Città a confronto. Bologna tra
valori alti e intermedi
Su iniziativa del Settore
Statistica del Comune di Bologna, Città a confronto esce ora
in una nuova edizione completamente rinnovata nello stile e nei
contenuti, che verranno aggiornati con continuità. Il prodotto presenta per tutte le
città italiane con più di 200.000 abitanti i dati più
significativi in ambito demografico, sociale, economico e
ambientale, facilitando così le comparazioni e proponendo anche
link utili per eventuali approfondimenti.
Le pagine web hanno sostituito le
pagine pensate per un utilizzo cartaceo e i grafici interattivi hanno
preso il posto delle graduatorie generate da un foglio di calcolo;
la nuova edizione è stata inoltre costruita per essere
visualizzabile anche da dispositivi mobili (smartphone e tablet).
L’indirizzo internet è il
seguente: http://statistica.comune.bologna.it/cittaconfronto
Dai dati del 15° Censimento
della popolazione 2011 sono 16 le città italiane con una
popolazione superiore ai 200.000 abitanti: la più popolosa è Roma
con 2,6 milioni di cittadini; appena sopra la soglia prescelta
Taranto, con 200.154 residenti. Bologna è la settima città
italiana per taglia demografica (tra Genova e Firenze)
con una popolazione legale al censimento 2011 di 371.337 unità.
In Italia le donne costituiscono la
maggioranza della popolazione: il loro numero supera infatti
quello degli uomini di quasi 2 milioni di unità: a livello nazionale
ogni 100 donne si contano solo 93,7 uomini. A Bologna il
rapporto tra i sessi è di 86,7 uomini ogni 100 donne.
Solo a Firenze la presenza femminile risulta più accentuata. La
predominanza numerica del genere femminile è anche
conseguenza dell’invecchiamento della popolazione, poiché è noto
che le donne vivono in media più degli uomini.
Il censimento disegna per la nostra
città un quadro preciso da questo punto di vista: Bologna
è fra le grandi città quella con la più bassa percentuale di
giovani fino ai 14 anni e con la più alta presenza
relativa di anziani di 80 anni e oltre. Questo
nonostante un’incidenza abbastanza elevata (13,6% a fine 2012)
di stranieri, mediamente molto più giovani dei cittadini
italiani.
L’età avanzata della nostra
popolazione spiega almeno in parte un altro dato peculiare per la
nostra città ovvero la ridotta dimensione dei nostri nuclei
familiari (1,83 persone in media, solo Milano risulta avere un dato
inferiore).
Ma disegnare un identikit del
“bolognese” non è facile a causa dell’elevato movimento
migratorio che si registra negli archivi anagrafici
della popolazione residente: nel 2012 Bologna è la città con il
maggior numero di nuovi iscritti in anagrafe ogni mille abitanti e
contemporaneamente con la quota maggiore di cancellati. Il
bilancio è fortemente positivo, il più elevato tra le città in
rapporto alla taglia demografica.
Non sono tanti i matrimoni
che si celebrano a Bologna (2,7 ogni 1.000 abitanti), in
prevalenza celebrati col rito civile, e i bambini che
nascono in un anno sono l’8,2 per mille della popolazione.
Rispetto alle altre città del nord la natalità di Bologna è
piuttosto bassa e sorretta in modo determinante dalla
popolazione straniera: un bebè ogni quattro è infatti straniero.
Per contro, l’età avanzata della
nostra popolazione fa sì che il tasso di mortalità sia
abbastanza elevato (12,9 morti nel 2012 ogni 1.000 residenti).
Ma il dato sul numero dei morti non deve ingannare: la
speranza di vita alla nascita a Bologna è infatti pari a 85,1 anni
per le donne e 80,2 anni per gli uomini, dati questi
superiori alla media nazionale (84,3 e 79,3 rispettivamente per
donne e uomini) e alla maggior parte delle altre grandi città.
Nel 2013, tra le città con più di
200.000 abitanti, Legambiente assegna a Bologna il secondo posto
dopo Venezia nella graduatoria del rapporto Ecosistema urbano che
considera una pluralità di indicatori ambientali.
I superamenti dei limiti per
le polveri sottili disperse nell’aria ci collocano in una
posizione intermedia; la produzione di rifiuti pro capite è
abbastanza contenuta, mentre per la raccolta differenziata altre
città del nord ottengono risultati migliori.
I dati disponibili ci indicano come
una città virtuosa per quanto riguarda i consumi idrici che sono
abbastanza contenuti e in particolare per le dispersioni di rete,
inferiori a quelle di quasi tutte le altre città.
Il basso tasso di
motorizzazione (superiore solo a quello di Venezia e Genova)
e la buona qualità del parco veicolare, con una quota elevata di
auto moderne a basso tasso di emissioni, sono dati sicuramente
positivi per il loro impatto sull’inquinamento dell’aria,
anche se una città come Bologna, con il suo tessuto
economico ancora attivo nonostante la gravissima crisi che ha
colpito il paese, attira su di sé attività e traffico generato
anche da non residenti.
Nel 2012 (a breve i dati verranno
aggiornati al 2013), malgrado la grave crisi economica, Bologna
ha un tasso di disoccupazione provinciale pari al 6,9%,
inferiore a quello della maggior parte delle altre grandi aree
urbane; il tasso di inattività (cioè le persone che non
lavorano e non cercano un lavoro sul complesso della
popolazione) nella fascia di età 15-64 anni è il più basso tra le
grandi città grazie soprattutto al primato nel tasso di occupazione
femminile.
L’economia della nostra provincia ha
fatto registrare nel 2012 un valore di esportazioni pro capite
inferiore solo a quello di Milano e il saldo commerciale pro
capite 2012 di Bologna risulta ampiamente positivo, il migliore
tra le grandi città.
Tuttavia la crisi ha colpito
molto anche il nostro territorio (e probabilmente i dati 2013
in corso di diffusione lo mostreranno con più evidenza): nel 2012
in provincia di Bologna sono state concesse quasi 18 milioni di ore
di cassa integrazione rispetto ai 2,5 milioni del 2008.
Il mercato immobiliare
attraversa anch’esso una fase di crisi comune a tutte le grandi
città: le 100 transazioni immobiliari residenziali del 2004
sono diventate nel 2012 solo 61 e inevitabilmente le unità
immobiliari hanno cominciato a scendere di prezzo (-0,9% nel 2012).
Infine un tema nel quale Bologna ha
sempre manifestato una criticità nei rapporti di benchmarking tra
province: la criminalità. I dati Istat collocano Bologna
in seconda posizione nella graduatoria della delittuosità (delitti
denunciati ogni 100.000 abitanti). Questo dato deriva però da un
livello piuttosto contenuto per alcuni reati anche gravi, come ad
esempio gli omicidi, mentre altri tipi di reato, soprattutto
quelli soggetti a denuncia come i furti (in particolare i furti
con destrezza, quelli di ciclomotori e in esercizi commerciali),
risultano a Bologna più diffusi che altrove, anche a causa di una diversa
propensione a denunciare tali reati.
Questi sono solo alcuni degli
spunti di analisi ricavabili dai dati raccolti in Città
a confronto, che comprende anche altri temi come
l’istruzione, lo sport, i prezzi ed altri ancora.
Info da : Il Capo Dipartimento Dott.
Gianluigi Bovini
Comune di Bologna Dipartimento
Programmazione piazza Liber Paradisus n.10 - Torre B-
Bologna - tel 0512195700
Scritto in Bologna | Economia e Societàinvia ad un amico | letto 1505 volte
Inserito da redazione il Mar, 2014-03-11 11:13