Il Maggio di Frassinoro, un po' di storia
Rappresentato ancora oggi nel periodo
estivo dalla Nuova Compagnia del Maggio di Frassinoro e dalla
Compagnia del Maggio giovani di Romanoro è un' antica forma di
teatro popolare che, nata sull'Appennino toscano, si è diffusa
anche nei paesi confinanti dell'Appennino Modenese e Reggiano, come
Frassinoro, Romanoro, Morsiano , Asta e Costabona. E' documentata la
sua presenza nell'800 sull'Appennino parmense e bolognese.
La sua origine risale alle antiche
feste pagane della primavera, (da cui il nome "maggio") che
si sono trasformate nel corso dei secoli raccogliendo impulsi e
suggestioni di varia provenienza: da esse sono così nate
diverse forme espressive, una delle quali è il Maggio
Drammatico.
Il Maggio Drammatico è la
rappresentazione scenica, recitata e cantata di un testo poetico in
quartine o ottave, opera di poeti popolari. Gli argomenti dei Maggi
classici si rifanno ai poemi epici cavallereschi del Tasso e
dell'Ariosto, a leggende medioevali,oppure a favole e racconti di
invenzione originale.
Raramente il Maggio si ispira a fatti
storici realmente accaduti. Ogni vicenda è comunque rivissuta
ed arricchita dalla fantasia e dalla creatività dell'autore.Le
strofe possono andare dalle 200 alle 500, e la durata di un Maggio
può variare dalle 2 alle quattro ore, ed anche più.
Il Maggio si svolge all'aperto: un'aia,
un prato, una piazza sono i suoi teatri naturali.Le scene si svolgono
all'interno di un circolo dove sono simbolicamente posti i vari
luoghi-cardine del racconto (castelli, prigioni, selve, fiumi etc)
indicati da cartelli "padiglioni" , piccoli capanni
all'interno dei quali siedono gli attori nei momenti in cui non sono
in scena. Attorno al circolo si dispongono gli spettatori. La
simbologia usata nella rappresentazione di luoghi è molto
semplice: ramo conficcato nel terreno per il bosco, un nastro azzurro
per il fiume o il mare, un cancelletto per prigione, una treccia che
pende dall'elmo per l'attore che interpreta un ruolo femminile.
Il "Maggiarino" (così
si chiama l'attore del Maggio ) indossa generalmente costumi di
fantasia: più raramente costumi storicizzati in base
all'argomento della vicenda rappresentata.
Vestono in modo diverso le donne e i
personaggi che si distinguono da guerrieri cavalieri ( il mendicante,
il buffone, il frate, l'oste, l'eremita ecc) ed i personaggi di
fantasia: es. l'Italia, il Diavolo ecc.
La parte musicale fondamentale del
Maggio è il canto della quartina di ottonari, che è
costituita da una melodia fissa sulla quale il maggiarino ha la
possibilità di fare variazioni o improvvisazioni rispettandone
però rigorosamente la struttura melodica.Il maggiarino dà
vita al suo personaggio servendosi oltre che del canto e
dell'abbigliamento anche del gesto e del portamento, che, per
particolari situazioni del Maggio tradizionale, sono in parte
standardizzati. Molto caratteristica è la rappresentazione dei
combattimenti dei Maggi epici: maggiarini incrociandosi di corsa si
percuotono con gli scudi e roteano le spade sguainate con effetto
molto spettacolare.
Foto e testo dal sito www.frassinoro.net/storia
Pivari Trio
Il concerto che propongono Pìvari
trio e i solisti della Compagnia del Maggio di Frassinoro, ha origine
da una ricerca sui canti sacri di tradizione popolare commissionata a
Fabio Bonvicini e Mario Nobile dall’Assessorato alla cultura del
Comune di Nonantola (Mo).
La ricerca si è svolta su due
piani: da un lato l’indagine sul campo con registrazioni di riti
ancora esistenti e testimonianze di anziani informatori che hanno
raccontato e cantato i loro ricordi musicali; dall’altro -
consapevoli di inseguire un tesoro in via di definitiva ed
inesorabile perdita - lo studio di ricerche svolte da altri studiosi
in epoche in cui era ancora viva una tradizione musicale oggi
soffocata.
Completata la fase di indagine si è
posto il problema di come elaborare e riproporre il ricco e
suggestivo materiale raccolto: canti di ringraziamento, brani di
provenienza liturgica, canti della Passione, melodie schiettamente
popolari per i giorni di festa. L’esigenza primaria per Pìvari
trio, rispetto al precedente lavoro sui canti e balli del Frignano
dal titolo “Passa ripassa”, era di trovare delle voci che
portassero ancora con sé il segno di una storia musicale
antica, comune al repertorio e alle culture reperite durante la
ricerca. Qui va posto l’incontro con Marco Piacentini e la
Compagnia del Maggio di Frassinoro, che hanno immediatamente aderito
al progetto di lavorare insieme all’elaborazione e alla
riproposizione del repertorio assemblato nel corso della ricerca.
Scelta dei brani, arrangiamenti, strumenti, vocalità,
organizzazione del programma, tutto è stato elaborato e
discusso insieme per giungere al risultato che viene ora presentato
da Pìvari Trio e Compagnia del Maggio di Frassinoro.
I brani sono stati disposti seguendo il corso dell’anno solare: dalla Befana al Natale. La scelta degli strumenti e gli arrangiamenti – in gran parte curati da Marco Piacentini - sono stati organizzati lungo due filoni tematici: l’uno che potremmo definire da chiesa, con sonorità raccolte ed intime per raccontare i fatti della Passione ed eseguire i brani di provenienza più strettamente liturgica; l’altro -che invece potremmo chiamare di festa- che raccoglie in uno stile più ricco e gioioso i canti delle ricorrenze liturgiche legati alle feste e alle tradizioni popolari, dove il messaggio cristiano si mescola ad antiche feste pagane come nel caso della Befana, o a tradizioni musicali esterne all’ambito religioso come il Maggio drammatico.
Ciò che non è stato per nulla toccato, ma anzi
riproposto nella sua trasparente autenticità, è il
colore, il tono, l’espressione della vocalità dei cantori
del Maggio. Come le facce de “Il Vangelo secondo Matteo” di
Pasolini, o la lingua del “Mistero buffo” di Dario Fo, le voci
antiche dei maggiarini portano il messaggio di un’altra cultura, di
un mondo ormai reperibile soltanto nelle pieghe, nelle oasi di
salvezza di un mondo sonoro troppo spesso omologato ad un unico,
assordante colore.
Fabio Bonvicini: flauti, organetto,
baghèt, ciaramella, canto
Mario Nobile: violoncello, organetto,
ciaramella, canto
Renzo Ruggiero: ghironda, nyckelharpa,
mandoloncello, canto
Compagnia del Maggio di Frassinoro –
voci
I musicisti
Pìvari trio
Fabio Bonvicini: flauto, ciaramella,
ocarina, canto
Mario Nobile: violoncello, organetto,
canto
Renzo Ruggiero: ghironda, nyckelharpa,
canto
Compagnia del Maggio di
Frassinoro
Oraldo Biondini: canto
Stefano Marcolini: canto
Marco Piacentini: armonium, canto
Flavio Pierazzi: canto
Pivari trio
Formatosi nel 2001, Pìvari trio
è un gruppo di ricerca e riproposta delle tradizioni musicali
italiane. Provenienti da diverse esperienze di formazione musicale, i
componenti del trio hanno unito il loro comune interesse verso la
musica tradizionale italiana per indagare i diversi repertori della
penisola al fine di rinnovare e riproporre un repertorio in stato di
progressivo ed immeritato abbandono.
Nasce così nel 2003 il primo
progetto discografico di Pìvari trio. Partendo dalla tesi di
laurea di Giuliano Biolchini -discussa all'Università di
Bologna con Roberto Leydi- esce il cd "Passa ripassa. Canti e
balli del Frignano" (edizioni Folkclub Ethnosuoni), dedicato ai
repertori raccolti nel territorio montano della provincia di Modena..
Il cd è accolto da ottime recensioni sulla stampa
specializzata, sia in Italia che all'estero, ottenendo anche una
segnalazione di merito dalla prestigiosa rivista francese di
tradizioni musicali "Trad Magazine". Grazie all'uscita del
cd, Pìvari trio si esibisce nel corso del 2003 nelle
principali rassegne italiane di musica tradizionale.
Nell'estate dello stesso anno inizia
una stretta collaborazione con l'Assessorato alla cultura e con la
Fonoteca di Nonantola (Mo) che porta il gruppo ad avviare presso le
Officine musicali di Nonantola una scuola di musica popolare e ad
intraprendere una ricerca dedicata ai canti sacri di tradizione
popolare. Inizialmente prevista sul solo territorio modenese, la
ricerca si allarga anche alle province limitrofe di Bologna e Reggio
Emilia. Nel corso della ricerca avviene l'incontro con la Compagnia
del Maggio di Frassinoro con cui Pìvari trio collabora per la
produzione del nuovo cd dedicato ai repertori sacri raccolti sia sul
territorio che in altre precedenti ricerche.
Compagnia del Maggio di
Frassinoro
La Compagnia del Maggio di Frassinoro è
nata nel 1978, riprendendo una tradizione interrotta da quasi
vent'anni, mettendo in scena testi classici del Maggio ("Tristano
e Isotta", "La battaglia di Benevento", "Gli
esiliati a Barra"). Ha recuperato la figura del buffone, ha
portato innovazioni che innestandosi nella tradizione hanno avuto un
positivo giudizio da parte del pubblico. Ha messo in scena testi non
più rappresentati da parecchi decenni (uno per tutti "Il
Presente e l'Avvenire dell'Italia") particolarmente
significativi per le novità formali. Mette in scena opere di
autori contemporanei che esplorano nuove possibilità
espressive del Maggio (Davide Borghi "Gli Emigranti", Marco
Piacentini "Marzo 1944"). Ha sperimentato con successo la
contaminazione di vari generi (Maggio tradizionale, teatro
dialettale, audiovisivi) nella propria elaborazione di "Pia de'
Tolomei", maggio toscano in ottave. Le rappresentazioni si
svolgono generalmente nella zona tipica del Maggio, l'Appennino tosco
emiliano modenese e reggiano, e in Garfagnana. Ma occasionalmente la
Compagnia ha portato i propri spettacoli anche in teatri e piazze di
Modena, dell'Appennino bolognese, a Pienza, per il "Teatro
povero di Monticchiello".
Una calda e spontanea vocalità
caratterizza il canto dei tre solisti della Compagnia del Maggio di
Frassinoro (la Compagnia può contare su una ventina di
elementi) che si sono uniti a Pìvari trio per l'incisione e
l'esecuzione di questo nuovo repertorio. I melismi e le fioriture
che, specialmente nelle parti solistiche, ornano la linea del canto e
che appartengono alla tradizione esclusivamente orale del Maggio, si
sono fusi con naturalezza con le sonorità strumentali di
Pìvari trio, sia nei canti di ispirazione più
schiettamente popolare, che nei brani para liturgici. È una
vocalità ormai desueta alle orecchie dei più, che
sopravvive ancora sull'Appennino tosco-emiliano: il suo pathos e la
sua carica emotiva hanno le loro radici nella cultura popolare e
contadina. Nonostante (o forse grazie a) il disinteresse dei grandi
mezzi di diffusione della cultura e della musica, qualcosa di quel
mondo, ormai relegato nei musei, sopravvive ancora nel canto del
Maggio Drammatico.
I crediti
Ricerca originale: Fabio Bonvicini,
Mario Nobile
Arrangiamenti: Marco Piacentini, con
l'amichevole collaborazione di Pìvari Trio
Produzione: Pìvari Trio e Comune
di Nonantola
Progetto e coordinamento generale:
Fabio Bonvicini
Registrato da Giampiero Berti presso la
Chiesa di San Martino Vallata (MO) il 2 e 3 settembre 2004
Mixaggio, mastering ed editing: Mauro
Cavalieri Doro presso lo studio B.H. Audio di Porto Garibaldi (FE)
Codifica digitale: Edoardo Gennaro
Direttore di produzione: Fabio
Vignaroli
Dal sito
//www.folkclubethnosuoni.com/html/schede/pivaritrio.html
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Inserito da redazione il Mar, 2008-04-01 07:23