Fotovoltaico
e agricoltura biologica, accoppiata vincente (articolo
dal sito www.qualenergia.it )
Un “progetto fotovoltaico
diffuso”, un gruppo d’acquisto di un quartiere romano,
un’azienda agricola, una mutua di finanza autogestita e un
produttore di impianti fotovoltaici. I cittadini comprano un impianto
FV per l'azienda agricola e questa fornisce loro prodotti
dell'agricoltura biologica. Vantaggi economici, ambientali e sociali
di un progetto molto innovativo.
Quale energia? Quale finanza? Quale
alimentazione? Tre domande con una risposta? Sì, questo è
possibile, mettendo in atto, anche su piccola scala, sistemi capaci
di promuovere cicli economici espansivi e sostenibili attraverso
l’azione di nuclei di cittadinanza attiva.
C’è una ragione, una finalità
comune nei gruppi di cittadini auto-organizzati nel gestire
direttamente, secondo principi di qualità, equità e sostenibilità,
relazioni economiche di primario interesse, che siano nel settore
agroalimentare o finanziario: esercitare il potere della scelta. E’
stato naturale estendere questa ragione al settore energetico,
cogliendo i margini offerti dal conto energia per il fotovoltaico.
L’idea che ispira il “progetto
fotovoltaico diffuso” che vogliamo qui descrivere (attualmente in
fase di finalizzazione) si muove dal principio di aver constatato, e
poi misurato attraverso uno sviluppo tecnico-economico, il valore
prodotto dalla cooperazione sinergica di quattro soggetti: un gruppo
d’acquisto critico e solidale (nello specifico il GAS Prati di
Roma); un’azienda agricola; una mutua di finanza autogestita
(Mag Roma); un produttore di impianti fotovoltaici.
Attraverso la continuità dell’acquisto
di prodotti agricoli biologici, contrattualizzata tra GAS e azienda
agricola, si realizzano le condizioni per generare un equilibrio
economico che vale complessivamente circa 650.000 euro in 20 anni
(vedi slide 34). C’è poi un finanziamento, che rappresenta il
volano del progetto, per un impianto FV da 20 kWp. E’ erogato dalla
Mag a tasso d’interesse molto basso, quindi capace di
determinare un interesse cumulato sul prestito del 50% circa più
conveniente dei più accreditati prodotti finanziari sul mercato.
Al di là dei dettagli tecnici, riassunti nelle tabelle della presentazione, interessa evidenziare i vantaggi che scaturiscano dal sistema, che riguardano lo specifico dei soggetti partecipanti e, in particolare, il sistema nel suo complesso, in quanto unità coerente e omogenea: c’è infatti un valore supplementare non presente nella somma dei valori delle unità singolarmente considerate.
Il GAS aumenta la capacità di
sostegno del consumo critico, sostenibile e solidale; determina
un’azione di cittadinanza attiva favorendo lo spostamento del
potere decisionale verso i cittadini (di particolare significato nel
settore energetico, tipicamente a potere politico ed economico
centralizzato); genera un nucleo di democrazia effettiva; infine,
accresce la qualità del rapporto con l’azienda agricola e permette
la disponibilità di una somma (144.200 €) da investire in progetti
coerenti con i suoi principi.
In questo progetto l'intervento di Mag
aumenta le risorse in termini di capitale economico e patrimonio
sociale per sviluppare progetti di micro finanza e incrementa il
numero di associati; in particolare accoglie, in qualità di soci,
unità produttive (azienda agricola e realizzatore impianto),
potenzialmente in grado di promuovere progetti di microfinanza di
ampio respiro (che coinvolgano cioè molte persone). Inoltre,
acquisisce un capitale, pari a 25.889 € in sei anni, e promuove
finanziariamente un progetto che consente l’affermazione di una
rete di relazioni capace di incentivare un’economia reale
sostenibile, locale e solidale.
L’azienda che realizza l’impianto,
incassandone i proventi, si inserisce in un circuito che crea un
mercato potenzialmente ricco e migliora la propria immagine, aderendo
a un progetto innovativo dal valore economico e, al tempo stesso,
sociale. L’azienda agricola acquisisce l’impianto fotovoltaico
con un beneficio economico complessivo superiore a 44.000 € (vedi
slide 22) e la facoltà di co-gestire un capitale di 144.220 euro per
progetti di sviluppo in qualità, creando un sodalizio fiduciario con
una unità di acquisto dei suoi prodotti e accresce la sua
reputazione acquisendo il titolo di azienda CO2-free.
Se degni di nota sono i vantaggi per le singole unità, di particolare rilievo appaiono quelli prodotti dal sistema nel suo complesso, definito esclusivamente dalla sinergia dei partecipanti, che si realizzano in termini ambientali, economici e sociali. Oltre al valore del circuito economico prodotto (somma dei termini incentivo del conto energia, interesse cumulato sul capitale finanziato, valore dei prodotti acquistati e del risparmio in bolletta nel periodo incentivato successivo al completamento del piano di rientro del finanziamento, valore della CO2 non emessa in atmosfera), si inducono effetti positivi ambientali, territoriali e paesaggistici:
- 265.000 kg di CO2 non immessi in
atmosfera (pari a circa 34.000 alberi piantumati);
purificazione dei suoli nella
continuità temporale della coltivazione e dell’allevamento
biologici;
- realizzazione di un impianto FV
parzialmente integrato o, meglio, completamente integrato, per
contribuire a migliorare la qualità architettonica e paesaggistica
del manufatto (qualità rurale del territorio, utile eventualmente
anche ai fini dello sviluppo di un’offerta turistica).
Tuttavia, il valore aggiunto, forse più
importante, del “progetto fotovoltaico diffuso” riguarda la sfera
sociale, ossia il livello di consapevolezza individuale accresciuto
rispetto alla possibilità di determinare coesione e organizzazione
per incidere affermando dal basso un modello economico di sviluppo
sostenibile.
Fabio Catino (Mag Roma)
e-mail: fcatino@erambiente.net -
www.puntosolidarieta.org/index.htm
9 luglio 2009
Scritto in Economia e Societàinvia ad un amico | letto 1725 volte
Inserito da redazione il Lun, 2009-07-20 06:56