(*) Articolo e foto dal sito de "la Repubblica.it" del 1 marzo 2007 .
A chi spettano gli incentivi - Il
rimborso spese per la produzione di energia riguarda sia i singoli
impianti realizzati a livello personale, che quelli condominiali. Non
si fa distinzione sul tipo di fabbricato, ma i moduli fotovoltaici
installati su tetti piani e terrazze di edifici e fabbricati non
devono superare l'altezza della balaustra. Un valore indicativo di
occupazione di superficie è di circa 8 -10 mq per kW di
potenza nominale installata.
Le caratteristiche dell'impianto- Avranno diritto al finanziamento tutti gli impianti fotovoltaici che
diverranno operativi dopo che l'Autorità per l'energia
elettrica e il gas avrà aggiornato le modalità tecniche
per l'erogazione degli incentivi. Le norme sono previste entro
maggio. In ogni caso, la potenza nominale degli impianti non deve
essere inferiore a 1 kW e gli impianti devono essere realizzati con
componenti di nuova costruzione o comunque non già impiegati
in altre strutture. No ai pannelli usati, dunque, ma in compenso non
ci sono altre restrizioni al tipo di impianto. Infatti hanno diritto
alle agevolazioni sia quelli con i moduli al suolo, sia quelli
collocati sui tetti o sui terrazzi. In ogni caso devono essere
collegati alla rete elettrica o a piccole reti isolate, e ogni
singolo impianto deve essere caratterizzato da un unico punto di
connessione alla rete elettrica, non condiviso con altri. Per
realizzare gli impianti è sufficiente una DIA, ossia la
Dichiarazione di inizio attività da presentare in Comune. Per
questa occorre la firma di un tecnico (architetto, ingegnere,
geometra).
I costi - Per avere un'idea dei costi,
progetto a parte, occorre considerare che un impianto base parte da
un minimo di 7.000 euro per kW per quelli taglia fino a 10 kW, mentre
per quelli di maggior grandezza il costo parte dai 5.000 euro per kW.
A questa spesa si aggiunge un costo annuo di manutenzione di circa
l'1% del valore dell'impianto. La durata dei moduli, che
rappresentano i componenti economicamente più costosi, è
garantita dai produttori fino a 25 anni. Tutto l'impianto dovrà
essere realizzato in conformità alla normativa comunitaria e
alle altre disposizioni contenute nel decreto per quel che riguarda
standard e rendimenti, e possedere un apposito certificato di
collaudo finale. Per ottenere l'incentivo occorre, infatti, allegare
una serie di documenti sulla base dei quali saranno effettuate le
verifiche per il calcolo e il pagamento. Ovviamente al vantaggio
dell'incentivo va aggiunto il risparmio sulla bolletta.
La procedura - Chi intende realizzare un impianto fotovoltaico e accedere alle tariffe incentivanti, deve dunque presentare al gestore di rete Gestore dei servizi elettrici, GSE, il progetto preliminare dell'impianto e richiedere la connessione alla rete. A impianto ultimato occorre trasmettere la comunicazione di fine lavori e la relativa documentazione, e poi si può chiedere l'incentivo. Entro sessanta giorni il GSE comunica la tariffa riconosciuta. Questa, infatti, varia a seconda dell'impianto e delle sue capacità produttive. La tariffa più alta è prevista per gli impianti integrati, ossia quelli installati sui tetti degli edifici. L'incentivo è riconosciuto per un periodo di venti anni a decorrere dalla data di entrata in esercizio dell'impianto ed è aggiornato all'inflazione.
Antonella Donati
(01 marzo 2007)
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Inserito da redazione il Ven, 2007-03-09 10:44