L'Italia
dei Comuni rinnovabili (Documento
dal sito www.qualenergia.it)
"Sono migliaia gli impianti a energie rinnovabili installati in Italia – piccoli, grandi, da fonti diverse – centinaia i progetti in corso di realizzazione. Stando dando forma a un nuovo modello di generazione distribuita che cambia profondamente il modo di guardare all’energia e al rapporto con il territorio. Il Rapporto “Comuni Rinnovabili” di Legambiente (vedi allegato), giunto quest’anno alla quarta edizione, riporta con dati e analisi questo nuovo quadro. I dati statistici sono stati ottenuti inviando un questionario ai Comuni e incrociando le risposte con studi e rapporti di Gse, Enea, Fiper, Anev oltre che di Regioni, Enti Locali e aziende.
La novità del Rapporto Comuni Rinnovabili 2009 è il salto impressionante nella crescita degli impianti installati nel territorio italiano. Sono 5.991 i Comuni in Italia dove è installato almeno un impianto. Erano 3.190 solo un anno fa. Le fonti pulite che fino a 10 anni fa interessavano con l’idroelettrico e la geotermia una porzione limitata del territorio italiano oggi sono presenti nel 79% dei Comuni. Uno dei risultati più interessanti è che cresce la diffusione per tutte le fonti e i parametri presi in considerazione.
Il dibattito pubblico sull’energia in Italia non sembra aver compreso la portata di questo processo e l’importanza di guardare ai territori per capire come sviluppare le fonti rinnovabili. Rimane difficile da intaccare un modo di ragionare di energia fermo al secolo scorso: non si riesce a prescindere da un approccio centralizzato e quantitativo, fatto di multimegawatt installati per impianto. Ma questa chiave di lettura risulta oggi inadeguata rispetto a un processo che apre strade assolutamente nuove. Se si ragiona di fonti rinnovabili, al centro ci sono le risorse presenti nei territori, la domanda di energia di case, uffici e aziende. E’ necessario allora per capire come soddisfare con le tecnologie più adatte e efficienti le diverse utenze collegate a una rete moderna e efficiente con la quale scambiano elettricità.
E’ questo lo scenario che
raccontano le tante esperienze realizzate in questi anni nel
territorio italiano di “nuovi” impianti da fonti rinnovabili:
solare fotovoltaico, solare termico, mini idro-elettrico, geotermia
ad alta e bassa entalpia, impianti da biomasse magari collegati a
reti di teleriscaldamento.
L’aspetto forse più importante da sottolineare è la scommessa dei territori che hanno scelto di puntare sulle fonti rinnovabili, perché la loro spinta dal basso si sta rivelando vincente da tutti i punti di vista.
Attraverso l’eolico, la geotermia, l’idroelettrico, le biomasse già oggi sono centinaia i Comuni che producono più energia elettrica di quanta ne consumano. Grazie a questi impianti si sono creati nuovi posti di lavoro, portati servizi e creato nuove prospettive di ricerca applicata.
Le storie e i numeri del Rapporto
sono importanti anche per far capire che la sfida in cui l’Europa
si è impegnata al 2020 è a portata di mano e che per l’Italia
puntare su un modello di generazione distribuita basato su impianti
efficienti e da fonti rinnovabili è una prospettiva ben più
credibile, moderna e desiderabile di quella che vorrebbero muovere i
paladini del nucleare.
I RISULTATI
I Comuni del Solare sono 5.580 in Italia
Un numero in forte crescita, erano 2.803 Comuni nel censimento dello scorso anno, arrivano a coprire il 69% dei Comuni e ancora una volta sono i “Piccoli” ad evidenziare i dati più significativi. Per il solare fotovoltaico è il Comune di Monrupino (TS) in testa alla classifica di diffusione con una media di 1.151 kW ogni 1.000 abitanti. La classifica premia la diffusione per numero di abitanti residenti proprio per evidenziare le potenzialità delle rinnovabili nel soddisfare i fabbisogni delle famiglie. E a Monrupino gli impianti installati riescono a soddisfare ben oltre le esigenze dei cittadini (il 169% del fabbisogno).
Nel Solare Termico a “vincere” è
il piccolissimo Comune di Don (TN) con una media di oltre 1 mq per
abitante. Anche in questa classifica viene premiata la diffusione per
abitante e non quella assoluta, proprio perché gli impianti solari
termici possono soddisfare larga parte dei fabbisogni di acqua calda
sanitaria e di riscaldamento delle famiglie. Sono 36 i Comuni
Italiani che hanno già raggiunto l’obiettivo fissato dall’Unione
Europea di 264mq/1.000 abitanti, 11 in più rispetto allo scorso
anno.
I Comuni dell’Eolico sono 245
La potenza installata è in
crescita, pari a 3.861 MW, con 1.022 MW in più rispetto al 2007. I
MW rilevati dal Rapporto riescono a soddisfare il fabbisogno
elettrico di oltre 3 milioni e 102 mila famiglie. Tra questi Comuni
167 si possono considerare autonomi dal punto di vista elettrico,
poiché si produce più energia di quanta ne viene consumata nei
territori.
I Comuni del Mini Idroelettrico sono 698
Il Rapporto prende in considerazione
gli impianti fino a 3 MW e in questi Comuni la potenza totale
installata è 617 MW, in grado di produrre ogni anno oltre 2.468 GWh
pari al fabbisogno di energia elettrica di 987 mila famiglie. Il
motivo per cui prendiamo in considerazione solo il “mini” è
perché se dal grande idroelettrico proviene storicamente il
contributo più importante da parte delle fonti energetiche
rinnovabili alla bilancia elettrica italiana (il 12% al 2007) sono
evidenti i limiti di sviluppo in termini di nuovi impianti.
I Comuni della Geotermia sono 73
Per una potenza installata pari a
723,79 MW. Grazie a questi impianti in Italia vengono prodotti ogni
anno circa 5.569 GWh di energia elettrica in grado di soddisfare il
fabbisogno energetico elettrico di oltre 2 milioni e 200 mila
famiglie. Se la produzione elettrica per gli impianti geotermici è
storicamente localizzata tra le Province di Siena, Grosseto e Pisa,
un segnale positivo è lo sviluppo di impianti a bassa entalpia,
ossia quelli che sfruttano lo scambio termico con il terreno e che
vengono abbinati a tecnologie sempre più efficienti di riscaldamento
e raffrescamento. Questi impianti rappresentano un’autentica
risorsa per ridurre i consumi energetici domestici e di strutture
pubbliche e private.
I Comuni della Biomassa sono 604
Per una potenza installata
complessiva di 923 MW, di cui 336 MW derivano da impianti a biogas.
Grazie a questi impianti in Italia si producono 3.928 GWh l’anno
pari al fabbisogno elettrico di 1 milione e 571mila famiglie. In
forte crescita sono gli impianti collegati a reti di
teleriscaldamento (316), che permettono alle famiglie un
significativo risparmio in bolletta grazie alla maggiore efficienza
degli impianti. Sono 254 i Comuni in cui gli impianti utilizzano
biomasse “vere” e locali, che riescono a soddisfare larga parte
del fabbisogno di riscaldamento e acqua calda sanitaria locali.
Il Trentino e la Puglia vantano i
comuni “più virtuosi” in materia di energia prodotte
da fonti rinnovabili. Il dossier di Legambiente premia Dobbiaco e
Prato allo Stelvio (Bolzano) per la categoria “Comuni 100%
rinnovabili”, Carano (Trento) per il progetto più innovativo e
Lecce perché "in grado di soddisfare il 100% del fabbisogno
elettrico delle famiglie attraverso le rinnovabili".
Il premio per i migliori Comuni delle Rinnovabili è intitolato a Maurizio Caranza.
Sindaco di Varese Ligure per 14 anni
e poi Vice sindaco, scomparso due anni fa, ha rappresentato un punto
di riferimento imprescindibile per tutti coloro che in questi anni
hanno guardato con interesse alle fonti rinnovabili. Da assoluto
pioniere fece installare due torri eoliche nel Comune e avviò un
progetto di valorizzazione e innovazione ambientale che ha ricevuto
numerosi premi nazionali e europei proprio per i risultati prodotti.
2 marzo 2009
Scritto in Economia e Societàinvia ad un amico | letto 2176 volte
Inserito da redazione il Mer, 2009-03-04 09:29