Emergenza pioggia - Rete di scolo
al limite, l'acqua della pianura convogliata
negli invasi della Renana
Da domenica pomeriggio le idrovore
della Renana stanno pompando a pieno ritmo nelle casse di espansione del
Consorzio, capaci di accogliere fino a 40 milioni di metri cubi
d'acqua.
Da domenica pomeriggio, il Reno
occupato da progressive ondate di piena, non è più in grado di
ricevere neanche una goccia dell'acqua che sta piovendo sulla pianura
bolognese.
Per questo da 48 ore sono entrate in
funzione a pieno ritmo le pompe idrovore dei 20 impianti della
Bonifica Renana: lavorano per convogliare tutta l'acqua del
Bolognese nelle casse di espansione del sistema di bonifica.
Negli invasi minori (Gandazzolo,
Quadrone, Argelato e Bentivoglio) e nelle casse principali di
Campotto, Vallesanta e Bassarone (1.600 ettari di invaso, ad
Argenta), si stanno sversando le acque di pioggia del bacino del
Navile e del Savena, e anche un residuo di Reno, che tramite un
fontanazzo, tracima 20 metri cubi al secondo in Navile, e da questo,
nel canale Botte, sempre della Renana.
Infatti, il Reno ha rotto
l’argine a fianco della chiavica “Portoni” nei pressi di
Malalbergo, scaricando le acque di Reno nel Navile
con il rischio di allagare Malalbergo.
Nel pomeriggio è stato
praticato un taglio nell’argine del Navile per alleggerire la
portata verso il centro urbano, provocando così l’allagamento della
campagna circostante. Inoltre è tuttora aperta la paratoia “Spade”
che dal Navile scarica nel Nostro Canale la Botte che corre a fianco
dello stesso Navile
La rete scolante è già piena, pur
avendo una capacità di invaso di 45 milioni di metri cubi.
Ora, con l'acqua piovuta nell'intero
bacino di destra Reno, si stanno riempiendo tutte le vasche di espansione del Consorzio che hanno un
volume d'invaso pari ad altri 40 milioni di metri cubi.
Secondo il direttore - Agostino Parigi
- "La rete e le idrovore della Bonifica Renana sono per ora
in grado di raccogliere e stoccare
tutta la massa d'acqua proveniente dalla pianura del comprensorio, con l'obiettivo di presidiare le
aree esondabili dei comuni più fragili (come Budrio, Medicina,
Molinella, Galliera, Malalbergo e Bentivoglio). Il tutto fino a quando il livello
del Reno non tornerà alla normalità. Cioè in grado di ricevere le
acque piovute e scolate dalla pianura e portarle al mare... Ma la tensione è alta: la rete
della Renana, con i suoi 1600 chilometri di canali artificiali è in
tarata per le proprie superfici e già in queste ore sta
supportando le criticità presentate dagli alvei di fiumi e corsi
d'acqua naturali."
La preoccupazione adesso è rivolta
alle probabili precipitazioni dei prossimi giorni, che potrebbero
aggravare la situazione pericolosa di fiumi e torrenti; che si
trovano circondate da un territorio sempre più cementificato.
CONSORZIO BONIFICA RENANA
Ufficio comunicazione - 2 dicembre 2008
Scritto in Area Metropolitana - ex Provincia | Reno, un fiume tra passato e presenteinvia ad un amico | letto 2555 volte
Inserito da redazione il Mar, 2008-12-02 17:07