Si è svolta nell'estate scorsa a
Samugheo la Mostra dell'Artigianato Artistico
, una mostra dalla storia ormai consolidata perché è arrivata alla
sua 41a edizione e perché richiama l'attenzione sulla produzione
dell'artigianato artistico della Sardegna e su un'arte in
particolare, quella tessile tradizionale, che nel Comune di Samugheo
mantiene le presenze attive più significative. Per tramandare e
valorizzare questa tradizione c'è un locale Istituto d'Arte ed è
stato allestito qualche anno fa anche un Museo dell'Arte
tessile Sarda, unico della Regione.
Merita dunque interesse e vale la pena
gettare uno sguardo curioso su questo piccolo Comune in provincia di
Oristano che è tra i più antichi poli tessili dell'isola.
Situato su un altopiano trachitico a
375 metri sul livello del mare , in una zona chiamata Mandrolisai,
sui confini dell'Oristanese e prossimo alle aree interne del Nuorese
, il centro abitato di Samugheo si presenta al visitatore con una
rete di stradine tortuose e un'architettura particolare, mista di
elementi tipici tra Campidano e Barbagia. Il suo territorio ,
prevalentemente collinoso, è caratterizzato da ricca vegetazione,
pareti rocciose, gole, dirupi , vallate e grotte , ed è anche ricco
di emergenze archeologiche, forse poco conosciute, ma interessanti
perché portano i segni di una storia antica, che risale al III
millennio a. C. e si snoda dal periodo nuragico a quello punico-
cartaginese e alla colonizzazione romana; per continuare con la
dominazione bizantina e infine con quelle aragonese e spagnola i cui
tratti sono ancora oggi facilmente individuabili nella lingua,
nell'architettura e nelle consuetudini.
Il fatto di trovarsi quasi al centro
dell'isola, lontano dalle grandi vie di comunicazione e dalle
città delle zone costiere, ne ha mantenuto l'economia
prevalentemente sulla antica base agro-pastorale, integrata ed
arricchita dalle attività artigianali , favorite anche da un forte
attaccamento alle tradizioni gelosamente custodite dalla Comunità.
Si è così consolidata nel tempo una attitudine alla creatività artigianale-artistica, espressa con la tessitura di lana (orbace), lino e cotone) e con la produzione di tappeti, tendaggi, tovaglie, cuscini e arazzi, venduti in Italia e all'estero, grazie soprattutto alle donne, da sempre abili nell'arte tessile casalinga e capaci di produrre non solo per il fabbisogno di biancheria della propria casa, ma anche per venderne e integrare il bilancio familiare.
Lo sviluppo turistico dell'isola ,
trainato dall'attrattiva balneare delle bellissime zone costiere, ha
portato qui alla creazione di strutture agrituristiche e “Bed and
Breakfast” in grado di offrire ospitalità ai visitatori della
annuale mostra dell'artigianato e ai turisti che , oltre ai bagni di
mare, amano esplorare anche l'interno della Sardegna. Un interno che
porta lontano nel tempo, alla primordiale Spelonca delle Domus
de Janas, alle megalitiche Tombe dei Giganti, alle Tombe
bianche di “Sa Mura” che testimoniano una presenza di ebrei
nel IV secolo d.C., alla monotorre o
“nuraghe di Perda Orrubia”, al Castello di Medusa di probabili origini bizantine, fino alle piccole, semplici ma suggestive
Chiese di questo territorio rurale.Nel centro storico di Samugheo sono
disseminati una ventina di artigiani locali , con attività di
produzione e vendita, specializzati prevalentemente nell'arte
tessile, su tradizionali telai casalinghi, e nel ricamo, ma anche
nella lavorazione del legno, del ferro e del vetro.
Tra gli elementi della tradizione che
caratterizzano questa località , oltre ai costumi
tradizionali delle donne , con ricami colorati e motivi
ornamentali tramandati da tempi immemorabili, ci sono i Mamutzones,
maschere di origine pagana che rappresentano la passione e morte di
Dioniso, Dio della vegetazione che ogni anno moriva e
rinasceva come , appunto, la vegetazione. Feste di questo tipo si
celebravano nell'antichità in tutte le società agricole. Qui la
festa si celebra nel periodo di Carnevale, e vede l'uscita
delle maschere dei Mamutzones di Samugheo, vestite di pelli e armate
di filiere di campanacci e copricapi di sughero sormontati da corna
caprine .
Ad addolcire le cupe atmosfere arcaiche ci sta poi la tradizione del “Su Tzichi”, il pane delle feste e dei matrimoni, a cui è dedicata una sagra che si tiene in ottobre in una delle case più tipiche del paese , dove, assieme all'esposizione di tutti i tipi di pane, si possono vedere anche tutti gli attrezzi per la lavorazione del grano.
Ma l'immagine più esaustiva dell'arte tessile sarda si può trovare tutto l'anno nel Museo Unico Regionale, creato alcuni anni fa (in via Bologna) con una prima raccolta di manufatti d'epoca , via via arricchito dall'affluire di collezioni private locali e di ogni parte della Sardegna.
La mostra annuale porta poi qui le
opere di artigiani-artisti di altre parti d'Italia che esprimono
elementi di creatività anche innovativi oltre a quelli della
tradizione.
(*) Notizie e foto da
pubblicazioni del Comune di Samugheo, segnalate a noi da Beatrice
Vinci
Per informazioni sul Museo dell'Arte tessile , tel 0783 631052
Associazione turistica Pro loco tel 0783 64654
Sito del Comune: www.comune.samugheo.or.it
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Inserito da redazione il Sab, 2008-11-01 17:33