C'era un legge regionale, la n. 45 del 1994, che veniva incontro a un desiderio di valorizzazione e di diffusione degli idiomi locali nei più
svariati aspetti in cui essi si manifestano. L’idea che i lessici,
le parlate, i sistemi gergali e dialettali facciano parte a pieno
titolo del patrimonio culturale trovava così nella normativa
regionale una ulteriore doverosa conferma. “I dialetti non sono un
bene archeologico che occorre scoprire... né sono un dato
immutabile. I dialetti sono vivi e si evolvono gradualmente. Ed è
proprio su questa convinzione e dunque sull’accento posto
sull’intreccio tra eredità del passato e realtà quotidiana in
movimento che ha preso vita la legge ”. Così scriveva Ermanno
Vichi (insegnante e politico riminese) che apriva il numero di IBC
(Istituto Beni Culturali) informazioni del 1996, contenente il
dossier dedicato alla legge sui dialetti.
Dopo
vent’anni questa legge è stata cancellata con comunicazione sul
Bollettino della Regione Emilia Romagna del 20/12/2013 ed è
rientrata tra le decine di leggi regionali che sono state abrogate
dall’assemblea legislativa in un’opera di semplificazione
normativa che ha sfoltito molte leggi superate e datate, e questo, al
momento senza spiegazioni ufficiali da Bologna. Abrogazione che ha scandalizzato
tante persone di cultura che hanno già espresso il loro dissenso.
«La
legge – scrive lo scrittore ravennate Eraldo Baldini - prevedeva
la tutela non solo della lingua, ma delle tradizioni e delle culture
popolari. D'ora in avanti non ci saranno più fondi né per le
ricerche, né per nient’altro che riguardi questi temi. Io credo
che da Ravenna,oltretutto candidata a capitale europea per la cultura
2019, molte voci critiche istituzionali si alzeranno".
Questo ed altro è scritto nella relazione di un consigliere comunale di Finale Emilia, Laura Lodi, che ha presentato in Comune una interpellanza con appello perchè tutto il Consiglio comunale esprima il forte dissenso suo e delle Associazioni culturali locali contro la abrogazione di quella legge del 1994, intitolata “Tutela
e valorizzazione dei DIALETTI dell’Emilia Romagna”. E chiede l"’impegno
dell’ASSEMBLEA LEGISLATIVA della Regione Emilia Romagna ad
annullare l’abrogazione della legge regionale 45/94 e a sollecitare
l’ANCI affinché inviti i Comuni italiani ad adottare misure atte a
favorire e sostenere tutti gli strumenti di diffusione del dialetto...".
C'è già stata ad una vera e propria mobilitazione di studiosi e
associazioni (ma poco pubblicizzata...), nonché una conferenza stampa tenuta in Regione
presso la sede dei Verdi lo scorso 12 gennaio (Galletti, il relatore
del 1994 e Bellosi, che stese la legge dal punto di vista tecnico),
l'Assessore Mezzetti ha promesso di proporre una nuova legge,
aggiornata. I gruppi presenti si sono dichiarati soddisfatti.
Occorre
però mantenere la mobilitazione affinché il tutto non finisca nel
dimenticatoio...
* In allegato, la relazione completa della consigliera Laura Lodi
Scritto in Finale Emilia (MO) | Linguistica e dialettiinvia ad un amico | letto 1444 volte
Inserito da redazione il Mer, 2014-01-22 06:56