cattedra di medicina a Padova.
L'intenzione di Ramazzini è quella
di confrontare le proprie teorie con gli eminenti colleghi padovani e
di riuscire a dare alle stampe il suo
trattato "De
morbis artificum diatriba"
che, infatti, viene pubblicato a Padova nello stesso
anno.
Quest'opera,
primo
studio nella storia della medicina sulle malattie professionali, è
considerata l'atto fondante di quella che oggi viene chiamata
medicina
del lavoro.
Ramazzini prese in esame ed analizzò il contesto delle condizioni di
lavoro e delle malattie da esse derivanti, di un elevato numero di
mestieri (40 - 50) e, inoltre, descrisse i possibili rischi per la
salute correlati ad ogni lavoro e i loro possibili rimedi. Oltre a
ciò prese in considerazione, integrandole con i dati già ottenuti,
le condizioni climatiche in cui questi lavori erano o potevano essere
svolti. La relazione tra rischi e malattia osservata ha anticipato
l'attuale metodo scientifico, ancora oggi utilizzato, basato su studi
epidemiologici.
I resti di Bernardino Ramazzini riposano nella
chiesa della Beata Elena, a Padova.
A
lui è dedicato l'Ospedale di Carpi. Inoltre è dedicato l'Istituto
Ramazzini ONLUS di Bologna,
con
sede operativa e laboratori al Castello di Bentivoglio
, che si occupa di ricerca sui tumori e sui rischi cancerogeni di
origine ambientale e professionale.
Testo tratto da
http://it.wikipedia.org/wiki/Bernardino_Ramazzini
***Segue
altro articolo di Galileo
Dallolio con
altri particolari sulla sua attività e il suo rapporto con Finale
Emilia
Scritto in Bentivoglio | Biografie | Finale Emilia (MO)leggi tutto | letto 1569 volte
Inserito da redazione il Sab, 2015-01-10 16:13
Finale
… quella bellissima Terra, da paragonarsi a una Città..”
Bernardino Ramazzini (Carpi
1633- Padova 1714)
* Articolo di Galileo Dallolio per il mensile finalese ‘Piazza
Verdi’ di Finale Emilia, dicembre 2014), con stralci da corrispondenze e citazioni
- Su
“Bernardino
Ramazzini
. Profilo
ed Eredità di un innovatore della Scienza Medica”
il 5 novembre 2014 si è svolto all’Accademia di Scienze Lettere e
Arti di Modena , una Giornata di studio a 300 anni dalla morte.
Aperta dal Presidente dell’Accademia Ernesto
Milano,
e dal Presidente della Sezione di Scienze Fisiche Matematiche
Naturali Marco
Sola
la Giornata ha visto la partecipazione di Giuliano
Franco (Unimore),
Francesco
Carnevale (Università
di Firenze), Berenice
Cavarra
e Umberto
Muscatello
(Unimore) Silvia
Marinozzi,
(Università Sapienza di Roma), Carmelo
Elio Tavilla
(Unimore) , Mario
Umberto Lugli
(Accademia Nazionale di Scienze, Lettere e Arti di Modena), Alberto
Tampieri
(Unimore) . Gli interventi hanno approfondito e illustrato la figura
dello scienziato (che fu socio fondatore dell’Accademia
dei Dissonanti ora
Accademia
di Scienze Lettere e Arti)
e hanno messo in luce lo status odierno della Medicina del lavoro,
che vede in Ramazzini il suo grande iniziatore . In questa sede e per
i lettori di Piazza Verdi, accenno ad alcune informazioni su
‘Ramazzini e Finale’già presenti peraltro in Sigilli
di eternità di
Maria Pia Balboni
(l’incarico
di fornire le iscrizioni delle epigrafi ebraiche più belle del
Cimitero ebraico di Finale a Magliabechi)
e in Finale
Emilia Mille anni di storia di
Mons. Ettore Rovatti dove è illustrato il caso di inquinamento da
vapore di vetriolo, avvenuto a Finale nel 1689 , forse il primo
ufficialmente noto, per il quale ‘furono
interpellati B.Ramazzini e Goffredo Leibniz (allora a Modena)’
o come lo chiama lo storico della medicina Giorgio Cosmacini’ il
primo caso di nube tossica di origine industriale inquinante l’aere
padano’.
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Inserito da redazione il Ven, 2015-01-09 16:20
Il concetto di
Repubblica letteraria in Ludovico Antonio Muratori e un accenno
all’Accademia dei Fluttuanti di Finale Emilia
(Testo di Galileo Dallolio)
Nella circolare inviata
del 1704 a centinaia di destinatari in Italia , con lo pseudonimo
di Lamindo Pritanio, Ludovico Antonio Muratori (che
aveva 32 anni) auspicava che le Accademie esistenti si collegassero:
“con lo scopo di
restituire in Italia al loro primo splendore, anzi illustrate
maggiormente le lettere, …. destare gl’ingegni tuttavia
dormigliosi e accrescere coraggio e stimoli a chi già veglia e
corre” ….
“Perfezionare le arti
e le scienze col mostrarne, correggerne gli abusi e coll’insegnare
l’uso del vero”...
“Eleggere protettori
e ministri convenevoli di questa ideale repubblica, troncar le strade
all’ambizione, all’invidia e spezialmente alle brighe di coloro
che senza merito vogliono entrar a parte dei titoli ed onori, che
debbono essere solamente riserbati ai degni cittadini di questa
repubblica” …
“Liberarsi di novizi,
o poetastri, o cervelli fievoli, o sfaccendati (e offrire) la
scranna a scienziati veterani”...
in Primi disegni
della repubblica letteraria d’Italia esposti al pubblico
- Fabio Marri,
presidente del Centro Studi Muratoriani, scrive “ nel
1703 lancia l'idea di una Repubblica letteraria d'Italia, nella quale
propone progetti comuni di ricerca storica, di rinnovamento
scientifico (secondo il metodo di Galileo e del suo amico Newton,
ancora guardati con sospetto dalla Chiesa ufficiale) e di adeguamento
alla filosofia, ai metodi di indagine conoscitiva che stavano
prendendo piede in Europa (da Cartesio agli empiristi inglesi come
Newton e Locke)” in Muratori
e l’idea di Nazione italiana.
- L’Accademia dei
Fluttuanti di Finale Emilia
In questo contesto
l’Accademia dei Fluttuanti di Finale Emilia faceva la sua
parte. Era collegata a diverse Accademie quali L’Accademia
delle Scienze di Bologna , l’Accademia dei Ricovrati (oggi
Galileiana) di Padova e l’Accademia di Scienze Lettere e Arti di
Modena (già Accademia dei Dissonanti) , attualmente vive ,
ben organizzate e ricche di iniziative.
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Inserito da redazione il Lun, 2014-09-22 08:54
-“Donne giovani,
avvenenti, e gioviali” (Raccolta
di citazioni storiche di Galileo Dallolio
1-“Borso
d’Este , avendo ricevuto dall’imperatore Federico 3° d’Asburgo
il titolo di Duca nel 1452, ..incamminato egli a compiacenza de’
sudditi, a visitare ogni parte del suo Dominio, giunse acclamatissimo
a Finale, e vi fu di ritorno dopo il lieto suo giro. Molti furono i
segni di giubilo, con cui nell’andare, e nel ritornare fu egli qui
accompagnato secondo la costumanza di que’ tempi. Ed una in
particolare quella essendo di aversi una certa professione di Donne
giovani, avvenenti, e gioviali, che nella pubbliche, e private
allegrezze, e ne’ più lieti accompagnamenti, danzando, cantassero
con cembali alla mano graziose cantilene; così da buon numero di
queste , che dicevansi Raine venne sempre ne’ viaggi trattenuto;
come lo fu anche per quanto si scorge, indi l’anno 1469”.
(pag.46 Memorie del Finale di
Lombardi di Cesare
Frassoni , in seguito, a pag.51 Frassoni
scrive che le indicate Donne cantanti lo scortano fino alla
Mirandola)
2- Ci si può
fermare all’ informazione, insolita e curiosa, che a Finale,
nel 15° secolo, esistesse una professione fondata sul cantare ,
suonare e danzare in pubblico. Attraverso il libro ‘La
musica a Ferrara nel Rinascimento’ di L.Lockwood, Il
Mulino 1987 e mi sono venute in mente alcune idee.
Guardiamo le date: dal
1393 al 1505 a Ferrara governano Niccolò 3°, Leonello, Borso ed
Ercole 1°.
E’ un periodo che vede
nascere la bellezza e la ricchezza della Ferrara rinascimentale.
Sono diversi i fatti importanti : la nascita dello Studio (nel
1391), la presenza di Leon Battista Alberti , Pisanello, Piero della
Francesca, Mantegna, Cosmè Tura, Francesco del Cossa, Ercole de'
Roberti, Lorenzo Costa di Guarino Veronese che insegnò a
Ferrara dal 1430 al 1460, il Concilio di Ferrara (per
un anno) del 1438 (‘la sera del 16 gennaio 1439 accompagnato dal
Marchese, e da diversi Cardinali, il Pontefice Eugenio 4° che per
oggetto di peste, e di altra prudente riflessione, levò da Ferrara
il trasportatovi Concilio’ alloggiò nella Rocca di
Finale, Frassoni pag.44 Memorie del Finale) ,
l’addizione erculea di Biagio Rossetti del 1492
(Palazzo dei Diamanti ecc.) e infine nel 1505 : Ludovico
Ariosto aveva 31 anni, Dosso Dossi 19 e il
Garofalo 24.
Si ha un’idea di tutto
questo visitando Ferrara o leggendo libri quali ‘Saper
vedere l’urbanistica. Ferrara di Biagio Rossetti, la prima città
moderna europea’ di Bruno Zevi, Einaudi 1960
e Officina Ferrarese, Sansoni ed. 1955 di Roberto
Longhi .
3- Finale in
quell’epoca è governata da Podestà di nomina estense e in
quei 112 anni di splendore ferrarese ben 74 sono i nobili ferraresi
che assumono tale incarico . Tornando al libro di Lockwood (
che all’epoca era presidente dell’American Musicological
Society) ecco altri spunti relativi alla musica :
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Inserito da redazione il Lun, 2014-09-22 08:25
Giovanni Battista
Vicini, Carlo Goldoni e Ludovico A.Muratori : quasi un fatto di
cronaca (Testo di Galileo Dallolio).
Giovanni Battista
Vicini nell’elenco degli Accademici Fluttuanti di
Finale Emilia è descritto come Professore di Poesia Italiana
nel Collegio de’ Nobili di San Carlo di Modena . Nell’Accademia
dei Dissonanti di Modena, dove era aggregato, si legge che ’Nato
a Finale nel 1709 e morto a Modena nel 1782. Abate, appartenente
all’Arcadia, poeta primario di Corte e storico di Correggio. Alcuni
suoi scritti in versi sono ricordati dal Tiraboschi. Appartenne alla
Colonia Erculea dell’Arcadia con il nome di Filidoro Meonidese’.
Un tranquillo professore,
parrebbe. Salvo che un testimone d’eccezione , Carlo Goldoni,
assiste ad una scena molto particolare , attraverso la quale e per
quanto poi si leggerà in L.A.Muratori, Vicini appare una
personalità molto diversa.
“In mezzo a una
grande folla vidi un patibolo alto cinque piedi, sul quale stava un
uomo a testa scoperta e con le mani legate: era un abate, che
conoscevo, letterato assai illuminato, celebre poeta, conosciutissimo
e stimatissimo in Italia: era l’abate G..B..V..Un prete teneva in
mano un libro; un altro interrogava il paziente, il quale rispondeva
con alterigia; gli spettatori battevano le mani e lo incoraggiavano;
i rimproveri aumentavano, l’uomo oltraggiato fremeva. Non potei
resistere oltre; me ne andai pensoso, scosso, stordito;
immediatamente fui assalito dai miei vapori; rincasai, mi chiusi in
camera, immerso in tristissime riflessioni, umiliantissime per
l’umanità. ‘Gran Dio!’ dicevo tra me, a che cosa non siamo
esposti in questa breve vita che siamo costretti a trascinare? Ecco
un uomo accusato d’aver tenuto discorsi scandalosi a una donna che
era andata a confessarsi. Ma chi l’avrà denunciato? E’ stata la
donna medesima. Cielo! Non è dunque punizione sufficiente essere
disgraziati?” (Carlo Goldoni,Memorie
, Rizzoli BUR 1993, pag.106)
- Nel libro dei Processi
del tribunale dell’inquisizione di Giuseppe Trenti, si
legge che Giovanni Battista Vicini è stato processato per
proposizioni ereticali negli anni 1747, 1760, 1776, 1778.
- Ludovico Antonio
Muratori , ed è probabile che si stia
riferendo alla scena vista da Goldoni, scrisse al cardinal Fortunato
Tamburini a Roma il 20.10.1747 ‘Intenderà
vostra Eminenza quanto è avvenuto del Vicini, detenuto qui dal Santo
Uffizio. Mi ha fatto orrore l’ultima sua pazzia, per cui il veggo
perduto. Gli ho fatto più prediche: poco ne ha approfittato
.Finalmente avrebbe col tempo potuto sperare indulgenza: ha rovinato
tutto. Noi perderemo uno dei nostri migliori ingegni in belle
lettere’.
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Inserito da redazione il Lun, 2014-09-22 08:00
A
Modena, presso Orto botanico, Serra Ducale Viale
Caduti in Guerra n.127
Venerdì
12 settembre 2014 dalle ore 19.30 alle 23.00,
vernissage
della mostra di Giancarlo Pradelli
MIRABILIA
Architetture
e luoghi di pianura
La
mostra è a cura del Laboratorio "Ricerca Emilia"
(Matteo Agnoletto, Lea Manzi, Chiara Zavatta), unità di lavoro del
Dipartimento di Architettura dell'Università di Bologna
impegnata nei territori colpiti dal sisma.
La
mostra, dedicata a tutti i cittadini finalesi, intende cogliere i
frammenti postumi di un territorio, sopravvissuti alle devastazioni
della contemporaneità.
I
monumenti, la campagna, le opere d’arte superstiti della bassa
pianura annunciano il fascino e la gloria di questi luoghi, la
riscoperta del rapporto originario tra l’architettura, la terra e
il fiume. Le fotografie in bianco e nero di Giancarlo Pradelli
si soffermano sul centro estense di Finale Emilia
per testimoniare la particolare bellezza della provincia emiliana:
ambiti sospesi tra una forte trasformazione subita negli ultimi
cinquant’anni che ha cancellato l’identità ancora viva e
travolgente delle tracce dell’architettura e della natura.
La
mostra sarà visitabile fino a domenica 14 settembre con i seguenti
orari:
-venerdì
12 settembre 10-23 - sabato 13 settembre ore 10-01 domenica 14
settembre ore 10-21
*
Iniziativa realizzata, nell'ambito del Festival di filosofia , con
la collaborazione di: Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola e
PI. CA. Holding
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Inserito da redazione il Mer, 2014-09-10 14:57
A
Finale Emilia in
occasione della GIORNATA
EUROPEA DELLA CULTURA EBRAICA, iniziative
dedicate alla
DONNA
SAPIENS La figura femminile nell'Ebraismo
Programma
-
Domenica 14 settembre 2014 Ore 10.00 - 11.00 e 16.00
- Vicolo Gozzi, 1
Visite
guidate al cimitero ebraico a cura degli studenti del Liceo
Scientifico "M. Morandi"
Ore
11.30 Visita guidata al ghetto ebraico (ritrovo nell’area
antistante l’Osteria “La Fefa” via
Trento Trieste 9/C)
Ore
13.00 Osteria “La Fefa”, via Trento Trieste 9/C
Pranzo
ebraico. Degustazione di piatti della tradizione ebraica
(per informazioni e prenotazioni 0535 780202)
ore
17.30 SALA POLIVALENTE – MAF viale della Rinascita, Finale
Emilia
Conversazione
con Raffaella Mortara,vicepresidente del centro di
Documentazione Ebraica
Contemporanea:
Da
Sarah a Rita Levi Montalcini: la figura femminile nell'Ebraismo
ingresso
libero e gratuito
**
Inoltre: Ore 9.30 - 12.30 e 15.00 – 18.00 Apertura al pubblico del
Museo del Territorio (con sezione ebraica) (primo
piano dell’autostazione,) con Ore 16.00 Visita guidata
al Museo del Territorio
***
Per informazioni: Associazione Alma Finalis:
info@almafinalis.it tel
0535 92341
Biblioteca
"G. Pederiali":
biblioteca@comune.finale-emilia.mo.it
tel 0535 788331
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Inserito da redazione il Gio, 2014-09-04 04:58
Domenica
30 marzo 2014 a
Finale
Emilia
Inaugurazione
del MAF-
MultiAreaFinalese, Viale
della Rinascita, nei
pressi del Nuovo
Polo Scolastico
A
poco meno di due anni dal drammatico terremoto di maggio 2012, Finale
Emilia riapre le porte alla cultura con una nuova e modernissima
biblioteca
che il 30 marzo verrà intitolata allo scrittore
finalese Giuseppe Pederiali.
La
nuova biblioteca ospita anche l'archivio
storico,
uno dei più ricchi della Provincia di Modena, dedicato allo storico
cittadino Cesare
Frassoni.
Nei
nuovi spazi, realizzati nei pressi del polo scolastico dedicato alle
scuole medie ed elementari, trovano posto anche gli uffici
Scuola, Servizi Sociali e Cultura,
oltre a una sala
polivalente
che in attesa del recupero del Municipio di piazza Verdi verrà
utilizzata per le sedute del Consiglio Comunale.
* Maggiori
informazioni sull'iniziativa sono leggibili sul sito
http://www.nuovosito.comunefinale.net/
http://www.nuovosito.comunefinale.net/index.php/finale-notizie/news/item/437-il-maf-guarda-al-futuro-ma-protegge-il-passato
** Il
programma della inaugurazione è leggibile su
http://www.nuovosito.comunefinale.net/images/PDF/MAF%20programma%20definitivo.pdf
Scritto in Finale Emilia (MO)leggi tutto | letto 1143 volte
Inserito da redazione il Lun, 2014-03-24 16:36
C'era un legge regionale, la n. 45 del 1994, che veniva incontro a un desiderio di valorizzazione e di diffusione degli idiomi locali nei più
svariati aspetti in cui essi si manifestano. L’idea che i lessici,
le parlate, i sistemi gergali e dialettali facciano parte a pieno
titolo del patrimonio culturale trovava così nella normativa
regionale una ulteriore doverosa conferma. “I dialetti non sono un
bene archeologico che occorre scoprire... né sono un dato
immutabile. I dialetti sono vivi e si evolvono gradualmente. Ed è
proprio su questa convinzione e dunque sull’accento posto
sull’intreccio tra eredità del passato e realtà quotidiana in
movimento che ha preso vita la legge ”. Così scriveva Ermanno
Vichi (insegnante e politico riminese) che apriva il numero di IBC
(Istituto Beni Culturali) informazioni del 1996, contenente il
dossier dedicato alla legge sui dialetti.
Dopo
vent’anni questa legge è stata cancellata con comunicazione sul
Bollettino della Regione Emilia Romagna del 20/12/2013 ed è
rientrata tra le decine di leggi regionali che sono state abrogate
dall’assemblea legislativa in un’opera di semplificazione
normativa che ha sfoltito molte leggi superate e datate, e questo, al
momento senza spiegazioni ufficiali da Bologna. Abrogazione che ha scandalizzato
tante persone di cultura che hanno già espresso il loro dissenso.
«La
legge – scrive lo scrittore ravennate Eraldo Baldini - prevedeva
la tutela non solo della lingua, ma delle tradizioni e delle culture
popolari. D'ora in avanti non ci saranno più fondi né per le
ricerche, né per nient’altro che riguardi questi temi. Io credo
che da Ravenna,oltretutto candidata a capitale europea per la cultura
2019, molte voci critiche istituzionali si alzeranno".
Questo ed altro è scritto nella relazione di un consigliere comunale di Finale Emilia, Laura Lodi, che ha presentato in Comune una interpellanza con appello perchè tutto il Consiglio comunale esprima il forte dissenso suo e delle Associazioni culturali locali contro la abrogazione di quella legge del 1994, intitolata “Tutela
e valorizzazione dei DIALETTI dell’Emilia Romagna”. E chiede l"’impegno
dell’ASSEMBLEA LEGISLATIVA della Regione Emilia Romagna ad
annullare l’abrogazione della legge regionale 45/94 e a sollecitare
l’ANCI affinché inviti i Comuni italiani ad adottare misure atte a
favorire e sostenere tutti gli strumenti di diffusione del dialetto...".
C'è già stata ad una vera e propria mobilitazione di studiosi e
associazioni (ma poco pubblicizzata...), nonché una conferenza stampa tenuta in Regione
presso la sede dei Verdi lo scorso 12 gennaio (Galletti, il relatore
del 1994 e Bellosi, che stese la legge dal punto di vista tecnico),
l'Assessore Mezzetti ha promesso di proporre una nuova legge,
aggiornata. I gruppi presenti si sono dichiarati soddisfatti.
Occorre
però mantenere la mobilitazione affinché il tutto non finisca nel
dimenticatoio...
* In allegato, la relazione completa della consigliera Laura Lodi
Scritto in Finale Emilia (MO) | Linguistica e dialettileggi tutto | letto 1438 volte
Inserito da redazione il Mer, 2014-01-22 06:56
La
Biblioteca Ileana
Ardizzoni di
Casumaro (frazione di Cento)
per
la serie Incontri
con amici scrittori,
- Venerdì 24 gennaio 2014 ore 21,
Maria Pia Balboni presenterà
il suo libro
"Bisognava farlo. Il
salvataggio degli ebrei internati a Finale Emilia"
Il libro è dedicato alle tragiche vicende di dieci ebrei internati a
Finale durante l'ultima guerra e aiutati da alcuni generosi finalesi,
che si sono adoperati a loro rischio e pericolo per salvare la vita a
queste persone ingiustamente perseguitate.
Bisognava farlo nonostante il rischio concreto di esporsi a pesanti
rappresaglie.
Il
libro racconta con dovizia di particolari le vicende di queste
disgraziate famiglie e l'azione generosa di alcuni concittadini, tra
cui il compianto Berto Ferraresi, la famiglia
Baruffaldi e il partigiano Fausto Testi. Essi
ed altri collaborarono con il sacerdote don
Benedetto Richeldi,
che è stato insignito del titolo di
Giusto tra le Nazioni per
il suo operato.
Sono tutte persone che vanno giustamente collocate tra i giusti
dell'umanità ed è importante che non si perda la memoria del loro
coraggioso e fulgido esempio. Anche nei momenti più tristi dolorosi
e bui, brilla comunque la luce della speranza nei comportamenti delle
persone buone.
- Venerdì 24 gennaio alle 20,45
nel Teatro comunale di Castello d'Argile.
DEDICATO AD ATHOS STANGHELLINI
(nato a Castello d’Argile 9/1/1925 e morto a Gusen, sottocampo
di Mauthausen, 26/4/1945)
Nell’occasione verrà proiettato il video prodotto dall’A.N.E.D.
di Bologna
“La nostra storia della
memoria” (30 min.)
Presentazione
a cura di Fabrizio Tosi volontario
dell’A.N.E.D. di
Bologna
con il Patrocinio del Comune
di Castello d’Argile
- Lunedì 27 gennaio a
Cento,
presso la Rocca serata dedicata a
Cento e il Porrajmos.
La Rocca ed i Rom, una pagina di storia dimenticata.
- ore 18
Svelamento della targa-ricordo dei rom rinchiusi per motivi razziali.
Intervento di Alessandro Landi dell'associazione
Sucar Drom
- ore 19 Concertio aperitivo “La
musica dei gitani”
con il Gruppo
Impetus Flamenco Quintet,
chitarra, canto, percussioni e danza flamenca.
- Lunedì 27 gennaio ore 21,
a
Renazzo (frazione di Cento) nella Sala
polivalente Parrocchiale la
proiezione del film "Train de Vie",
a cura del Circolo
culturale Amici della musica, dell'Istituto comprensivo 3 e
del Comune di
Cento
- Mercoledì 29 ore 19, a Cento presso Casa Pannini,
Corso Guercino 74, Consiglio comunale straordinario con
intervento dello storico
Davide Guarneri
su "Cento e il Porrajmos"
Scritto in Castello d'Argile | Cento (Fe) | Finale Emilia (MO)leggi tutto | letto 1187 volte
Inserito da redazione il Mar, 2014-01-21 08:51
Mario Mondadori e la
campagna
Articolo
di Maurizio Goldoni,
pubblicato
su Piazza Verdi ,
Finale Emilia novembre
2013
Mario Mondadori se n’è
andato. Dopo aver raccolto per anni le testimonianze di una civiltà
contadina dalla quale avremmo ancora molto da imparare, dopo aver
girato col suo furgoncino per le piazze a portare in giro le
testimonianze di un passato ormai quasi remoto – attrezzi agricoli,
utensili, fotografie – è tornato alla terra che ha sempre
celebrato.
Ho avuto modo di frequentarlo per lavoro, dato che mi ha
commissionato molti servizi, tutti riguardanti quella che era
diventata una passione intensissima. Aveva sempre fretta, gli veniva
un’idea e la voleva veder realizzata subito, ma quando gli facevo
notare che certi tempi erano indispensabili cercava di metter freno
all’impazienza. Posso dire che si fidava di me; ed era un ottimo
pagatore. Ex casaro, attività di cui parlava spesso con orgoglio, mi
fece fotografare il caseificio di Pavignane, ora chiuso, e una stalla
di Massa Finalese, poiché era l’ultima in funzione e presto
avrebbe chiuso l’attività.
Deciso, tenace fino alla testardaggine,
a volte addirittura mistico e piuttosto criptico nelle pagine che,
negli ultimi anni in cui era autosufficiente, faceva scrivere e
fotocopiare e che distribuiva a negozi, passanti, amministrazione
comunale, Mario ha sempre desiderato un posto dove esporre le sue
cose e far da cicerone, posto che non ha mai ottenuto; un errore
dell’amministrazione di allora. Di qui l’autopromozione, col suo
geniale furgoncino Fiat. Confido che tutto il materiale che ha
pazientemente raccolto negli anni, spesso più unico che raro, non
vada disperso.
Fin qui quello che avevo
scritto su Mario, e che non ho mandato subito a Piazza Verdi. Nel
frattempo altri due interventi lo hanno ricordato, e allora, per non
cestinare il mio ricordo di questo finalese, colgo l’occasione per
allargare appena un po’ il discorso.
La
passione di Mario Mondadori è diventata poco alla volta una forma di
vita – altri direbbero una mania – ma dietro ogni ossessione c’è
un desiderio, anche solo di cambiamento. Per molti “il ritorno alla
terra” è una pia intenzione, o magari un’utopia, anche se negli
ultimi anni sono numerose le pubblicazioni riguardanti la
“decrescita”, il “downshifting” e filosofie simili, e c’è
nell’aria il desiderio di un ritorno ad una vita meno frenetica,
più vicina alla terra, slegata per quanto possibile dal meccanismo
lavoro-acquisto.
Scritto in Biografie | Finale Emilia (MO)leggi tutto | letto 1540 volte
Inserito da redazione il Gio, 2014-01-09 07:08
Premessa:
Articolo di Galileo Dallolio già pubblicato sul periodico locale
Piazza Verdi
alla
fine del 2012 (anno del centenario della scomparsa) dedicato ad
Edmondo Solmi
iniziatore
degli studi leonardeschi in senso storico-critico in Italia. La sua
biografia su Leonardo (ripubblicata
nel 2013 da Perrone, Roma) fu scritta nel 1900,
tradotta in tedesco nel 1908 e apprezzata, citata
(e presente nella sua biblioteca) da parte di
Sigmund Freud (
scrivendo in
Google Freud
Solmi viene fuori il Museo
Freud di Londra
e il libro).
- Edmondo Solmi, Finale Emilia
1874-Spilamberto 1912, l’occasione per un Centenario.
Ai ‘Fratelli Solmi uomini di
cultura’ Il Comune di Finale nel 1965 ha dedicato
una strada. Su Arrigo Solmi (1873-1944) - professore
di diritto , rettore dell’Università di Pavia, Ministro, Senatore
- ha parlato Italo Spinelli in un bel Coriandolo su Piazza
Verdi. Edmondo Solmi io l’ho conosciuto
attraverso una citazione presente in Album Finalese a cura di
Gianluca Borgatti con nota introduttiva di Stefano
Marchetti (Collezioni Modenesi ed.)
’Un piccolo cenno
anche per il fratello Edmondo, che ebbe purtroppo una vita molto
breve ma fece in tempo a scrivere una biografia di Leonardo da Vinci
che fu elogiata nientemeno che dal maestro della psicanalisi Sigmund
Freud.’
La curiosità e il fatto che nel 2012
cade il centenario della morte, hanno fatto il resto. Era figlio di
Amalia Stucchi e di Angelo Solmi che sarà poi Segretario del
Comune di Modena. Nacque a Finale nel 1874.Sarà studente a
Modena al Liceo Classico Muratori ed è pensabile che a Finale abbia
trascorso la prima infanzia.
Carlo Grossi (1878-1973), il
preside del Liceo Scientifico Morando Morandi di Finale dal 1952 fino
al 1960, ha studiato nello stesso Liceo modenese .
Ambedue hanno avuto come insegnante
il poeta Severino Ferrari, allievo di Carducci e amico di Pascoli.
E’ ragionevole pensare che si siano
conosciuti e frequentati.
Sarebbe interessante sapere se la
relazione fra i due finalesi sia continuata fino al 1912, data della
morte di Edmondo, nel frattempo diventato famoso come
studioso di Leonardo da Vinci. Ricordo che il professor
Carlo Grossi è stato sindaco di Finale dal 1910 al 1916, Preside
della Regia Scuola Tecnica di Mirandola, e ideatore, con altri
colleghi, del primo Liceo Scientifico della Bassa Modenese.
Un’ampia biografia culturale è in
‘Carlo Grossi. Una vita lunga un secolo’. A cura di
Lucilla Grossi, Baraldini editore 2009. Il terremoto ha
impedito di accedere alle fonti presenti in Biblioteca e
nell’Anagrafe Municipale .
Oggi in occasione del centenario, parlo
di lui utilizzando due suoi libri ancora in commercio . In
‘Leonardo 1452-1519 di Edmondo Solmi , Longanesi
1972 nella nota biografica a cura dell’editore Longanesi,
si legge
Scritto in Biografie | Finale Emilia (MO)leggi tutto | letto 2861 volte
Inserito da redazione il Sab, 2013-11-02 07:25
Elisa Agnini Lollini,
Finale Emilia 1858- Roma 1922: una bella storia
La racconta Galileo Dallolio sull'ultimo numero di Piazza
Verdi, periodico culturale di Finale Emilia, predendo spunto da alcune biografie edite recentemente e in particolare
dal libro scritto da Silvia Mori “La dama del quintetto”
che racconta la vita e l’esperienza della finalese Elisa Agnini
in Lollini, sorella di Gregorio Agnini. La post-fazione è
di Anna Foa: entrambe le autrici sono sue discendenti.
E’ un’occasione per conoscere una serie di storie di donne di
grande interesse che, attraverso le quattro figlie: Olga,
Clara, Livia e Clelia, arrivano ai nostri giorni.
Storie e foto sono leggibili nel documento allegato.
Mettiamo qui in evidenza in primo piano la biografia tracciata da
Giulia Galeotti sull’Osservatore Romano l’8
marzo 2012 che ne fa questa bella presentazione: “Elisa
Lollini nel romanzo storico della nipote scritto grazie ad un vecchio
baule di famiglia: La bisnonna delle femministe”
«Non potrò
mai essere femminista dal momento che già lo fu mia nonna», disse
una volta, provocatoriamente, la partigiana combattente, giornalista
e storica Lisa Foa. Una nonna, Elisa, che gli storici conoscono, e
che ora il romanzo di Silvia Mori," La dama del quintetto" (Ferrara,
Luciana Tufani Editrice (* ) 2012, pagine 317, euro 13), presenta a tutti.
"Nata nel
1858 a Finale Emilia, a ventisette anni Elisa Agnini (bisnonna
dell’autrice) sposa Vittorio Lollini, avvocato e futuro
parlamentare socialista, dando vita ad un legame che porterà —
oltre alla nascita di quattro figlie — al rafforzamento vicendevole
delle grandi passioni civili e politiche: uguaglianza
nell’istruzione, nel lavoro e nelle opportunità. Fortemente
impegnati contro le discriminazioni che subivano i figli illegittimi,
i coniugi Lollini collaborarono attivamente all’abrogazione del
divieto di ricerca della paternità. Nel 1917, in un articolo
pubblicato sul giornale socialista «Uguaglianza», Elisa diede conto
dei diversi progetti presentati in Parlamento per riformare le norme
del codice civile: tra essi, v’era anche quello, innovativo e
audace di Vittorio, che, in nome del principio di responsabilità
(«la quale deve essere l’anima della nuova morale sociale»),
chiedeva la libera indagine finanche per adulterini e incestuosi. Un
autentico azzardo per l’epoca (ovviamente la proposta fu respinta),
ma almeno il tema aveva ricevuto pubblica attenzione. Un risultato
importante, però, venne raggiunto: Elisa riuscì a ottenere
dall’allora ministro Bissolati che sussidi e pensioni venissero
estesi anche alle madri laddove il figlio naturale fosse morto in
guerra.
Scritto in Biografie | Finale Emilia (MO)leggi tutto | letto 1975 volte
Inserito da redazione il Dom, 2013-10-13 15:28
3
eventi pubblici collegati tra di loro dal tema organizzazione della
scienza.
: Il terzo ed ultimo
-
Venerdì 25 ottobre alle ore 17
al Comitato
per Bologna Storica e Artistica ,
Strada Maggiore 71 Bologna, incontro con
Caterina Cinti che
presenta
Imago
Universitatis
Celebrazioni
e autorappresentazioni di maestri e studenti nella decorazione
parietale dell’Archiginnasio 2 volumi , di Gian
Paolo Brizzi
con la collaborazione di Andrea Daltri
Utile
anche in questo caso una visita al seguente sito:
http://www.buponline.com/ita/se-upload/brochure%20IMAGO.pdf
**
Nota a margine segnalata da Galileo Dallolio del Gruppo di studi Accademici Fluttuanti di Finale Emilia
. Mobilità
nel 17° e 18° secolo:
Alcuni
accademici bolognesi erano iscritti anche all’Accademia
dei Fluttuanti di Finale Emilia
(1744-1801) e in Archiginnasio è presente un diploma
finalese conferito a Laura Bassi.
Venti
studenti finalesi del 17° secolo, hanno i loro stemmi
all’Archiginnasio
Scritto in Bologna | Finale Emilia (MO)leggi tutto | letto 1221 volte
Inserito da redazione il Lun, 2013-10-07 06:26
Si prospetta l’idea di costruire
“On-line” un gruppo di studi relativo alla
storia di Finale Emilia intitolato Gruppo di Studi Fluttuanti-
Finale-2012.
Possono farne parte tutti coloro che ne
inviano specifica richiesta a Giovanni Paltrinieri,
gpaltri@tin.it , oppure a
Galileo Dallolio, galileo@bottegadellaformazione.it
o ad Alessandro Pisa, alessandro.pisa0404@gmail.com
In essa il richiedente dichiara di
voler far parte del gruppo, ed inserisce in allegato due cose:
-. Una foto tipo tessera, così da dare
un volto al suo nome.
-. Una sua biografia di non più di
dieci righe in cui si indicano il tipo di studi effettuati,
esperienze lavorative passate e presenti, interessi culturali
generali (eventualmente specifici su Finale), e complete indicazioni
di: Indirizzo, telefono, e-mail, ed altre eventuali.
Le schede di tutti gli aderenti al
Gruppo vengono dal sottoscritto inserite in un file, e ritrasmesse in
toto a tutti i partecipanti con cadenza di 6 mesi – un anno,
consentendo a ciascuno di conoscere ed eventualmente permettere di
contattare altri che si occupano in modo più o meno
approfonditamente di Finale e dei territori circostanti.
Idea base
Non è richiesta alcuna padronanza
della scrittura, ma soltanto la volontà di tener viva la nostra
cultura locale e metterla a conoscenza di altri appassionati. L’idea
di base, è dunque quella di formare un ideale gruppo di AMICI DI
FINALE, mettere gli aderenti in contatto tra di loro,
sollecitandoli nel contempo a stilare testi relativi a questo
territorio. In questo modo, ogni articolo che perverrà a G.
Paltrinieri, sarà immediatamente ritrasmesso ai FLUTTUANTI-2012,
generando di conseguenza una moderna ed efficace forma di
informazione certamente gradita a tutti gli aderenti.
A ciascun testo ritrasmesso si
riconosce dunque pubblicamente la paternità del suo Autore,
ottenendo inoltre la pubblicazione “inter nos” di una ricerca che
attualmente è sempre più difficoltosa avere con la normale stampa
su carta.
Dunque, una idea nuova che passando
attraverso la posta elettronica riesce a contattare i singoli
appassionati proponendo loro di operare all’interno di un moderno
gruppo di lavoro.
Scritto in Finale Emilia (MO)leggi tutto | letto 1299 volte
Inserito da redazione il Mer, 2013-01-02 08:09
Con l’intento di proseguire
l’approfondimento di una cultura locale descrivendone il patrimonio
artistico e monumentale in parte distrutto dal terremoto, il Gruppo
di Studi Fluttuanti Finale -2012” promuove a Bologna, col
patrocinio del Comitato per Bologna Storica e artistica,
quattro interventi nei primi due mesi del 2013 nel Museo Civico
Medievale, Sala del Lapidario, via Porta di Castello n. 3.
Il titolo generale dei quattro
interventi è:
“Finale Emilia, un paese nel
terremoto”.
Le date, i temi e i relatori dei prossimi
interventi sono i seguenti:
- 30 gennaio ore 17.00
Una costante volontà artistica
Carlo De Angelis,
Presidente del Comitato per Bologna Storica Artistica.
Moderatore, riassume quanto si è detto nel primo incontro,
introducendo le nuove tematiche.
Giovanni Paltrinieri, del
Consiglio Direttivo del “Comitato per Bologna Storica e
Artistica”, nato a Finale Emilia). L’Accademia dei
Fluttuanti, persone, cose e monumenti: una cultura del territorio che
non è mai venuta meno.
Antohio Buitoni e Giuliana
Ghidoni (di Finale Emilia), studiosi di Storia dell’Arte.
Una città in forma di Museo: un crocevia di cultura da salvare.
- 6 Febbraio ore 17.00 Percorsi
di varie culture
Carlo De Angelis
Presidente del Comitato per Bologna Storica Artistica.
Moderatore, riassume quanto si è detto nei precedenti incontri,
introducendo nuove tematiche.
Maria Pia Balboni, Studiosa
di Storia Locale. La presenza degli Ebrei a Finale Emilia.
Marina Calore, Studiosa
di Storia del Teatro e dello Spettacolo. La tradizione
teatrale a Finale Emilia.
Giorgio Galeazzi, Architetto,
Segretario del Comitato per Bologna Storica e Artistica. La
ricostruzione possibile: aspetti normativi e volontà progettuale.
Scritto in Bologna | Finale Emilia (MO)leggi tutto | letto 1300 volte
Inserito da redazione il Mer, 2013-01-02 07:32
Mercoledì 5 dicembre 2012, alle
ore 16
presso l’Accademia Nazionale di
Scienze Lettere a Arti
Corso Vittorio Emanuele n.59 Modena
Ricordo di Cesare Frassoni,
finalese ( 1712-1801)
membro dell’Accademia dei
Dissonanti di Modena, nel tricentenario della nascita (in memoria di Berto Ferraresi,
creatore del Museo Civico di Finale)
Saluti di:
Prof. Elio Tavilla ,
Presidente della Sezione di Scienze morali, giuridiche e sociali
dell’Accademia Nazionale di Scienze Lettere e Arti di Modena
Massimiliano Righini,
Assessore alla Cltura del Comune di Finale Emilia
Intervengono:
Massimiliano Righini Cesare
Frassoni , la storia civica e il concetto
di Museo diffuso
Galileo Dallolio,
Pubblicista, Cesare Frassoni e la cultura a Finale nel settecento
Giovanni Paltrinieri,
Gnomonista e ricercatore
L’Accademia dei fluttuanti di
Finale, riorganizzata nel 1744 da Cesare Frassoni e da Morando
Morandi
Alessandro Pisa, Architetto
‘Edilizia dei Lumi’ a Finale
Iniziativa
promossa da Accademia Nazionale di Scienze Lettere e Arti
di Modena - Assessorato del Comune di Finale Emilia - Comitato di
Ricerche Storico Artistiche - ‘Fluttuanti-Finale Emilia-2012’
* Biografia e notizie sul Frassoni, in :
http://books.google.it/books?id=rxgtAAAAMAAJ&pg=PA307&lpg=PA307&dq=cesare+frassoni&source=bl&ots=X_W7EBrGe3&sig=
** Sull'Accademia di Scienze di Modena: http://www.accademiasla-mo.it/
Scritto in Finale Emilia (MO) | Modenaleggi tutto | letto 1814 volte
Inserito da redazione il Lun, 2012-11-26 05:49
Riceviamo
e pubblichiamo da
Ricordi finalesi di
Galileo Dallolio - Ottobre 2012 per Piazza Verdi
www.bottegadellaformazione.it
E,
in allegato, una pagina
del numero di febbraio con note sui burdigòn e al véci
Nel
Sillabario della
memoria.Viaggio sentimentale nelle
parole amate,
Salani 2010, Federico Roncoroni spiega le ragioni della
scelta:‘scrivendole
ho costruito un fortino di parole in cui baraccarmi in caso di
bisogno. Perché sono convinto che le parole, se non possono salvarti
la vita tout court, ti salvano senz’altro la vita mentre sei vivo :
la vita che hai vissuto e che ami, la vita dei ricordi che hai
coltivato con tanta passione. E che a partire da un certo momento
diventa, se non la tua unica vita, la tua vita vera’
- Su
dòrmia
, scrive “con la
dormia..eravamo pronti persino a lasciarci fare le
tonsille…ripensando a quei giorni lontani a quelle paure infantili,
ho cercato la parola dormia nel dizionario, ma non l’ho trovata in
nessuno dei tanti che ho consultato. Era, dunque, una parola
dialettale, magari una parola appartenente solo al nostro piccolo
mondo.”
Nella
forma finalese di sdòrmia
, questa parola mi
ha fatto venire in
mente Nemore,
questo grande infermiere buono che sapeva trovare per tutti una
parola di conforto , con un sorriso indimenticabile e gesti sempre
amichevoli. Ricordo a l’usdàl
l’operazion
dla pendicite come una
parentesi gradevole, tra gente capace e bendisposta , e ricordo, come
fosse adesso, la caminada
e la simpatia ad Nemore quando entrava nella stanza.
- Farabulan
Scritto in Finale Emilia (MO) | Linguistica e dialettileggi tutto | letto 2594 volte
Inserito da redazione il Lun, 2012-10-29 08:30
-
Giovedì 18 Ottobre - ore 21,00
al Salotto del BarFly - Finale Emilia (Mo)
Presentezione di un libro e
Videoproiezione commentata
con i curatori Celso Malaguti e Gianluca Borgatti e il
fotografo Luca Dall'Osso
computergrafica
e fotocomposizione Litografica Banzi snc
Finale Emilia - ANNO ZERO a
futura memoria
“Questo
libro- spiegano i promotori -
nasce con l’intenzione abbastanza presuntuosa di documentare per i
finalesi di oggi ma soprattutto per quelli di domani, cioè “a
futura memoria”, quell’ evento terribile che ha colpito la nostra
comunità.
Noi speriamo
quindi che fra 100 anni i nostri discendenti, guardando questo libro,
riescano a farsi un’idea di quello che è accaduto a partire dal 20
maggio 2012. Un’idea non solo dei fatti materiali, nudi e crudi, ma
dell’atmosfera di questi mesi.
Ecco, se non
fosse troppo lezioso il sottotitolo giusto di questa pubblicazione,
anche grazie alle splendide fotografie contenute, sarebbe proprio:
“Antologia per un’atmosfera”.
Il libro sarà disponibile la sera della presentazione per chi lo
volesse acquistare al prezzo di Euro 29,00. Oppure direttamente
online sul sito www.printallitems.com
per riceverlo comodamente a casa tramite corriere espresso”.
Scritto in Finale Emilia (MO)leggi tutto | letto 1182 volte
Inserito da redazione il Gio, 2012-10-11 06:48
Il Consorzio della Bonifica di
Burana, promuove in collaborazione con i Comuni di
Finale Emilia e Bondeno la pièce
Il canale degli spiriti benigni
di Maurizio Garuti
interpretato da
Ivano Marescotti e Luciano
Manzalini
- Sabato 22 settembre 2012 ore 21
– FINALE EMILIA
Sala Teatro Tenda, Via A. Grandi,
Finale Emilia - Mo
- Domenica 23 settembre 2012 ore
21 – BONDENO Piazza Garibaldi,
In caso di maltempo Pinacoteca
Civica G. Cattabriga, Piazza Garibaldi 9
* Ingresso libero fino ad esaurimento
posti
Nel 1487 Giovanni II Bentivoglio in
accordo con Ercole d’Este fa scavare il Canale Foscaglia - oggi
Collettore delle Acque Alte - antesignano delle bonifiche che hanno
reso vivibile la pianura tra Bologna, Modena e Ferrara. È partendo
da tale evento che la pièce affronta in chiave moderna un nodo del
nostro paesaggio ambientale e mentale raccontandoci in modo
inconsueto, attraverso l’interpretazione di due grandi attori,
l’evoluzione idrologica delle nostre terre.
Scritto in Bondeno | Finale Emilia (MO)leggi tutto | letto 1070 volte
Inserito da redazione il Lun, 2012-09-17 04:46
5^ edizione della Magnafinal
La
magnalonga della città di Finale Emilia, - -.domenica 9 settembre 2012
La MAGNAFINAL è una passeggiata
enogastronomica, da svolgersi esclusivamente a piedi,
attraverso il centro storico e le campagne di Finale Emilia,
intervallata da soste strettamente correlate alla cucina e alla
produzione enologica locale.
Partenza ai Giardini Pubblici De
Gasperi, ogni partecipante riceverà un bicchiere e un tagliando sul
quale sarà indicato il menù completo; ad ognuna delle tappe,
situate a circa 1 km l’una dall’altra, verrà offerto un piatto
tipico ed un vino d’accompagnamento, che ristoreranno coloro che
aderiscono all’iniziativa prima della ripresa della tappa
successiva.
Il tragitto delineato prevede un
percorso di quasi 9 km da svolgersi esclusivamente a piedi,
in gruppi guidati da capi-gruppo, esperti conoscitori dei luoghi di
visita.
E' consigliato avere con sè una
adeguata attrezzatura in caso di sole o di maltempo, dato che la
manifestazione si terrà con qualsiasi condizione metereologica.
Le tappe avranno luogo in ampi spazi,
alcuni offerti dal comune di Finale Emilia ed altri messi
generosamente a disposizione da privati cittadini, in cui sarà
possibile al contempo rifocillarsi e godere del paesaggio
circostante.
Le isrizioni sono già chiuse perchè
raggiunto il numero massimo di partecipanti ospitabili
Tutto il ricavato andrà devoluto
per la ricostruzione.
http://magnafinal.wix.com/2012#!magnafinal/c1j4r
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Inserito da redazione il Mer, 2012-09-05 07:25
La tredicesima edizione della Giornata
Europea della Cultura Ebraica, è stata celebrata domenica
2 settembre in piazza Mazzini a Modena, a Carpi
e a Finale in altre 63 località italiane e in
ventotto Paesi europei.
A Finale cittadina del
territorio modenese sul confine col bolognese, tra le più colpite
dal recente terremoto, la celebrazione è stata sottolineata da due
visite guidate la cui cronaca ci viene raccontata da Manuele
Palazzi e dalla Gazzetta di Modena * con questo testo:
“ L’interesse per la cultura e la
storia locale ieri ha trovato nuova linfa ed argomenti grazie alla
dodicesime edizione della “Giornata della cultura ebraica”,
essendo Finale nel circuito della “Unione delle comunità
ebraiche italiane” dal 2001.
Sono le 11.30 di mattina, quando si
raduna una piccola folla di circa 30 persone in via Trento Trieste, a
seguire la prima delle due visite guidate al Ghetto ebraico
con la dottoressa Maria Pia Balboni, autrice del libro
“Sigilli di eternità”, testo che racchiude i documenti e
lo studio storiografico sulla cultura ebraica a Finale.
Presente alla lezione-guida anche il dottor Stefano Arieti,
docente di storia della medicina e antropologia medica dell'Ateneo
bolognese, nonché fondatore della “Comunità ebraica riformata”
di Milano.
Si parte con uno sforzo
d’immaginazione: la via che ora porta al quel che resta del
Castello delle Rocche, una tempo costituiva il letto del fiume
Panaro, dalla chiusa dove fino al 20 maggio svettava la 'Torre
dell'orologio coi suoi 32 metri d’altezza e il porto
antistante, in piazza Baccarini. Dalla torre di cinta, nascosta tra i
fabbricati moderni; oggi di proprietà della famiglia Fregni che apre
le sue porte per la visita; fino alla piazza i primi insediamenti
ebraici.
Dal 1541 controllavano il
trafficato mercato fluviale, fino al 1736, data di ghettizzazione.
Data tardiva rispetto alle altre comunità, che conferma il buon
rapporto tra i duchi estensi e i potenti mercanti ebrei. In via Torre
Portello ancora ben visibili i vecchi numeri civici con le lettere
che ne determinavano la zona, “T” per gli ebrei del ghetto, e “N”
per i cristiani che vivevano nella zona confinante.
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Inserito da redazione il Mar, 2012-09-04 15:08
E’ un piacere e una fortuna avere a
disposizione
‘Le parole della memoria.
Vocabolario, locuzioni e proverbi del dialetto finalese’ di Giovanni Sola per la rivista finalese "La Fuglàra".
Un piacere perché la sua consultazione
permette di avere a disposizione rievocazioni di atmosfere e di
persone di molti decenni fa. Una fortuna perché se non fosse stata
per la sua pazienza, dedizione e competenza , questo patrimonio non
ci sarebbe stato.
Dice bene il professor Lepschy nella
presentazione:
“Un ultimo motivo per cui lavori
come questo sono benvenuti, riguarda il loro valore civile. Ci
aiutano a non dimenticare il nostro passato, e a non lasciare morire
la cultura che si manifesta nei nostri idiomi locali, e la cui
ricchezza umana e sociale non è certo inferiore a quella legata alla
lingua nazionale che è venuta gradualmente a sostituirsi, invece che
ad affiancarsi ad essi come avrebbero voluto alcuni fra gli
intellettuali progressisti nel periodo postunitario, primo fra tutti
il fondatore della dialettologia italiana scientifica, G.I.Ascoli’.
Con Giovanni ci si vedeva sota
Nadal , par Pasqua , pri Mort e la conversazione entrava subito
sul dialetto e sulle sue ricerche più recenti.
Ricordo una volta che si parlava sulla
possibile origine dell’espressione ‘l’è ad fata..’ e
sulle ragioni della rapida intesa che questa formula permetteva ‘mo
l’è ad fata..’. Interessante la ragione per l’ immediato
accordo tra parlanti ‘quand’ un l’è ad fata, a gh’è poc
da far..’.Si poteva essere corpulenti, magri, grassi …ma
essar ad fata , cioè avere certe ‘fattezze’, chiudeva
ogni altro discorso.
Per ricordare Giovanni, propongo
integrazioni e commenti ad alcune parole del suo vocabolario
attraverso citazioni a libri che parlano di dialetti e di parole, e
aggiungo un paio di ricordi.
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Inserito da redazione il Gio, 2011-08-18 06:25
Raccolta di parole ed espressioni
dialettali, con relativa etimologia, scritta da Galileo
Dallolio per la rivista La Fuglara di Finale
Emilia e a noi gentilmente inviata. Con corredo di bibliografia finale.
- Fumént, ‘far
i fumént’: assumere un medicamento mediante suffumigio
(G.Sola). Il fōmentum è l’ ‘impacco caldo; alimento
per il fuoco’, dal latino fovēre ‘scaldare, bruciare’
che genera favilla e falistra (L’Etimologico di A.Nocentini).
- Paltàm, ‘ciàr cmè
‘l paltàm’ (G.Sola). E’ una parola che si collega a
pantano, al lombardo palta, al piemontese pauta. Il
latino palus,palude, dà origine padŭle e a
Pavullo. Ricordo di avere partecipato ad una grande grigliata
dove appena arrivati nei piatti i pesc cott pascà in dla Bunifica, sfurzinada, seguì un momento di silenzio piuttosto
lungo. Poi ci fu il commento ‘al sa un po’ da paltàm ma le
cott dimondi ben’.
- Présia, ‘lasàr la
présia a la lièvra’ (G.Sola). Viene dai verbi premere e
pressare. Oltre alla preposizione presso, ‘vicino a‘, in
alcuni dialetti produce prèssa e la nostra présia,
fretta. Interessante che il torchio oltre che
macchina per spremere veniva utilizzata per stampare i primi
giornali. Da qui i nomi europei per ‘stampa’ in
inglese/tedesco press/ presse e spagnolo prensa.
- Rèmal , ‘na scuréza
in dal remal’: cosa da niente , di nessun peso o valore
(G.Sola). Si andava a comperare al mulin ed
è proprio da latino remolère, rimacinare, che è all’origine
della parola (p.211 ‘Vocabolario etimologico e comparato dei
dialetti dell’E-R. del Laboratorio di Ricerca Culturale di
Pieve di Cento 2009). Macina in latino è mola, l’ emolumentum
era il prodotto finale della macinazione che ha assunto in
seguito il significato di ‘ retribuzione per una prestazione’.
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Inserito da redazione il Ven, 2011-07-29 07:46
Domenica 7 dicembre 2008
- ore 21
al Teatro Sociale di Finale
Emilia (MO)
“SI VA IN SCENA”
un film di Federico Regoli - Musiche di Lucio Bergamini
In un tranquillo paese della bassa
padana ... ... qualcosa sta per accadere!...
Il film è stato realizzato da una
troupe che ha visto la collaborazione della Compagnia Recitante
"Grande Albero", la "Filodrammatica Finalese",
"Artinsieme" e un nutrito gruppo di volontari che nelle
calde ed assolate giornate estive hanno girato le scene nella
cittadina di Finale Emilia.
Programma della
serata:
Proiezione
del film- saluto dell'autore e presentazione del cast
- Seguirà
buffet
Ingresso libero
(*) Il ricavato andrà a favore
dell'”Istituto B. Ramazzini- Centro di ricerca sul cancro Cesare
Maltoni” con sede presso il Castello di Bentivoglio (BO)
- Info www.sivainscena.com
staff@sivainscena.com tel. 340 0807211 - 0535 760066 (Modo
Grafico)
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Inserito da redazione il Gio, 2008-12-04 18:34