Dai "Patti di Altedo" del 1231, che sancirono la nascita ufficiale della Comunità, grazie all'insediamento di 150 famiglie provenienti dalla Lombardia, alla "zant d'Altai" di oggi, immortalata su un calendario pronto per il 2014.
365 fotine di altedesi, una al giorno, e un po' di note in dialetto altedese, indicato come "bolognese rustico", diverso da quello cittadino per alcune formulazioni, inflessioni e accentazioni e alcune differenze di pronuncia e nei modi di dire anche rispetto al linguaggio dei paesi vicini.
Qui la galénna diventa galîne, la maténna diventa matîne e l'oca diventa òche; il mercoledì diventa mêrcual, seguito da zòbie, vènar, sâbat e dmànndghe.
L'iniziativa è dell'associazione "Anima Altedi", presieduta da Enrico Grimandi, fondata un paio di anni fa per valorizzare l'dentità locale, attraverso la promozione di ricerche storiche e il recupero del dialetto. La prima iniziativa è stata la pubblicazione di un libro di ricerca e documentazione storica condotta da Anna Laura Trombetti, dedicato a "I Patti di Altedo".
Ora con questo luneri 2014 si porta l'attenzione su modi di dire ed espressioni colorite tramandate da generazioni di contadini, inframmezzate anche da rocamboleschi modi di dire in dialetto italianizzato, che vanno dall' Investire il ninÎno allo scadôre sotto la lašîne che facevano probabilmente inorridire le maestre che se li ritrovavano scritti sui quaderni tra i "pensierini" spontanei.
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Inserito da redazione il Mar, 2013-10-29 07:44