Floriano Govoni. “48. L'anno
della Costituzione italiana”. Pag. 240. Edizioni
Marefosca. 2008
E' stato realizzato e presentato come
Catalogo della bella
e interessante mostra aperta a S. Matteo della Decima ai primi di ottobre; ma non è solo
un catalogo, è molto di più. E' un libro vero e proprio che , pur
con un numero limitato di pagine di testo scritto oggi, ma con tante
foto e riproduzioni di pagine di giornale, manifesti e volantini,
documenti e oggetti di vario genere, riesce a ricostruire e far
conoscere i molteplici aspetti di un anno cruciale per la storia
italiana . Letteralmente, per esteso , si scrive 1948
. Ma per chi ha più di 60 anni, basta la parola
“quarantotto” per capire a cosa ci si riferisce,
e per risvegliare sentimenti (e, forse ancora per qualcuno,
risentimenti) e tanti ricordi, tristi e lieti, della propria infanzia
o della propria giovinezza. Sarebbe sbagliato anche considerarlo
una semplice operazione da “amarcord”, interessante solo per chi
ha più di 60 anni ed è in vena di nostalgia.
Questo è un libro utile per tutte le
età, soprattutto per i giovani, che ahimè, della nostra storia
recente o lontana sanno molto poco; e anzi, a volte si ha
l'impressione che molti non la vogliano proprio sapere, la rifiutino
per partito preso; un po' perché naturalmente e giustamente
interessati e protesi verso il presente e il futuro, ma un po' anche
per una pregiudiziale e generica condanna e perché noi adulti, la
scuola, il contesto politico sociale contemporaneo , non siamo
riusciti a far capire l'importanza e il valore della conoscenza del
passato per essere più attrezzati e consapevoli nelle
scelte che si devono fare per il presente e per il futuro.
Il libro inizia con una sintetica
cronologia dell'anno 1948, mettendo in evidenza il primo e più
rilevante evento dell'anno: l'entrata in vigore, il primo di
gennaio, della nuova Costituzione italiana , approvata
qualche giorno prima dall'Assemblea Costituente. E proprio per
celebrare il 60° anniversario della Costituzione è nata l'idea di
realizzare una mostra e un libro.
Ma il “quarantotto” non è stato
solo questo; infatti il primo anno di vita della Costituzione è
stato anche un anno di intense lotte politiche e sociali, culminate
intorno alle prime elezioni politiche del 18 aprile,
organizzate secondo le nuove norme costituzionali e per eleggere il
primo Parlamento a suffragio universale della neonata Repubblica
italiana. Per rendere l'idea delle passioni suscitate da
quell'evento, che vide fortemente contrapposti il “Fronte popolare”
(PCI-PSI) da una parte e la DC con alcuni partiti minori dall'altra,
nel libro si trovano copiosi documenti degli uni e degli altri,
manifesti e volantini, disegni , vignette e illustrazioni satiriche,
comparsi su giornali e riviste che pullulavano in quel periodo, con
la forza emotiva , a volte forse eccessiva, di chi si sentiva
finalmente libero di esprimersi, dopo vent'anni di dittatura e di
censura (e aveva l'animo esacerbato dalle sofferenze patite nella lunga guerra appena finita).
Ampiamente documentati sono anche due
fatti gravi che accaddero quell'anno, sempre a causa del clima
politico arroventato che portò alcuni esaltati ,che vivevano la
passione politica al livello di odio personale, ad impugnare le armi
per uccidere: l'attentato al capo del PCI Palmiro Togliatti
con tre colpi di pistola sparati il 14 luglio a Roma da un fanatico
anticomunista, e l'uccisione del giovane sindacalista cattolico
Giuseppe Fanin , a furia di percosse, il 5 novembre a S.
Giovanni in Persiceto, per mano di tre esponenti locali del PCI che
vollero punirlo per la sua appartenenza al movimento sindacale
cattolico, che in quei mesi stava rompendo l'unità d'azione con la
Camera del Lavoro e la CGIL sempre più legate ai partiti socialcomunisti.
L'attentato a Togliatti fortunatamente
non ne provocò la morte, ma solo il ferimento; e prevalsero infine il senso
di responsabilità e gli inviti alla calma. Ma in quei giorni
l'Italia rischiò la guerra civile; nel corso delle manifestazioni e delle relative repressioni si contarono 16 morti (dei quali 9 delle forze dell'ordine) e 206 feriti (120 delle forze di polizia); e comunque fu un anno che per
certi aspetti sembrava riportare l'Italia indietro nel tempo, al
biennio di lotte esasperate tra il 1920 e il 1922 che condussero all'avvento del fascismo.
La rilettura di quel clima
attraverso l'esame dei documenti pubblicati in questo libro dovrebbe
ovviamente spingere ad una riflessione e ad un atteggiamento più
razionale e pacato nei confronti della politica , per non creare
nuovi “quarantotto”, evitare gli errori del passato e saper
prevedere e prevenire i pericoli per la democrazia nel presente.
Certo è facile giudicare il passato col senno di poi, e dire chi
aveva torto e chi ragione. Più difficile è mettersi nei panni di
chi ha vissuto quegli eventi e capire il perché si verificarono.
Come è difficile per noi oggi saper districarsi nella realtà
attuale e fare le scelte giuste per non doversi poi pentire nel
futuro. Ma questa è la scommessa, e il dovere, di ogni ogni
uomo che voglia essere cittadino responsabile nel suo tempo. E le linee guida tracciate dalla Costituzione del '48, con i suoi principi fondamentali, i suoi valori etici, l'indicazione di diritti e doveri dei cittadini e la equilibrata divisione dei poteri tra gli Organi dello Stato, restano la miglior strada da seguire.
A equilibrare e stemperare la
drammaticità degli eventi post bellici sopra citati, il libro di Floriano Govoni
mostra quindi anche tante pagine piacevoli dedicate alle mode del
periodo, alle riviste femminili, ai fumetti, ai giornali sportivi,
alle riviste umoristiche e satiriche, alla pubblicità, alla scuola,
alla vita di paese “all'ombra del campanile” , costellata di
santini, rigorosi divieti e scomuniche.
Insomma, un “48”, visto non solo
dall'”Unità” e dall'”Avvenire d'Italia” , dal “Giornale
dell'Emilia” e dall”Uomo qualunque”, ma anche da alcune pagine
di Guareschi, dalla “Domenica del Corriere”, da “Grand Hôtel”
e da “Mani di fata”, e da tutta una serie di pubblicazioni di quell'anno storico ormai introvabili e che i previdenti abitanti di Decima e di S. Giovanni in Persiceto hanno conservato e ora reso pubblico.
Magda Barbieri
Scritto in Marefosca | Recensioni e segnalazioni | Storia. Locale e generaleinvia ad un amico | letto 4181 volte
Inserito da redazione il Ven, 2008-10-17 05:14