L’ESTATE di SAN MARTINO NELLE
RACCOLTE DIALETTALI E POPOLARI DEL DECENNALE AR.PA.DIA.
Questo anno bisestile, che si è
rivelato anomalo fin dall’inizio - per lo meno a livello
climatico - non si smentisce neppure ora che è quasi alla fine:
queste ultime giornate ancora così belle, così tiepide, più che
autunnali fan proprio pensare che l’estate di San Martino,
stavolta, sia più lunga del solito e non duri, come sempre “
tri dì e’n cunzzìn” come dicevano i nostri vecchi una
volta.
Ma altri détti, altri proverbi si
raccontavano in merito ed alcuni di essi sono stati raccolti, come
molti altri, di argomenti i più disparati, ed ora son conservati in
AR.PA.DIA., il Decennale Archivio Padano dei Dialetti curato
da Maria Cristina Nascosi per il Centro Etnografico
/ Centro di Documentazione Storica dell’Assessorato alle Politiche
ed Istituzioni Culturali del Comune di Ferrara.
La ricca messe è stata possibile
anche grazie al lavoro durato, spesso, anni, da autori come Giorgio
Alberto Finchi, il compianto medico – letterato, un
po’ alla maniera di Mario Tobino, di Pontelangorino, seppur
nativo di Porotto, che, nel tempo, durante le visite domiciliari ai
propri pazienti, aveva messo insieme tanto di quel sapere e di quella
saggezza popolare culinaria e curativa da poter redarre, poi, almeno
tre libri in collaborazione con AR.PA.DIA.: Al magnàr di nòstar
cò (nel 1998), Erb e piant di nòstar cò (nel 1999) e Al
vin di nòstar cò (nel 2004) - una specie di Trilogia della
Pappa, per parafrasare il Gianburrasca di Vamba – tutti parte della
collana Cóm a dzcurévan / Come parlavamo.
Ma anche grazie ad altro grande autore,
il maestro Luigi Vincenzi détto Tamba pure presente
con il suo testo plurimo, Grèpul, del 2003, nella stessa
collana, che in questi giorni compie la bella età di 82 anni (Mille
auguri belli!) ed alla sua grande passione per la cultura dialettale
e popolare, a seguire, si possono riportare alcuni détti e proverbi
- come si diceva in incipit - inerenti proprio a questa piccola
estate di San Martino che è tempo di…vino, come è noto “Par
San Martìn al most al dvénta vin” e, ancora, ”Par San
Martìn ass travàsa al vin”, ma è anche détta la…stasón
di bécch.
Provate a leggere cosa ci riporta
‘Gigi’ Vincenzi, dunque, in proposito
Preghiera dal béch a San Martìn
(di Anonimo)
Fè, gran Sant, ch'an dvénta béch!
Ss'agh a dvént, fè ch'an al sàpia!
Ss'al savrò, fè ch'an al créda!
Quand al créd, fè ch'am rasségna!
Ss'am rasségn, che cvèl l'am
frùta,
parché a sia cunssulà
ad cla gran dsgràzzia ach m'è
tucà.
Segnalazione di Maria Cristina Nascosi
Scritto in Ferrara | Tradizioniinvia ad un amico | letto 2193 volte
Inserito da redazione il Sab, 2008-11-08 07:43